Telecomunicazioni

L’Annuario R&S di Mediobanca analizza le performances degli operatori: la situazione italiana

R&S, Ricerca e Studi S.P.A. è un annuario che raccoglie informazioni economiche e finanziarie relative ai principali gruppi italiani e internazionali. La società fa parte del gruppo Mediobanca, e nel documento pubblicato in data 14 Marzo 2018 si è soffermata sul mercato delle telecomunicazioni, in Italia e all’estero.

Secondo il report pubblicato sul sito ufficiale, il mercato italiano ha raggiunto un giro d’affari pari a 32 miliardi di euro nel 2016, equamente suddiviso tra fisso e mobile. Le telecomunicazioni incidono per l’1.9% del PIL nazionale e per il 2.6% della spesa delle famiglie.

Tuttavia, il settore è al momento in forte contrazione: i dati riportati segnalano un -15.3% sul fronte fisso e un -19.6% sul mobile.

Wind Tre è al momento il primo operatore in termini di quote di mercato nel mobile, con il suo 32.1%, a cui segue TIM con il 30.3% e Vodafone Italia con il 30.2%; tra gli operatori virtuali risaltano PosteMobile con il 3.7% e Fastweb con l’1.3%

Nel mercato del fisso, invece, TIM ha ancora una quota enorme, pari al 54.5%, sebbene rispetto al 2012 abbia perso oltre dieci punti percentuali. A seguire, Wind Tre con il 13.1%, Fastweb con il 12.2% e Vodafone Italia con l’11.9%. Sia Fastweb che Vodafone hanno registrato un sensibile aumento, pari rispettivamente a 3.9 e 2.2 punti percentuali, rispetto al 2012.

Grafico relativo al fatturato, espresso in milioni di euro, degli operatori italiani. Fonte: R&S Mediobanca

Medesima classifica per la Banda Larga, in cui TIM e Wind Tre sono scese, rispettivamente, al 45.5% e al 15%, mentre Fastweb e Vodafone hanno raggiunto il 14.9% e il 13.9%, guadagnando due punti percentuali. Il 2017 è stato un anno caratterizzato da una forte espansione degli accessi con velocità pari o superiore ai 30 Mbit/s, pari a 3.4 milioni di linee, in cui TIM è leader con il 45.3%.

In termini di fatturato, Fastweb è stato l’unico operatore a crescere dal 2012 al 2016, con un incremento del 5.6%, mentre TIM ha subito una grave contrazione del -26.9%, e Vodafone Italia del -19.2%.

Nonostante ciò, TIM continua ad avere la maggiore redditività industriale, seguita da Vodafone Italia e Wind 3. Anche in termini di risultato corrente e risultato netto, TIM segna il punteggio maggiore, con il 15.5% e il 9.7%, seguita da Vodafone Italia con il 9% e il 5.6% e da Fastweb, con il 7.3% e il 5.3%.

Parlando ora di investimenti, il primato spetta a Fastweb nel quinquennio che va dal 2012 al 2016, pari al 31.4% dei ricavi. Ben distaccati, TIM con il 22.7%, Wind Tre Italia con il 20.4% e Vodafone Italia con il 19.2%.

La ragione del risultato di Fastweb è da ricercare anche nella nuova rete in fibra ottica, che ha già coperto circa 8 milioni di abitazioni e aziende.

Il report si sofferma anche sui dati pubblicati recentemente da Open Fiber circa la copertura nelle aree A,B,C, e D e le prospettive future del modello wholesale.

Dati relativi agli investimenti industriali degli operatori italiani. Fonte: R&S Mediobanca

Per finire, viene analizzato l’ARPU degli operatori in Italia. con il termine ARPU, acronimo di Average Revenue Per User, si intende il ricavo medio per ogni singolo utente conseguito dalle aziende.

In questa categoria, spicca il risultato di Vodafone Italia, che si riconferma leader. Al secondo posto TIM, poi Wind Tre. In linea con quanto scritto in precedenza, evidentemente, anche l’ARPU è in contrazione per tutti gli operatori. Nonostante ciò, il risultato più drammatico è quello di PosteMobile, che ha registrato una contrazione del -45.3%, mentre Fastweb non ha ancora fornito alcun dato ufficiale circa i ricavi della telefonia mobile.

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