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Fastweb ricorre al TAR per la delibera AGCOM sul recesso o cambio operatore: udienza il 9 Ottobre 2019

Fastweb ha depositato un ricorso al TAR del Lazio contro una delibera dell’AGCOM riguardante le linee guida sulle modalità di dismissione e trasferimento dell’utenza nei contratti per adesione. L’udienza di trattazione è stata fissata dal TAR per il giorno 9 Ottobre 2019.

Il ricorso è stato avviato al fine di richiedere l’annullamento della delibera del 2 Novembre 2018 e di tutti gli atti antecedenti, conseguenti, connessi e presupposti, previa adozione delle necessarie misure cautelari.

Il TAR, anche in seguito alla costituzione in giudizio da parte di TIM e Vodafone Italia e al deposito di tutti gli atti della causa, ha ritenuto la materia di propria competenza, fissando l’udienza di trattazione.

La Delibera dell’AGCOM del 2 Novembre 2018 aveva lo scopo di garantire agli utenti delle tutele in caso di recesso da un contratto o di cambiamento dell’operatore. All’interno del documento, l’Autorità ha stabilito che in nessun caso le spese di recesso possono eccedere il canone mensile mediamente pagato dall’utente. Il fine è quello di evitare addebiti sproporzionati rispetto all’effettivo valore del contratto.

Fastweb TAR AGCOM recesso

Inoltre, anche la restituzione degli eventuali sconti dovrà essere proporzionata sia al valore del contratto che alla durata residua della promozione. Si evidenzia, infatti, che generalmente in caso di recesso gli eventuali sconti di cui il cliente ha potuto approfittare vanno restituiti integralmente. Secondo la delibera contestata da Fastweb, invece, gli operatori potranno richiedere una restituzione solo parziale.

Per quanto concerne la rateizzazione dei servizi, invece, si prevede che la durata della stessa (sia per i servizi di attivazione che per quelli accessori) non  dovrà superare i ventiquattro mesi.

Come si evinceva dal comunicato stampa ufficiale dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, la delibera è volta a garantire massima libertà di recesso al cliente, tutelando la concorrenza nel settore sulla base della considerazione che molto spesso le condizioni imposte per il recesso scoraggiano la ricerca di offerte più adatte alle esigenze dei singoli utenti.

Un ultimo strumento introdotto a tutela degli utenti è costituito dall’obbligo informativo e di comunicazione, secondo il quale gli operatori dovranno rendere note tutte le spese che l’utente dovrà sostenere in corrispondenza di ogni mese in cui il recesso potrebbe essere esercitato.

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