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Benedetto Levi di Iliad: “Ci usano come capro espiatorio, ma abbiamo solo mantenuto le promesse”

Alle porte del primo anniversario del lancio di Iliad in Italia, avvenuto lo scorso 29 Maggio 2018, l’Amministratore Delegato Benedetto Levi fa il punto della situazione rilasciando un’intervista in cui si parla dei temi principali che stanno riguardando il nuovo quarto operatore di rete mobile italiano, come le strategie future, la rete proprietaria e le alleanze per il 5G.

L’intervista è stata pubblicata oggi, 27 Maggio 2019, sull’inserto L’Economia dell’edizione cartacea del Corriere della Sera, a cura di Maria Elena Zanini.

A proposito dell’imminente primo anniversario dell’operatore, che si era presentato come “la rivoluzione”, il CEO commenta dicendo che “sembra passato molto più di un anno”. Nel frattempo, per via della guerra dei prezzi al ribasso, il nuovo operatore è stato spesso preso di mira dagli operatori storici della telefonia italiana.

In particolare, nell’articolo si ricorda come Vodafone abbia annunciato un piano di esuberi, mentre Wind Tre ha visto un calo della propria utenza pari all’8%. A questo proposito, Benedetto Levi non nasconde un certo “fastidio” per come i concorrenti hanno additato la new entry: “ci usano come causa di tutti i loro problemi, noi abbiamo solo mantenuto le nostre promesse”.

Il giovane CEO rivendica quindi la strategia di Iliad sulla chiarezza, sulla trasparenza e sull’assenza di rimodulazioni delle tariffe. Tutte cose che erano state promesse al momento del lancio e che per Levi sono state mantenute.

Si passa poi alla considerazione sull’attuale numero di clienti di Iliad, che dagli ultimi dati si attesterebbero a circa 3,3 milioni.

Benedetto Levi si dichiara soddisfatto dei dati poiché questi confermano la bontà del nostro piano e l’efficacia delle nostre offerte che sono state apprezzate da moltissimi utenti”, nonostante gli obiettivi “molto ambiziosi”. Non manca poi la “frecciatina” verso le tariffe dei concorrenti: il CEO dichiara infatti che “il problema è sempre lo stesso per tutti: scoprire costi nascosti, sentirsi presi in giro”.

Nonostante il numero dei clienti sembri soddisfare Levi, viene fatto notare come il trend di crescita sia in rallentamento. Alla domanda se una politica di prezzi al ribasso sia sostenibile sul lungo periodo, Benedetto Levi risponde affermativamente, specificando come il valore aggiunto dell’operatore “non è e non sarà mai recuperare soldi in maniera non trasparente”.

Benedetto Levi 7 Maggio 2019

Proprio sul trend di crescita legato alla politica sui prezzi, l’Amministratore Delegato aggiunge che “la nostra politica di trasparenza e assenza di costi nascosti, assieme al lancio di nuove offerte che sappiano adattarsi alle esigenze degli utenti, ci permetterà di continuare la nostra crescita.

Dunque, il CEO di Iliad sembra non escludere l’arrivo a breve di nuove offerte tariffarie, che a parte la breve parentesi di Iliad Flash, sono le stesse da oltre sei mesi.

A proposito di nuove offerte, si ritorna sulla possibile convergenza fisso-mobile, con lo sbarco di Iliad nel mercato della connettività su rete fissa. Su questo tema, Levi conferma quanto dichiarato in occasione della conferenza Capital Markets Day del gruppo Iliad, e cioè l’intenzione di diventare operatore convergente entro il 2024.

Questo sarebbe dovuto, secondo quanto dichiarato da Levi, anche dall’alta richiesta degli utenti, dato che questi “riscontrano nella linea fissa gli stessi problemi di scarsa trasparenza. Per il momento, comunque, rimane il focus sulla telefonia mobile, poiché l’intenzione di Iliad è di “fare poche cose ma fatte bene”.

Si passa poi a parlare delle infrastrutture di rete, anche proprio per via di un possibile sbarco nella rete fissa. Benedetto Levi dichiara che al momento l’impegno di Iliad è profuso sullo sviluppo dell’infrastruttura proprietaria di rete mobile.

Per quanto riguarda invece il fisso, alla domanda sulla possibilità di diventare operatore di rete anche per la rete fissa, il CEO si dichiara “osservatore” degli attuali sviluppi e delle mosse dei principali player (TIM, Open Fiber e Vodafone). In ogni caso, Levi afferma che “ci sarebbero diverse opzioni, stiamo ancora capendo quale potrebbe essere la scelta migliore”.

Sul tema degli accordi fra operatori di rete, in questo caso mobile, Benedetto Levi si dichiara preoccupato del possibile accordo per lo sviluppo della rete 5G fra TIM e Vodafone, data la posizione di new entry di Iliad.

Nonostante l’AD di TIM, Luigi Gubitosi, abbia aperto ad un’allargamento della partnership anche ad Iliad, Levi preferisce aspettare per “capire di cosa si tratta esattamente” e che eventualmente l’operatore si batterà “nel caso si creino situazioni anticoncorrenziali che vanno a discapito dell’utente”.

Si passa poi al discorso delle torri, dato che di recente Iliad ha ceduto a Cellnex 2.200 torri di trasmissione per 600 milioni di euro. Il CEO dell’operatore la descrive come un’operazione permetterà di raggiungere gli obiettivi inizialmente prefissati: “3.500 siti entro il 2019 e 10.000-12.000 siti entro il 2024”.

Infine, l’intervista si chiude con una considerazione sul raggiungimento del breakeven, anche in considerazione dell’ingente investimento di 1,2 miliardi di euro per le frequenze 5G e del bilancio in negativo di 52 milioni di euro.

Così come dichiarato al Capital Markets Day, nonostante ci sia ancora “molta strada da fare”, il breakeven verrà raggiunto “con una quota di mercato inferiore al 10%”. In attesa di “spegnere la prima candelina” fra due giorni, Benedetto Levi si dichiara ottimista per il futuro del quarto operatore di rete mobile italiano.

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