Moldavia verso il Roaming gratuito nell’Unione Europea: l’annuncio di Ursula von der Leyen

Durante il primo vertice UE – Moldavia, tenutosi il 4 Luglio 2025 a Chișinău, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato l’intenzione di integrare la Moldavia nell’area di Roaming dell’Unione Europea a partire dal 1° Gennaio 2026.
Una proposta, come sottolineato dalla Commissione, che permetterebbe ai cittadini moldavi di utilizzare i propri dispositivi mobili all’interno dei 27 Stati Membri dell’UE senza costi aggiuntivi di Roaming, in linea con l’attuale regolamentazione del Roaming Like At Home (RLAH).
La proposta fa parte di un più ampio pacchetto di iniziative volte ad avvicinare la Moldavia all’Unione Europea e a rafforzare la cooperazione economica e politica tra le due realtà. Il vertice, al quale hanno partecipato anche il Presidente del Consiglio Europeo António Costa e la Presidente della Moldavia Maia Sandu, ha rappresentato un importante passo in avanti nel percorso di integrazione europea del Paese.
Oltre alla proposta sull’area di Roaming, la Presidente della Commissione Europea ha confermato che, a partire dal 5 Ottobre 2025, i bonifici bancari in euro verso e dalla Moldavia saranno più economici grazie all’inclusione del Paese nello Spazio Unico dei Pagamenti in Euro (SEPA), decisione già approvata dagli Stati membri nel Marzo 2025.
Sul piano economico, la Commissione Europea ha autorizzato il rilascio di 270 milioni di euro in prefinanziamento dal piano di crescita UE da 1,9 miliardi per la Moldavia. Questi fondi serviranno a sostenere riforme strutturali, modernizzare infrastrutture pubbliche e ad abbassare le bollette di elettricità e gas per i cittadini.
In parallelo, la cooperazione tra UE e Moldavia si rafforza anche sul fronte della sicurezza. I leader hanno infatti discusso misure comuni per contrastare minacce ibride e cyber attacchi. Inoltre, è stato confermato anche il supporto operativo, tramite la EU Partnership Mission in Moldova, al Centre of Strategic Communications della Moldavia, incaricato di identificare e smentire campagne di disinformazione.
La proposta di integrazione della Moldavia nell’area Roaming UE segue l’accordo già siglato nel mese di Settembre 2023, nell’ambito del quale, come già raccontato da MondoMobileWeb, il BEREC ha concordato misure transitorie per ridurre progressivamente i costi del Roaming da e verso il Paese dell’Est Europa.
L’eventuale inclusione ufficiale della Moldavia nello spazio di Roaming gratuito dell’Unione segnerebbe il culmine di questo processo, offrendo ai cittadini moldavi la possibilità di utilizzare il proprio numero di telefono per chiamare, inviare SMS e navigare in Internet nei 27 Stati Membri senza costi aggiuntivi, secondo le stesse condizioni tariffarie applicate nel loro Paese d’origine.
A partire dal 1° Gennaio 2026, la Moldavia potrebbe così aggiungersi agli attuali Paesi in cui è valida la regolamentazione del Roaming Like At Home, che sono tutti quelli dell’Unione Europea, a cui si aggiungono i Paesi della Area Economica Europea (EEA): Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Guyana francese, La Reunion, Mayotte, Martinica), Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
Il Regno Unito, in seguito al completamento della Brexit, dal 1° Gennaio 2021 non fa più ufficialmente parte dell’Unione Europea, e pertanto teoricamente non sarebbe più incluso nei Paesi in cui è possibile sfruttare il regolamento Roaming Like At Home. Fino a pochi mesi fa, in ogni caso, tutti gli operatori (almeno in Italia) avevano mantenuto invariate le condizioni, mentre solo da metà 2025 alcuni operatori italiani stanno cominciando a rimuovere il Regno Unito dai Paesi inclusi.
In generale, dunque, il comportamento sul Roaming Like At Home in UK è a discrezione dei singoli operatori, in base ai propri accordi con i gestori britannici. Per questo motivo, come già successo negli ultimi mesi con alcuni operatori italiani, ogni singolo provider potrà decidere se continuare a includere o meno l’uso dei propri bundle nazionali anche quando ci si trova nel Regno Unito.
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