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Osservatorio AGCOM: sul fisso TIM resta leader indiscusso, ma Linkem supera Tiscali. Accessi broadband ancora in aumento

L’AGCOM ha pubblicato l’osservatorio sulle comunicazioni, il terzo per l’anno 2018. I dati presentati relativi alla rete fissa si soffermano sulle quote di mercato e sugli accessi in broadband e ultrabroadband.

Il primo dato che viene presentato riguarda il numero di linee di rete fissa. Si nota che, a fine Giugno 2018, è stata registrata una lieve contrazione del numero complessivo di linee rispetto al trimestre precedente. In totale, la perdita è di 100.000 unità. Su base annua, TIM ha perso circa 540.000 linee, mentre gli altri operatori ne hanno guadagnate 560.000, con un avanzo dunque di 20.000 accessi.

Il riflesso di ciò è una contrazione della quota di mercato di TIM, che è scesa del 2,7% su base annua, e si attesta ora al 52%. Vodafone ha invece incrementato dell’1,4% la sua quota, salendo al 13,3% delle linee complessive, mentre Wind Tre resta intorno al 13,1%, con una lievissima flessione dello 0,1%. A seguire, Fastweb.

TIM Linkem AGCOM fisso
Le quote di mercato nel segmento di rete fissa, paragonate al 2017.

In questo scenario si nota la prima novità presentata dall’osservatorio: Linkem ha registrato una crescita dello 0,4% che le ha permesso di superare definitivamente Tiscali e diventare il quinto operatore italiano con il 2,7% della quota di mercato.

Per quanto concerne gli accessi, si continua ad osservare una riduzione attraverso la rete in rame di TIM. Nel complesso, invece, l’aumento del numero di accessi totali è legato alle tecnologie FTTC e FTTH, in crescita rispettivamente del 77,9% e del 48% su base annua.

Nell’intero periodo osservato, inoltre, si nota come FTTH e FTTC, in termini di accessi, rappresentino ormai quasi il 30% del totale. In crescita anche gli accessi FWA, del 20,9%, per un totale di oltre 1,1 milioni di linee a Giugno 2018.

Analizzando più attentamente gli accessi, si nota come quelli broadband abbiano raggiunto ormai le 16,9 milioni di unità, con un aumento su base trimestrale di 120.000 linee circa. Le linee DSL stanno invece continuando a diminuire e si attestano oggi su un valore pari a circa 9,72 milioni di linee.

Per questi accessi, la quota di mercato di TIM si è ridotta dello 0,6% su base annua, mentre Vodafone e Fastweb detengono rispettivamente il 15,2% e il 14,8%. Vodafone in particolare è in crescita dell’1,2% rispetto al 2017. Il quarto posto è occupato da Wind Tre, con il 14,4%.

Per finire, l’AGCOM analizza i volumi e le velocità degli accessi broadband e ultrabroadband.

Si riscontra in prima battuta che il peso degli accessi con velocità maggiore o uguale ai 30 Mbit al secondo ha raggiunto il 38% del totale delle linee broadband e ultrabroadband.

Gli accessi con velocità compresa tra i 30 e i 100 Mbit al secondo registrano invece una crescita di quasi 2 milioni di linee, per un totale di circa 4 milioni di accesi, mentre quelli con velocità superiore ai 100 Mbit al secondo sono cresciuti di oltre 1 milione di unità.

Gli accessi con velocità compresa tra i 10 e i 30 Mbit al secondo si sono ridotti invece di 1 milione di unità, mentre quelli con velocità inferiore ai 10 Mbit al secondo sono diminuiti di 1,24 milioni di unità: si tratta di un crollo del 50% circa rispetto allo stesso periodo del 2014.

Analizzando la variazione rispetto al trimestre precedente, si nota come gli accessi ultrabroadband, vale a dire quelli con velocità maggiori di 30 Mbit al secondo, siano cresciuti di circa 660.000 unità.

Gli accessi a banda larga sono composti per l’83,2% da clientela residenziale e per il 16,8% circa da clientela business. TIM è leader in entrambi i casi, con quote del 43,9% per il segmento residenziale e del 48,7% per il business.

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