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Commissione UE: consultazione su nuova metodologia per valutare la qualità del 5G in Europa

Lo scorso 28 Maggio 2025, la Commissione Europea ha annunciato di aver avviato una consultazione pubblica su una nuova metodologia per mappare la qualità del servizio delle reti 5G nell’Unione Europea.

L’iniziativa, ha sottolineato la Commissione, mira a introdurre un approccio armonizzato che permetta di stimare in modo teorico la qualità del 5G, indipendentemente dalla banda di frequenza utilizzata e dall’operatore coinvolto, contribuendo così a una maggiore comparabilità dei dati raccolti nei vari Paesi membri.

La metodologia proposta si concentra sul calcolo della qualità di servizio stimata, in contrapposizione alla qualità misurata tramite test su campioni. Questo nuovo indicatore, come viene spiegato da Bruxelles, potrebbe essere adottato come Key Performance Indicator (KPI) per monitorare i progressi verso gli obiettivi del “Decennio Digitale” (Digital Decade), che prevede la copertura 5G di tutte le aree popolate dell’UE entro il 2030.

Attualmente, il KPI ufficiale non tiene conto della qualità del servizio in condizioni di picco, una lacuna che la Commissione Europea intende colmare attraverso questa nuova proposta metodologica.

La consultazione comprende due documenti, un questionario rivolto agli stakeholder per raccogliere opinioni sull’adozione e sull’utilizzo della metodologia, e il documento tecnico che ne descrive i dettagli (ecco il documento completo).

La Commissione sottolinea che, sebbene il processo sia orientato a soggetti con competenze specifiche, come autorità nazionali, operatori di telecomunicazioni e aziende che forniscono strumenti di pianificazione dello spettro, anche altri soggetti interessati sono invitati a partecipare.

Il periodo per l’invio dei commenti resterà aperto fino al 27 Giugno 2025. Secondo quanto indicato, questa metodologia potrà in futuro diventare uno strumento chiave non solo per l’elaborazione delle politiche europee in ambito digitale, ma anche per la distribuzione dei fondi UE e per eventuali valutazioni relative agli Aiuti di Stato destinati allo sviluppo delle reti 5G.

Il documento è stato sviluppato con il supporto di esperti accademici, sotto la supervisione di un comitato direttivo composto da funzionari della Commissione Europea e Autorità Nazionali di Regolamentazione.

La stesura ha integrato i contributi tecnici di aziende specializzate nella valutazione della QoS (Quality of Service) dei servizi di telecomunicazioni, oltre alle osservazioni della GSMA, l’opinione formale del BEREC e i risultati di test su scala ridotta condotti dalle Autorità di Regolamentazione di Polonia, Italia, Grecia e Croazia, in collaborazione con gli operatori di rete locali.

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