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WindTre: base clienti in calo del -10% in un anno, Very Mobile frena le perdite

L’operatore WindTre, interamente controllato dalla holding di Hong Kong CK Hutchison, ha chiuso il 2020 con una base clienti ancora in calo del -10% su base annuale.

Per la divisione telecomunicazioni di CK Hutchison, rappresentata in Europa da 3 Group Europe, la base clienti complessiva in tutti i Paesi in cui la holding è attiva è di 38,5 milioni di clienti, in calo del -5% proprio a causa della contrazione della customer base italiana con WindTre e anche nel Regno Unito.

I ricavi totali di 3 Group Europe sono di 85,799 miliardi di dollari di Hong Kong, in lieve flessione del -2%, mentre l’EBITDA si attesta a 31,378 miliardi di dollari di Hong Kong, in calo in questo caso del -6$.

A pesare sull’EBITDA sono stati i costi sostenuti per il business del Regno Unito, a causa dei costi annuali delle licenze.

WindTre nel 2020: clienti in calo, ARPU in lieve aumento e +1% clienti in abbonamento nel secondo semestre

Tornando al mercato italiano e dunque alle performances di WindTre, i risultati finali del 2020, al 31 Dicembre 2020, mostrano un totale di 21,571 milioni di clienti, in calo del -4% su base trimestrale e del –10% su base annuale.

Analizzando invece i clienti attivi al 31 Dicembre 2020 (CK Hutchison è solita effettuare questa distinzione nei suoi report finanziari) il loro numero è di 19,638 milioni di unità, in calo del -9% anno su anno. Con clienti attivi si intendono clienti che hanno generato ricavi per chiamate in uscita, traffico dati o altri servizi nei precedenti tre mesi. Nel secondo semestre dell’anno scorso, WindTre ha però registrato una crescita del +1% nei contratti in abbonamento rispetto alla prima metà dell’anno.

Ancora una volta, quella italiana è la contrazione più netta del Gruppo europeo, a cui segue solo il calo più contenuto del Regno Unito (-4% clienti totali e -6% clienti attivi) mentre la perdita di linee di WindTre risulta solo in parte coperta dall’incremento dei clienti in Svezia, Danimarca e Irlanda.

Si segnala che i numeri sopra riportati per WindTre fanno riferimento esclusivamente alla customer base mobile, mentre nel fisso l’operatore dispone di un totale di 2,8 milioni di linee.

Un altro valore che emerge è quello dell’ARPU, vale a dire i ricavi medi mensili per singolo cliente attivo. I dati italiani, mostrano una media di 11,75 euro di ARPU, in lieve crescita del +3%. In questo caso, si tratta dell’incremento percentuale più elevato, sebbene il mercato italiano resti quello con l’ARPU più basso in assoluto.

Il Net ARPU è invece di 11,05 euro, anch’esso in rialzo del +3%. Il Net ARPU differisce dal precedente valore perché non considera il contributo delle rate dei device abbinati alle offerte.

Infine, l’AMPU, vale a dire i margini medi per singolo utente, è cresciuto del +5% a quota 9,40 euro. In entrambi i casi, come prevedibile, i valori della clientela abbonamento sono più elevati rispetto al prepagato.

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I principali risultati finanziari in Italia

Passando ai risultati finanziari, WindTre ha chiuso il 2020 con ricavi in calo del -4% a quota 4,656 miliardi di euro, con un margine totale di 3,524 miliardi di euro.

L’EBITDA italiano si è pure contratto del -5% a causa di un margine ridotto causato dal calo della customer base e dei ricavi di roaming e si attesta a quota 2 miliardi di euro, mentre i costi operativi si sono contratti a 990 milioni di euro, contro 1,190 miliardi di euro dell’anno precedente.

Nel complesso, il Gruppo CK Hutchison valuta il contesto competitivo italiano molto complesso e aggressivo a causa della pressione esercitata da Iliad e dagli operatori virtuali.

Tuttavia, WindTre è riuscita a mantenere positivo il trend dell’AMPU anche grazie ad alcune strategie di controllo dei costi, mentre il churn rate (vale a dire il tasso di abbandono) è rimasto stabile, probabilmente anche a causa del contesto pandemico che ha limitato gli spostamenti.

Senza fornire dati specifici sul secondo brand Very Mobile, CK Hutchison ha comunque dichiarato che l’operatore ha contribuito a ridurre in parte la contrazione della base clienti nel segmento prepagato.

Tra i progetti strategici della holding di Hong Kong per WindTre c’è anche, si ricorda, la cessione già annunciata delle torri a Cellnex, che dovrebbe essere conclusa entro il secondo trimestre di quest’anno.

A seguire, toccherà entro l’ultimo trimestre dell’anno anche al Regno Unito, mentre tutti gli altri Paesi (Austria, Danimarca, Irlanda e Svezia) hanno già ceduto le loro torri per un valore complessivo attuale di 3 miliardi di euro.

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