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TIMVISION: per AGCOM nessun problema di pluralismo con Poste Italiane primo azionista di TIM

AGCOM ha deciso di non avviare alcuna istruttoria sulle possibili conseguenze concorrenziali e di pluralismo che avrebbe potuto avere sui servizi media audiovisivi l’operazione con cui Poste Italiane diventerà il primo azionista di TIM, in quanto quest’ultima è attiva con la piattaforma streaming TIMVISION.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) lo ha reso noto con la delibera 192/25/CONS (ecco il documento completo), pubblicata oggi, 1° Settembre 2025, ma risalente in realtà al 23 Luglio 2025, recante “Verifica ai sensi dell’art. 51, comma 3, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208, in merito all’acquisizione da parte della società Poste Italiane S.P.A. del 15% del capitale sociale di TIM S.P.A.”.

Con questo provvedimento, l’AGCOM ha quindi deliberato di non avviare l’istruttoria di cui all’Articolo 5 del Regolamento adottato con delibera 265/22/CONS, del 19 Luglio 2022, relativamente all’operazione di acquisizione da parte di Poste Italiane del controllo di TIM, grazie all’acquisto di ulteriori quote da Vivendi, con particolare riferimento agli effetti per il pluralismo sui servizi media audiovisivi delle due aziende, fra cui c’è TIMVISION.

Come già raccontato da MondoMobileWeblo scorso 15 Febbraio 2025 il Gruppo Poste Italiane ha acquisito il 9,81% delle azioni ordinarie di TIM da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), in cambio della propria partecipazione del 3,78% in Nexi S.p.A.

In seguito, il 29 Marzo 2025 Poste Italiane ha annunciato di aver sottoscritto un accordo con Vivendi per acquisire dal gruppo francese un ulteriore quota del 15% di azioni di TIM, che si aggiungerebbero al 9,81% già in possesso di Poste.

Quest’ultima operazione permetterà a Poste Italiane di diventare il maggiore azionista del Gruppo TIM, in quanto arriverà a detenere una partecipazione complessivamente pari al 24,81% delle azioni ordinarie e al 17,81% del capitale sociale.

Poste Italiane aveva fatto sapere che l’operazione era sospensivamente condizionata alla notifica all’Antitrust (già avvenuta a Maggio 2025, per cui si attende la pubblicazione del parere da parte di AGCM), ai sensi della disciplina sul controllo delle concentrazioni tra imprese.

Le valutazioni dell’AGCOM su TIMVISION con l’operazione fra Poste e TIM

Oltre alla notifica all’Antitrust, come si evince dalla delibera 192/25/CONS pubblicata nelle ultime ore, Poste Italiane ha inviato all’AGCOM lo scorso 30 Maggio 2025 una comunicazione, poi integrata in data 30 Giugno e 2 Luglio 2025, ai sensi dell’Articolo 51, comma 3, del Tusma e dell’Articolo 4, comma 1, del Regolamento, relativa proprio all’acquisizione del 15% del capitale sociale di TIM annunciata il 29 Marzo 2025.

Come parte delle sue attività di verifica, l’AGCOM ha rilevato che soltanto TIM opera nel Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC).

Infatti, nell’ambito del SIC, il Gruppo TIM opera nell’offerta di servizi audiovisivi a pagamento diffusi su Internet con il marchio TIMVISION, che aggrega e diffonde contenuti sia propri che di terzi, in virtù di accordi di partnership con produttori e titolari di diritti premium, anche sportivi.

Invece, Poste Italiane non opera nell’ambito del SIC, in quanto svolge soltanto attività editoriale distribuendo a titolo gratuito sul territorio nazionale l’house organ Poste News a dipendenti ed ex dipendenti del Gruppo. La redazione di Poste News cura anche il Portale di informazione di Poste Italiane, che trasmette, dal Lunedì al Venerdì, alle ore 12:00, il notiziario TGPoste, disponibile sul sito dedicato e a circuito chiuso negli Uffici postali. Tali attività non generano per Poste alcun fatturato.

Nella delibera, l’Autorità ha ricordato che, in occasione di operazioni di concentrazione o intese che intervengano tra soggetti operanti nel SIC o nelle quali anche solo una delle parti sia un soggetto operante nel medesimo sistema e l’altra rientri tra i soggetti obbligati all’iscrizione al ROC, in base al fatturato o a possibili ipotesi di posizioni lesive del pluralismo, l’AGCOM è tenuta a procedere allo svolgimento di un’istruttoria preliminare.

A questo proposito, sulla base delle informazioni raccolte nell’ambito del procedimento, tenuto conto dell’esiguo valore nel SIC di TIM e del fatto che Poste Italia non opera nello stesso, della dinamica concorrenziale e della tipologia di contenuti messi a disposizione (attualmente non direttamente riconducibili all’informazione), nonchè del fatto che TIM non realizza programmi di informazione e Poste distribuisce a titolo gratuito un house organ a dipendenti ed ex dipendenti del Gruppo trasmettendo un solo notiziario al giorno, disponibile online e a circuito chiuso negli Uffici postali, l’AGCOM ha ritenuto che l’operazione di concentrazione non risulta rilevante nel determinare l’instaurarsi di effetti distorsivi o comunque lesivi del pluralismo.

Ciò premesso, l’Autorità ha comunque sottolineato che eserciterà “un’attenta azione di monitoraggio”, al fine di evitare che possano determinarsi eventuali alterazioni delle condizioni concorrenziali del mercato e del livello di pluralismo.

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