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Asati contro Open Fiber: “ritardi in aree bianche. Serve una rete unica a guida TIM”

Nella seduta odierna della Commissione Trasporti della Camera numerosi Onorevoli, sia della maggioranza che dell’opposizione, hanno portato all’attenzione del MiSE la grave situazione di ritardo e di scarsa aderenza agli impegni contrattuali di Open Fiber nell’attuazione del piano FTTH nelle aree bianche.

ASATI esprime soddisfazione per l’attenzione che il Parlamento destina a questo problema che è causa di rallentamento dello sviluppo della rete, in evidente contrasto con le promesse del piano BUL del 2015.

In particolare, sia l’Onorevole Roberto Rosso di Forza Italia che l’Onorevole Vincenza Bruno Bossio del PD, in due distinte interrogazioni, hanno sottolineato con preoccupazione come i ritardi del Concessionario Open Fiber stiano determinando un allargamento del divario digitale nelle zone più disagiate del Paese.

Fra l’altro emerge la necessità improcrastinabile di disporre pubblicamente della documentazione di gara e della Convenzione stipulata fra Infratel e Open Fiber per comprendere senza equivoci quale sia la natura dell’infrastruttura in fibra in via di realizzazione.

Infatti tale infrastruttura, anche per ammissione del Sottosegretario Liuzzi che ha risposto a nome del Governo, quando disponibile non sarà comunque completa e richiederà ulteriori investimenti di rilevante entità a carico dell’operatore retail che intenda portare il servizio al cliente finale.

Asati

ASATI ritiene importante che il Ministero dello Sviluppo economico imprima una svolta a questa situazione di ritardi sul piano fibra e di incompletezza infrastrutturale richiedendo ufficialmente, sentito anche AGCOM per i profili di competenza, l’intervento di TIM che è l’operatore oggi in grado di fornire rapidamente ai cittadini, anche nelle aree in origine appaltate da Infratel con i tre bandi vinti da Open Fiber, le risposte che quest’ultima non risulterebbe aver completato nei tempi previsti e che oggi ha comunicato di poter completare non prima del prossimo triennio.

Considerati i tempi ulteriori per il completamento della rete e i costi aggiuntivi emersi di recente, l’infrastruttura potrebbe quindi rivelarsi inadeguata alle esigenze dei cittadini.

Nelle aree ove TIM è stata recentemente autorizzata, a seguito dell’emergenza coronavirus, molti cittadini viceversa avranno la banda ultra larga già entro quest’anno.

La condizione in cui versano vaste aree del Paese a cui era stata promessa entro il 2020 un’infrastruttura BUL assai performante, senza che ciò sia mantenuto, è la riprova più evidente che quanto da tempo sostiene ASATI sulla necessità di una rete unica a guida TIM, che ha al suo interno competenze maturate in più di un secolo nella realizzazione delle reti TLC, sia un obiettivo non più rinviabile a cui tutti i soggetti con ruoli di decisione, e in primo luogo la Cassa Depositi e Prestiti, dovrebbero mirare nel più breve tempo possibile, anche per fare fronte alle difficoltà che incontrano cittadini e imprese a causa della grave crisi indotta dal coronavirus.

Lettera dell’Ing. Franco Lombardi, Presidente Asati

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