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Chiusura Elimobile, perdita del numero per alcuni: indennizzi a chi ha presentato istanza

Nei mesi scorsi, alcuni ex clienti di Elimobile che hanno perso la loro numerazione mobile per l’impossibilità di effettuare la portabilità in uscita, a seguito della cessazione dei servizi dell’operatore virtuale avvenuta ad Aprile 2025, hanno presentato istanza all’AGCOM, che ha accertato le responsabilità dell’operatore disponendo degli indennizzi a favore dei consumatori.

Si ricorda innanzitutto che Elimobile era un operatore mobile virtuale (MVNO) di tipo ESP, che utilizzava la rete WINDTRE fino in 4G, 4G+ e 4.5Glanciato il 16 Maggio 2022 dalla società Elite Mobile. Tuttavia, prima della chiusura, l’operatore virtuale non era più controllato da Elite Mobilema da Marzo 2024 dalla società Aziende Riunite Telefonia ed Intrattenimento (ARTI).

Come già raccontato da MondoMobileWeb, a Febbraio 2025 l’operatore virtuale Elimobile aveva comunicato ai suoi clienti che avrebbe chiuso i suoi servizi di telefonia mobile su rete WINDTRE. Per questo motivo, Elimobile aveva indicato ai suoi clienti il 9 Marzo 2025 come data ultima per richiedere la portabilità in uscita.

In realtà, i clienti rimasti hanno potuto richiedere la MNP in uscita fino al 31 Marzo 2025, in quanto le SIM Elimobile sono rimaste attive fino a questa data, secondo le segnalazioni permettendo soltanto di ricevere SMS in entrata. La SIM risultava ancora registrata sulla rete.

Successivamente, dal 1° Aprile 2025, le SIM Elimobile sono state disattivate definitivamente, per cui da allora non è più possibile effettuare la portabilità in uscita tramite le normali procedure, in quanto la SIM non è più attiva (non si registra più sulla rete) e quindi non è possibile validare la MNP tramite SMS.

Finché è stato possibile, se alcuni clienti Elimobile erano riusciti ad effettuare in tempo la portabilità del numero mobile verso un altro operatore, in modo da mantenerla attiva, in altri casi era rimasto il problema dell’incongruenza del Codice Fiscale, che non permetteva di concludere correttamente la portabilità.

Si ricorda infatti che, con le attuali normative sulla portabilità del numero mobile, con la delibera 86/21/CIR che impone che la MNP sia effettuata solo dall’intestatario della SIMla corrispondenza del Codice Fiscale è fondamentale per poter effettuare la portabilità.

A tutto ciò si aggiungeva anche l’impossibilità in molti casi di contattare il Servizio Clienti, che non rispondeva, sia telefonicamente che via email.

Inoltre, alcuni clienti non erano stati avvisati della cessazione dei servizi, e pertanto se ne sono accorti solo una volta disattivata la SIM, non potendo quindi più richiedere la portabilità.

A causa di queste problematiche che non hanno permesso di effettuare la portabilità in uscita in tempo, alcuni clienti Elimobile hanno perso la propria numerazione mobile (anche numeri storici attivi da tanti anni), senza possibilità di recuperarla dopo la definitiva disattivazione delle SIM ad Aprile 2025.

Le delibere dell’AGCOM con indennizzi in favore degli ex clienti Elimobile

In merito a questi casi, nella giornata di ieri, 3 Dicembre 2025, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha pubblicato le delibere 52/25/CIR (ecco il documento completo), 53/25/CIR (ecco il documento completo), 54/25/CIR (ecco il documento completo) e 55/25/CIR (ecco il documento completo), risalenti in realtà al 28 Ottobre o al 19 Novembre 2025, con cui vengono definite le controversie tra alcuni consumatori e Aziende Riunite Telefonia ed Intrattenimento (ARTI), ossia la società che gestiva Elimobile.

In particolare, in tutti i casi si tratta di ex clienti Elimobile che si sono rivolti all’AGCOM lamentando la perdita della loro numerazione per via della cessazione dei servizi da parte dell’operatore, principalmente a causa dell’impossibilità di completare la portabilità in uscita per la problematica dell’incongruenza del codice fiscale.

Nelle delibere pubblicate dall’Autorità, viene riportato che ARTI, nonostante la prima richiesta dell’AGCOM del 15 Ottobre 2024, in sede di attività di vigilanza, seguita dalle successive del 12 Novembre 2024 e 4 Febbraio 2025, si è attivata tardivamente a informare i propri clienti (solo a Gennaio 2025 tramite email e contatto telefonico verso 40mila utenze) rispetto al termine per il distacco dei servizi da parte di WINDTRE inizialmente fissato al 30 Gennaio 2025 (sebbene poi bonariamente prorogato da WINDTRE al 28 Febbraio 2025).

La stessa ARTI ha riconosciuto, nell’ambito dell’interlocuzione con Wind Tre, la difficoltà dell’informativa ai clienti e l’esigua efficacia. Allo stesso modo, per l’AGCOM è risultata tardiva la richiesta di ARTI a Wind Tre di utilizzare la propria piattaforma, avendo comunicato il testo della informativa solo il 18 Febbraio 2025, facendo sì che la stessa fosse stata trasmessa il 19 Febbraio 2025, a fronte del distacco fissato al 28 Febbraio 2025 (informativa che ha raggiunto solo parte dei clienti).

Pertanto, a detta dell’Autorità, la condotta di ARTI non è stata né conforme alle richieste dell’Autorità né ai canoni di ordinaria diligenza.

Come riportato nelle varie delibere, l’Autorità ha quindi accertato la responsabilità di ARTI per la perdita delle numerazioni dei clienti che hanno presentato istanza, in quanto non si è attivata per risolvere le problematiche tecniche relative all’incongruenza del codice fiscale, ma anche perché ha informato tardivamente la clientela.

In tutti i casi presi in esame dall’AGCOM, l’Autorità ha deciso che Aziende Riunite Telefonia ed Intrattenimento S.r.l. (ARTI), ossia l’azienda che gestiva Elimobile, dovrà corrispondere agli ex clienti che hanno presentato istanza un indennizzo per la perdita della numerazione, pari a 1500 euro nella delibera 52/25/CIR, 1400 euro nella delibera 53/25/CIR, e 1100 euro sia nella delibera 54/25/CIR che nella delibera 55/25/CIR.

L’importo dell’indennizzo è stato calcolato tenendo conto degli anni di utilizzo della numerazione, che in alcuni casi era anche di oltre 15 anni.

In due delle controversie, l’Autorità ha disposto anche la restituzione del credito residuo che era presente sulla SIM.

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