Telecomunicazioni

Brexit e Roaming internazionale: cosa cambia per i clienti europei dal 2021?

Il Regno Unito non è più un Paese dell’Unione Europea: la Brexit si è conclusa e adesso scatta il periodo di transizione che si protrarrà fino alla fine dell’anno. Ma cosa cambierà in tema di roaming internazionale?

Il Governo britannico ha messo a disposizione già da tempo una pagina informativa in cui vengono tracciate le principali differenze con l’entrata in vigore della Brexit. Partendo dal periodo di transizione, il roaming all’interno del Regno Unito sarà certamente garantito fino al 31 Dicembre 2020 alle stesse condizioni odierne, come stabilito dal Regolamento UE in materia.

In seguito, a partire dal 1° Gennaio 2021, il Governo UK ha dichiarato che il roaming gratuito alle condizioni odierne potrebbe non essere più garantito. In altri termini, con l’addio del Regno Unito all’Unione Europea viene meno anche l’adesione al Regolamento Europeo Roaming Like at Home.

Chiaramente, ciò riguarda in prima linea anche i britannici all’estero: per questa ragione il Governo tenterà di proteggere i suoi cittadini da costi eccessivi prevedendo un tetto massimo al prezzo pari a 45 sterline, superato il quale la navigazione verrà bloccata, a meno che il cliente non faccia espressa richiesta di continuare a pagare per i servizi di roaming.

È stato inoltre sancito che gli operatori dovranno assicurare ai clienti tutta l’informativa necessaria per evitare di incorrere in costi extra per servizi di roaming internazionale in territori di confine, vale a dire in alcune aree dell’Irlanda del Nord.

A questo punto, è necessario segnalare che sebbene dall’anno prossimo in Regno Unito non sia più vigente il Regolamento Roaming Like At Home, le tariffe di roaming internazionale dipendono dagli accordi tra singoli operatori. Nella situazione attuale, infatti, come riporta il Governo UK stesso, i principali operatori britannici non avrebbero piani per modificare le loro politiche di roaming internazionale.

Si tratta di 3, EE, O2 e Vodafone, che evidentemente potrebbero decidere di usufruire dei loro accordi internazionali o delle loro infrastrutture all’estero per evitare di far pesare sui loro clienti i costi del roaming in Unione Europea in seguito alla Brexit.

Roaming 2020 Europa telefonia Brexit

Si ricorda che con il regolamento Roaming Like At Home (RLAH) ogni anno, fino al 2022, i principali operatori saranno tenuti ad adeguare le condizioni delle offerte aumentando il limite massimo di traffico dati utilizzabile in Europa e diminuendo il costo dell’extrasoglia in caso di superamento del limite.

I minuti egli SMS possono essere infatti utilizzati alle stesse condizioni internazionali senza limitazioni e salvo eventuali deroghe, mentre per il traffico dati è garantito un quantitativo massimo ogni mese, superato il quale è lecita l’applicazione di un sovrapprezzo che subirà appunto un ribasso anno su anno fino al 2022.

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