AGCOM: illustrata la Relazione annuale 2021 sulle attività svolte e sui progetti futuri
Nella mattinata di oggi, 26 luglio 2021, il Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Giacomo Lasorella, ha illustrato la Relazione annuale AGCOM 2021.
All’evento, trasmesso sulla web TV della Camera dei Deputati e in diretta su Rai 1, è intervenuta anche la Vicepresidente della Camera, Maria Edera Spadoni. Era presente anche Vittorio Colao, Ministro per l’Innovazione Tecnologica.
La Vicepresidente della Camera, prendendo per prima la parola, ha effettuato un’introduzione riassuntiva del contesto in cui l’AGCOM si è trovata ad operare nell’arco temporale in esame, ovvero da aprile 2020 ad aprile 2021, che include l’accelerazione verso la transizione digitale, dovuta principalmente alla pandemia da Covid-19.
Piattaforme di streaming e calcio, il ruolo di AGCOM
Un aspetto a cui ha posto attenzione anche il Presidente AGCOM, Lasorella, con riferimento alla necessità di confrontarsi con l’evoluzione delle tecnologie relative ai contenuti, e all’importanza di usufruire di una connessione adeguata, rapida e sicura, portando come esempio la fruizione delle partite del campionato di calcio di Serie A e della Champions League.
A tal proposito, l’AGCOM ha adottato un Atto di indirizzo, volto ad evitare fenomeni di congestione della rete, conseguente ai picchi di traffico, che potrebbero verificarsi con la trasmissione simultanea di uno o più eventi calcistici, e per garantire una migliore qualità del servizio.
Con l’intento di facilitarne la comprensione la Relazione annuale AGCOM è stata suddivisa nei 4 settori di attività: comunicazioni elettroniche, media, poste e digitale.
Le comunicazioni elettroniche, lo stato delle linee fisse
Il settore delle comunicazioni elettroniche comprende la telefonia tradizionale, quella mobile e satellitare, le trasmissioni radiotelevisive terrestri e satellitari e quelle della rete internet. A causa della crisi pandemica, il settore ha mostrato una flessione, in termini di risorse complessive, del 4,8%. La contrazione è più marcata nella rete mobile (-5,9%), mentre la rete fissa mostra riduzioni più contenute (-3,8%).
Nel mercato della rete fissa, nel 2020, gli introiti dei servizi dati sono cresciuti del 2,9%, mentre sono calati quelli derivanti dai servizi vocali (-21,8%). Ciò è riconducibile alla crescita degli abbonamenti a banda larga e a banda ultra larga, la cui consistenza media ha raggiunto, lo scorso anno, 17,9 milioni (+2,8%).
La Relazione annuale AGCOM stima che i ricavi relativi agli abbonamenti commercializzati per velocità pari o superiori a 100 Megabit per secondo siano cresciuti di circa 650 milioni di euro (+23,3% rispetto al 2019), superando il 50% dei complessivi ricavi retail da collegamenti a banda larga.
A fine 2020, gli abbonamenti non broadband sono ormai residuali (7,5% del totale) mentre, nel complesso, le linee FTTC e FTTH hanno superato il 55% del totale.
Un utilizzo più intenso delle linee a larga banda si evidenzia nella crescita del traffico dati che, tra il 2014 e il 2020, è passato da una stima di 6800 Petabyte ad oltre 39 mila (+474%), con conseguente aumento del traffico mensile da poco più di 40GB per linea ad oltre 190.
Ciò è dovuto anche all’effetto della pandemia, che ha causato, tra il 2019 e il 2020, un incremento del traffico medio di oltre il 46% e, per il primo trimestre 2021, l’Autorità stima un’ulteriore crescita del 5% rispetto all’ultimo trimestre del 2020.
Attualmente, la copertura del territorio nazionale, considerando l’infrastruttura in fibra ottica (tecnologia FTTx), risulta pari al 33,7% delle famiglie italiane, in crescita rispetto al 30% del 2019.
Secondo la Relazione annuale AGCOM, a fine 2020, gli accessi broadband e ultrabroadband hanno superato 18,1 milioni di unità, pari ad un rapporto di 30,4 linee ogni 100 abitanti. Per le connessioni con capacità maggiori di 30 Megabit per secondo, tale indicatore è pari a 20,4 linee per 100 abitanti (16% nel 2019) e scende a 15,6 linee (11,7% lo scorso anno) per le velocità superiori a 100 Megabit per secondo.
In termini di valore, nel 2020, i servizi broadband e ultrabroadband hanno superato i 6,1 miliardi di euro, mentre le risorse complessive generate dai servizi di rete mobile hanno visto una contrazione media dell’8,2%, attestandosi a 10,86 miliardi di euro.
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Come si evolve il mercato della rete mobile secondo AGCOM
Anche a causa dell’incremento del traffico registrato da Iliad (dovuto alla crescita della propria customer base), i consumi di servizi vocali hanno superato i 200 miliardi di minuti di conversazione a fine 2020, con una crescita del 17,4% su base annua.
Per l’AGCOM, la crescita dei consumi di servizi dati (il 50% su base annua), hanno permesso di raggiungere un traffico unitario mensile di circa 10GB per SIM. L’utilizzo degli SMS, invece, risulta sempre più marginale.
Le SIM di tipo M2M (machine-to-machine), a fine 2020, hanno superato i 26 milioni di unità, con applicazioni concentrate principalmente nei settori della mobilità e delle utilities.
Nella Relazione annuale AGCOM relativa al mercato della telefonia mobile, i tre operatori Tim, Vodafone e WindTre, con quote simili (intorno al 30%), rappresentano poco meno del 90% del mercato. Nel 2020, però, Tim e Vodafone hanno perso complessivamente 3,8 punti percentuali a favore di Iliad e degli MVNO, che ne hanno guadagnati 3,5 (4,6 se si considera il solo segmento residenziale).
La regolamentazione per il mercato fisso in Italia
È ancora presente un divario strutturale tra le diverse macro-regioni considerate, con il Nord-Ovest e il Centro che hanno una diffusione degli accessi con velocità maggiori di 100 Megabit per secondo superiore del 10% rispetto alla media nazionale, a fronte delle aree del Sud e delle Isole che presentano valori inferiori (divario che si acuisce se si tiene in considerazione solo le linee VDSL, FTTH e FWA).
Per quanto riguarda le analisi di mercato relative alle infrastrutture di rete fissa, l’AGCOM ha identificato due distinti mercati: Milano, a cui, in virtù del livello di concorrenza infrastrutturale e di servizi, sono stati revocati gli obblighi regolamentari imposti nell’ambito della precedente analisi di mercato, e il resto d’Italia, ove permane invece un mercato regolato (con Tim quale operatore con significativo potere di mercato).
In virtù del maggior livello di concorrenza riscontrata, l’AGCOM introdotto una differenziazione dell’obbligo di controllo di prezzo in 24 comuni cosiddetti “contendibili”, prevedendo, per il primo anno di validità del provvedimento, la rimozione dell’obbligo di fissare prezzi orientati ai costi.
Lo stato e l’evoluzione delle infrastrutture di rete fissa
Il mercato delle infrastrutture di rete fissa è stato interessato dalla proposta di separazione legale volontaria di Tim della propria rete di accesso, con la creazione di una società separata denominata FiberCop.
L’AGCOM ha condotto un’analisi preliminare del progetto volta a verificarne l’affidabilità e la serietà, nonché la potenziale idoneità a migliorare le condizioni di concorrenza nel settore, ritenendolo ammissibile per un vaglio più approfondito e, attualmente, dopo una consultazione pubblica del mercato, sta approfondendo la questione in vista delle sue determinazioni.
Tim ha anche notificato all’Autorità un’offerta di coinvestimento in reti VHCN, che prevede la realizzazione di una nuova rete ad altissima capacità in fibra ottica fino ai locali degli utenti finali o alla stazione di base mediante contitolarità, ovvero condivisione del rischio a lungo termine attraverso cofinanziamento o accordi strutturali di acquisto. Dopo aver ritenuto il progetto ammissibile e dopo averlo sottoposto a consultazione pubblica ai sensi dell’articolo 79 del Codice Europeo l’Autorità effettuerà le sue valutazioni.
Riguardo ai servizi direttamente resi al cittadino, AGCOM ha realizzato, con risorse interne, una banca dati delle infrastrutture nazionali di telecomunicazione (Broadband Map) in formato aperto, che consente agli utenti di visualizzare l’offerta dell’accesso ad Internet sull’intero territorio nazionale.
L’Autorità ha anche implementato, con la collaborazione della fondazione Bordoni, i progetti MisuraInternet e MisuraInternet Mobile, che offrono agli utenti la possibilità di misurare l’effettiva qualità delle connessioni fino ad 1 Gigabit per secondo.
Le misure ottenute hanno valore probatorio e sono utilizzabili in sede di reclamo o contenzioso, mentre il dato aggregato, pubblicato con periodicità semestrale, fornisce un quadro realistico e trasparente della effettiva qualità del servizio offerto.
Lo sviluppo della rete 5G e il nuovo digitale terrestre
Dopo la definizione delle regole per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze disponibili nelle bande di frequenza cosiddette “pioniere” per lo sviluppo del 5G, l’AGCOM oltre a monitorare le varie sperimentazioni delle tecnologie effettuate dalle imprese, ha avviato una indagine conoscitiva sulle possibili modalità di utilizzo locale, diretto o indiretto, dello spettro radio da parte di diversi settori (manifatturiero, edilizio, salute, agricoltura e mobilità), quali potenziali primi beneficiari della trasformazione digitale 5G driven.
Connessa al 5G vi è la questione del refarming della banda 700 MHz, vale a dire la liberazione della banda dai segnali audio video ai fini del suo utilizzo nella telefonia mobile (premessa necessaria per l’avvio dell’utilizzo della nuova tecnologia).
Tale questione si interseca con il processo di riassetto del sistema radiotelevisivo su piattaforma digitale terrestre (nazionale e locale) nell’ambito delle risorse spettrali residue (da 174 a 230 MHz), attraverso l’adozione dello standard DVB-T2, che dovrà concludersi, secondo le intese in sede europea, il 30 giugno 2022, e che comporterà per i cittadini la necessità di dotarsi di un apposito decoder, o di televisori di ultima generazione.
Il Legislatore ha demandato all’Autorità la definizione delle regole di passaggio dall’uno all’altro sistema di frequenze e dall’una all’altra tecnologia trasmissiva, fissando anche l’aggiornamento del piano di numerazione automatica dei canali (LCN, Logical Channel Numbering) del servizio televisivo digitale.
I provvedimenti di AGCOM per i consumatori
L’AGCOM, inoltre, ha avviato un procedimento istruttorio per l’adozione delle linee guida in materia di accesso ai condomini per la realizzazione di reti in fibra ottica, che rappresenta una delle iniziative regolamentari per realizzare gli obiettivi strategici di connettività fissati, per il 2025, dalla Commissione europea.
Le linee guida hanno lo scopo di evitare ogni inutile duplicazione della rete in fibra ottica dell’immobile, e, nel contempo, favorirne la realizzazione di nuove nel rispetto della normativa tecnica vigente.
Oltre a ciò, l’Autorità ha trattato due procedimenti regolamentari aventi ad oggetto la tutela delle categorie deboli e l’acquisizione e la prova del consenso all’acquisto dei servizi premium.
Per il primo l’AGCOM ha disposto l’avvio di una consultazione pubblica su una serie di misure riservate alle persone con disabilità.
Per il secondo, invece, sono state adottate delle misure relative ai servizi premium acquistabili dagli utenti mediante credito telefonico o documento di fatturazione, intese a garantire consapevolezza e documentabilità dell’acquisto, contrastando il fenomeno delle attivazioni inconsapevoli, fraudolente o comunque non legittime.
Sempre nel 2020, l’AGCOM ha presentato ConciliaWeb 2.0, una piattaforma telematica e interattiva per la risoluzione delle controversie tra utenti e operatori di telefonia e Pay Tv (gestita interamente dall’Autorità), che consente al cittadino, in modo completamente automatizzato e da remoto, la possibilità di sollevare e di risolvere controversie.
I procedimenti aperti contro TIM e Sky
Nella Relazione annuale AGCOM viene fatto riferimento anche all’attività di vigilanza sul pluralismo esterno, tramite la quale, il 15 dicembre 2020, l’Autorità ha avviato due procedimenti, rispettivamente, nei confronti della società Vivendi, in ragione delle partecipazioni azionarie detenute dalla stessa nella società Telecom Italia (TIM) e nella società Mediaset, e nei confronti della società Sky Italian Holdings, in ragione dell’attività svolta, attraverso le società direttamente e indirettamente controllate, nel SIC (Sistema Integrato delle Comunicazioni) e nelle comunicazioni elettroniche.
Ulteriori istruttorie sono state avviate in data 31 marzo 2021, al fine di verificare le posizioni detenute dal gruppo Fininvest/Mediaset e dal Gruppo TIM. Tutti questi procedimenti sono stati conclusi dall’Autorità, a maggioranza, con un provvedimento di archiviazione.
Le future regolamentazioni sul digitale per i consumatori europei
Con l’intento di rafforzare le tutele di cittadini e consumatori europei, a seguito di un processo di consultazione pubblica, cui anche AGCOM ha partecipato, la Commissione europea ha varato due proposte di regolamento, il Digital Services Act (DSA) e il Digital Markets Act (DMA), pubblicate il 15 dicembre 2020, e due piani d’azione, lo European Democracy Action Plan (EDAP) e il Media Action Plan (MAP), pubblicati il 3 dicembre 2020.
Il DSA propone un rafforzamento del regime delle responsabilità per i fornitori di servizi digitali e introduce strumenti normativi ex ante al fine di assicurare un maggiore controllo delle grandi piattaforme online che agiscono come guardiani dell’accesso ai servizi offerti sulla rete.
Il DMA propone un regime regolamentare ex ante, articolato su una serie di divieti, obblighi e restrizioni, volti a promuovere la concorrenza, oltre a rimedi ad hoc da applicarsi, caso per caso, in capo a piattaforme individuate come gatekeeper nella fornitura di una specifica serie di servizi online.
L’EDAP è articolato lungo tre direttrici: promuovere elezioni libere e regolari; sostenere mezzi di informazione liberi e indipendenti; contrastare la disinformazione. La finalità ultima è assicurare che i cittadini europei siano in grado di partecipare al sistema democratico, maturando scelte consapevoli, nel pieno esercizio dei diritti di cittadinanza digitale.
Il MAP è inteso a sostenere la ripresa e la trasformazione del settore dei media e dell’audiovisivo, particolarmente colpiti dalla crisi epidemica, facilitando e ampliando l’accesso ai finanziamenti, e stimolando gli investimenti delle aziende nella direzione della doppia transizione digitale e green.
Sul finire di aprile 2021, la Commissione europea ha, altresì, presentato una proposta legislativa in materia di Intelligenza Artificiale (IA), Artificial Intelligence Act, con l’intento di assicurare che l’utilizzo dell’IA avvenga nel rispetto dei diritti fondamentali e dei valori europei e, nello stesso tempo, promuovere lo sviluppo di questa tecnologia, prevedendo una regolamentazione equilibrata e proporzionata.
Una delle questioni affrontate dal Digital Service Act e dal regolamento sull’intelligenza artificiale è, in particolare, quella della trasparenza della decisione algoritmica e vale a dire la cosiddetta algorithmic accountability.
La nuova frontiera della garanzia del pluralismo passa, infatti, in larga misura, per la trasparenza delle decisioni algoritmiche (in modo compatibile con il rispetto dei relativi segreti industriali), secondo un concetto lato di neutralità della rete, che si estenda anche al pluralismo informativo online che, appunto, è intermediato da grandi piattaforme che selezionano e suggeriscono contenuti.
La classificazione delle piattaforme online e la riorganizzazione dell’Autorità
Nella prospettiva di definire il proprio posizionamento nel dibattito europeo e internazionale, nonché di determinare le aree d’intervento e le linee direttrici che guideranno le prossime azioni dell’Autorità nel sistema digitale, l’AGCOM ha avviato una indagine conoscitiva, relativa ai servizi offerti sulle piattaforme online.
Questa è volta a: realizzare una classificazione dei servizi offerti sulle piattaforme online; individuare, per ciascuna tipologia di servizio, le potenzialità, le problematiche e gli effetti che le stesse sono suscettibili di produrre sotto il profilo sociale, economico e giuridico; operare una ricognizione, in un’ottica comparativa, del contesto regolamentare nazionale, europeo e internazionale.
Le evidenze che emergeranno nel corso dell’indagine potranno fornire indicazioni utili anche per l’applicazione della normativa in vigore o di prossima attuazione.
La nuova consiliatura AGCOM, infine, ha deliberato una riorganizzazione della propria struttura amministrativa, per una distribuzione definita più omogenea e trasparente delle competenze lungo le quattro aree principali di attività dell’Autorità (e sull’individuazione di una specifica direzione per il settore digitale), oltre che su un principio di rotazione dei dirigenti.
Tale riorganizzazione sarà accompagnata da un concorso rivolto proprio ad acquisire competenze “fresche” e qualificate in tema di piattaforme digitali.
Nel contempo l’AGCOM si propone anche di rinnovare il proprio sito internet per una interazione sempre più trasparente ed efficace con i cittadini e con gli operatori.
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