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TIM incontra le associazioni dei consumatori su Ricarica +. Rimborso in caso di carenza informativa

Nei giorni scorsi, alcune associazioni dei consumatori, in seguito alle tante segnalazioni ricevute, hanno chiesto spiegazioni a TIM circa le ricariche da 5 e 10 euro che negli ultimi mesi sono state trasformate, in alcuni canali di vendita, esclusivamente in Ricarica +, sottraendo 1 euro al valore della ricarica per premi e concorsi.

I risvolti dell’incontro con l’operatore, che si è tenuto nei giorni scorsi, sono stati resi noti dalle associazioni Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva, Confconsumatori e Federconsumatori tramite un comunicato stampa congiunto pubblicato oggi, 28 Giugno 2019.

Come detto, l’incontro scaturisce dalle tante segnalazioni che i clienti TIM impattati da questa novità hanno inviato alle associazioni dei consumatori, poiché i negozi fisici in cui hanno effettuato le ricariche da 5 e 10 non hanno informato della nuova natura di questi tagli di ricarica.

Adiconsum, ad esempio, qualche giorno fa ha raccolto le segnalazioni dei suoi utenti tramite un breve questionario, che permette di far conoscere la propria esperienza e la propria opinione in merito alle Ricariche+ da 5 e 10 euro, soprattutto per quanto riguarda l’informazione prestata dai punti vendita.

Dal 25 Marzo 2019, TIM ha deciso di introdurre il taglio di Ricarica+ da 5 euro con 4 euro di traffico incluso per tutti i canali di vendita in cui è disponibile, mentre, come anticipato, dal 26 Maggio 2019 il nuovo taglio Ricarica+ da 10 euro con 9 euro di credito traffico incluso è disponibile nei Negozi TIM o presso le Edicole, Bar e Tabacchi abilitati.

In questo modo, i tagli di ricarica tradizionali da 5 e 10 euro non sono più disponibili in quasi nessun canale di vendita, eccezion fatta per la ricarica da 10 euro effettuata tramite sito tim.it e app MyTIM.

Come riportato dalle associazioni nel comunicato, la Ricarica+ di TIM viene definita dalla stessa azienda come una “offerta” riservata alle SIM ricaricabili e attivata sui tagli da 5 e 10 euro.

La principale lamentela che gli utenti hanno segnalato è quella relativa alla mancata informazione da parte dei negozianti, che nel momento in cui si richiedere di ricaricare 5 o 10 euro, questi non hanno avvertito il cliente del fatto che il credito effettivo sarebbe stato minore di 1 euro, in cambio di un bonus di Giga per la navigazione su internet, di minuti di conversazione nonché la partecipazione ad un concorso a premi denominato Ricarica+ e Vinci 2019”.

In questo modo, il consumatore, convinto di ricaricare ed avere a disposizione l’importo per intero come accadeva solitamente, si è ritrovato con un importo inferiore rispetto a quanto effettivamente pagato.

Dato che in alcuni canali di vendita, come tabaccherie, edicole, bar e sito internet (per quella da 5 euro), non è possibile scegliere di eliminare l’attivazione dell’offerta “Ricarica+” e acquistare una ricarica standard intera, il cliente non ha alternative e subisce, se non correttamente informato, l’attivazione di un servizio senza averlo scelto.

Nel corso dell’incontro con TIM a cui hanno partecipato Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva, Confconsumatori e Federconsumatori, queste associazioni hanno sottolineato la necessità di ripristinare il diritto di scelta degli utenti, lasciando che Ricarica+ si configuri in tutto e per tutto come un’offerta, trasparente ed opzionale.

Per questo motivo, le associazioni hanno anche chiesto all’azienda di affiancare ai tagli “classici” e conosciuti dai consumatori da 5 e 10 euro, i tagli Ricarica+ da 6 e 11 euro, in modo di eliminare la possibilità di eventuali equivoci.

Dal canto suo, TIM ha risposto facendo sapere di aver modificato il nome del prodotto in “Offerta Ricarica+”, predisponendo un’informativa più dettagliata destinata ai punti vendita.

Inoltre, TIM avrebbe anche accordato la possibilità di chiedere un rimborso nel caso in cui il cliente non si accorga o non venga informato correttamente sull’offerta, attivata a sua insaputa.

Tim Negozio

Secondo quanto riporta il comunicato delle associazioni, TIM continua a “portare avanti una condotta che risulta poco trasparente e poco attenta alla fiducia che i consumatori (per la maggior parte clienti storici dell’azienda) ripongono nell’azienda stessa”.

Infatti, sebbene le ricariche standard sono presenti in altri canali di vendita, soprattutto digitali, le associazioni rimarcano che “è comunque innegabile che molti utenti preferiscano rivolgersi ai punti vendita fisici”.

Secondo le associazioni, si tratta di “una policy che si ripercuote sulla fascia più debole ed “abitudinaria” dei consumatori, in particolare quelli di età avanzata che spesso hanno scarsa dimestichezza con gli strumenti tecnologici”.

Da questa punto di vista, per le associazioni a tutela dei consumatori, la possibilità di chiedere un rimborso attraverso il Servizio Clienti appare non tanto come il riconoscimento di un diritto, quanto una sorta di “premio di consolazione” da parte dell’azienda.

Dunque, Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva, Confconsumatori e Federconsumatori raccomandano agli utenti di prestare la massima attenzione prima del pagamento, scegliendo con cura il prodotto e la ricarica che si intende acquistare, rivolgendosi sempre al servizio clienti o alle associazioni dei consumatori per far valere i propri diritti, prima attraverso un reclamo e poi, se necessario, con una conciliazione paritetica.

Infine, le associazioni ci tengono a sottolineare come queste continueranno a portare avanti tutte le azioni possibili per garantire la trasparenza dei servizi e per impedire che le aziende applichino “condotte scorrette e lesive dei diritti degli utenti”.

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