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Garante Privacy multa Call Center per 60.000 euro: la società acquistava contatti in Moldavia

Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha irrogato una sanzione nei confronti di una società di call center attiva nel settore del teleselling per contratti di energia elettrica, ritenuta responsabile dall’Autorità di trattamento illecito di dati personali.

Lo ha reso noto lo stesso Garante nel corso della giornata di oggi, 19 Gennaio 2024, facendo riferimento al provvedimento sanzionatorio adottato nei confronti di Limit Call S.r.l.s. lo scorso 30 Novembre 2023 (ecco il documento completo), attraverso il quale l’Autorità ha comminato al call center una multa di 60.000 euro.

Oltre al pagamento della sanzione, ha spiegato il Garante della Privacy, all’azienda è stato anche imposto di cancellare tutti i dati acquisiti illecitamente, nonché attivare misure tecniche, organizzative e di controllo, ritenute “idonee” dall’Autorità, volte a garantire che il trattamento dei dati personali degli utenti, lungo tutta la filiera, avvenga nel rispetto della vigente normativa sulla privacy.

Stando a quanto emerso dal provvedimento, Limit Call aveva già ricevuto, in precedenza, una sanzione dal Garante, in quel caso pari 10.000 euro, per non aver risposto alla richiesta di informazioni dell’Autorità che si era attivata in seguito al reclamo di un utente che segnalava di ricevere telefonate promozionali senza consenso da parte della società.

L’Autorità, dopo la multa per il mancato riscontro, ha quindi avviato un accertamento ispettivo, in modo da verificare la legittimità dei trattamenti effettuati dal call center.

Dalle verifiche del Garante della Privacy, è venuto fuori che la società aveva acquisito le anagrafiche del reclamante da un list provider con sede in Moldavia, dal quale aveva acquistato, ha riferito l’Autorità, un totale di 100.000 contatti utilizzati per effettuare oltre 32.600 telefonate, le quali a loro volta avevano portato alla sottoscrizione di circa 300 contratti.

A seguito dell’attività ispettiva, ha fatto sapere l’Autorità, sono quindi state riscontrate diverse violazioni, a partire dal fatto che il call center a cui è stata irrogata la sanzione non aveva controllato la regolarità delle liste acquisite dal proprio partner commerciale dell’Europa dell’Est.

Come sottolineato dal Garante, in particolare, l’azienda non aveva verificato l’origine dei dati, se l’informativa agli utenti era stata resa e se i consensi dei destinatari della campagna promozionale erano stati acquisiti.

Come anche specificato nel provvedimento, oltretutto, nel corso delle telefonate il call center non forniva informazioni sulla propria identità, limitandosi a richiedere all’utente di poter essere ricontattato qualora interessato ai servizi offerti.

Secondo l’Autorità, infine, prima di avviare le campagne promozionali, Limit Call non aveva neppure effettuato le verifiche nel Registro Pubblico delle Opposizioni, né aveva adottato misure, ritenute idonee dal Garante, per consentire il riscontro alle istanze degli utenti.

Editing Mattia Castro

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