TIM, rinegoziati gli accordi con Disney per TIMVISION: dall’AGCOM nessuna istruttoria

Nei giorni scorsi, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha annunciato che non aprirà alcuna istruttoria in merito a nuovi accordi tra TIM e Disney, già rinnovati lo scorso anno e ulteriormente modificati di recente, i quali prevedono la distribuzione dei contenuti del servizio Disney+ attraverso la piattaforma TIMVISON.
L’AGCOM lo ha reso noto con la Delibera 176/25/CONS (ecco il documento completo), risalente allo scorso 25 Giugno 2025 ma pubblicata sul sito dell’Autorità l’11 Luglio 2025, recante “Verifica, ai sensi dell’art. 51, comma 3, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208, in merito modifiche agli accordi siglati dalla società Telecom Italia S.p.A. con la società the Walt Disney Company Italia S.r.l.”.
Con questo provvedimento, l’Autorità ha quindi deliberato di non avviare l’istruttoria di cui all’Articolo 5 del Regolamento adottato con la Delibera 265/22/CONS del 19 Luglio 2022, in merito agli accordi sottoscritti da TIM con The Walt Disney Company Italia, i quali hanno subito delle ulteriori modifiche nelle scorse settimane, dopo essere stati rinnovati anche nel 2024.
Come già raccontato da MondoMobileWeb, in particolare, un primo accordo tra l’operatore telefonico e DIsney era stato siglato a Febbraio 2020, il quale ha consentito la distribuzione esclusiva in Italia del servizio di streaming Disney+ su TIMVISION.
In seguito a un primo rinnovo nel 2023, TIM ha poi stipulato un’altra modifica dell’accordo anche il 7 Agosto 2024, comunicandolo all’AGCOM che, come già raccontato da MondoMobileWeb, ha dato il suo parere favorevole con la Delibera 391/24/CONS, pubblicata il 22 Ottobre 2024.
I nuovi accordi tra TIM e Disney secondo la Delibera dell’AGCOM
Dunque, secondo quanto riportato nella Delibera 176/25/CONS, il 13 Maggio 2025 TIM ha comunicato all’AGCOM, ai sensi dell’Art. 51, Comma 3, del Tusma e dell’Art. 4, Comma 1, del Regolamento adottato con Delibera n. 265/22/CONS, di aver stipulato una modifica degli accordi con Disney.
Secondo gli atti notificati all’Autorità, in particolare, nel corso del 2025 TIM e Disney hanno rinegoziato alcuni aspetti commerciali dell’accordo stipulato nel 2020, rinnovato e già modificato negli anni scorsi, in particolare per quanto riguarda la commercializzazione da parte dell’operatore, tramite la piattaforma TIMVISION, di alcune offerte che includono il servizio Disney+.
Come parte delle sue attività di verifica, l’AGCOM ha rilevato che le due società coinvolte operano nel Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC). TIM, in particolare, è a capo dell’omonimo gruppo, attivo nelle comunicazioni elettroniche, principalmente nella costruzione e nella fornitura di infrastrutture di telecomunicazioni nonché nell’offerta dei relativi servizi in Italia e all’estero.
Nell’ambito del SIC, il Gruppo TIM opera nell’offerta di servizi audiovisivi a pagamento diffusi su Internet con il marchio TIMVISION, che aggrega e diffonde contenuti sia propri che di terzi, in virtù di accordi di partnership con produttori e titolari di diritti premium, anche sportivi.
Invece, The Walt Disney Company Italia (Disney) opera in Italia dal 2020 nella fornitura di servizi di media audiovisivi a pagamento attraverso il servizio di streaming denominato Disney+, in capo alla società The Walt Disney Company (Benelux) B.V., che offre contenuti appartenenti ai cataloghi Disney, Pixar, Marvel, Star Wars e National Geographic ed è attiva nella produzione audiovisiva.
Nella sua Delibera, dunque, l’Autorità ha ricordato che, in occasione di operazioni di concentrazione o intese che intervengano tra soggetti operanti nel SIC o nelle quali anche solo una delle parti sia un soggetto operante nel medesimo sistema e l’altra rientri tra i soggetti obbligati all’iscrizione al ROC, in base al fatturato o a possibili ipotesi di posizioni lesive del pluralismo, l’AGCOM è tenuta a procedere allo svolgimento di un’istruttoria preliminare.
Ad ogni modo, tenuto conto delle caratteristiche dell’accordo con Disney notificato da TIM, ed in particolare della sua non esclusività, del contesto concorrenziale, nonché della tipologia di contenuti messi a disposizione, che non prevede attualmente programmi direttamente riconducibili all’informazione, l’AGCOM ha ritenuto che tale accordo non risulti, sulla base delle informazioni raccolte nell’ambito del procedimento, rilevanti nel determinare l’instaurarsi di effetti distorsivi o comunque lesivi del pluralismo.
Premesso ciò, l’Autorità ha sottolineato in ogni caso che continuerà a esercitare “un’attenta azione di monitoraggio”, al fine di evitare che possano determinarsi eventuali alterazioni delle condizioni concorrenziali del mercato e del livello di pluralismo.
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