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TIM, nuovi accordi di distribuzione di DAZN fino al 2029: AGCOM non avvia istruttoria

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha deciso di non aprire alcuna istruttoria in merito ai nuovi accordi fra TIM e DAZN, con cui l’operatore telefonico rinnova per altri 5 anni la distribuzione sulla piattaforma TIMVISION dei contenuti DAZN, fra cui le partite della Serie A di calcio maschile.

Lo ha reso noto la stessa AGCOM con la delibera 36/24/CONS (ecco il documento completo) pubblicata ieri, 11 Marzo 2024, che risale in realtà allo scorso 6 Marzo 2024, recante “Verifica ai sensi dell’art. 51, comma 3, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208, in merito agli accordi stipulati dalla società Telecom Italia S.p.A. con la società Dazn Ltd.”.

Dunque, con questo provvedimento, l’Autorità ha deliberato di non avviare l’istruttoria di cui all’articolo 5 del Regolamento adottato con delibera 265/22/CONS, del 19 Luglio 2022 (“Regolamento recante la disciplina dei procedimenti in materia di autorizzazione ai trasferimenti di proprietà delle società radiotelevisive e dei procedimenti in materia di tutela del pluralismo di cui all’articolo 51, commi 3, 4, 5, 6 e 7, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208”) in merito ai nuovi accordi sottoscritti da TIM e DAZN.

Come già raccontato, nelle slide della presentazione della conference call del Gruppo TIM del 15 Febbraio 2024 era presente il riferimento al rinnovo dell’accordo con DAZN, in scadenza questa stagione, che in questo modo era stato di fatto ufficializzato per la prima volta, dopo alcune indiscrezioni di stampa dei mesi scorsi.

Lo scorso 7 Marzo 2024, l’Amministratore Delegato del Gruppo TIM, Pietro Labriola, ha confermato a MondoMobileWeb che TIM ha firmato un nuovo accordo con DAZN, anche se ancora in fase di finalizzazione, che avrà delle diverse condizioni rispetto agli accordi passati.

In questo modo, TIM continuerà a poter includere DAZN nelle offerte TIMVISION per altri 5 anni, con delle nuove condizioni che saranno comunicate nelle prossime settimane, anche se vige un accordo di riservatezza che come ha ricordato Labriola non permette di conoscere in dettaglio gli accordi commerciali fra le aziende.

Alcune info sui nuovi accordi fra TIM e DAZN nella delibera AGCOM

Nella delibera 36/24/CONS pubblicata nelle scorse ore, viene riferito che il 2 Gennaio 2024 TIM ha effettuato una comunicazione all’AGCOM, ai sensi dell’art. 51, comma 3, del Tusma e dell’art. 4, comma 1, del Regolamento adottato con delibera n. 265/22/CONS, del 19 Luglio 2022, proprio in merito agli accordi integrati e perfezionati in data 23 Dicembre 2023, denominati “Accordo di Distribuzione 3 Partite” e “Accordo di Distribuzione 10 Partite”, tra TIM e DAZN.

L’Autorità ha rilevato che le suddette società operano nel Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC), e, in particolare, TIM è a capo dell’omonimo gruppo, attivo nelle comunicazioni elettroniche, principalmente nella costruzione e nella fornitura di infrastrutture di telecomunicazioni nonché nell’offerta dei relativi servizi in Italia e all’estero.

Nell’ambito del SIC, il Gruppo TIM opera nell’offerta di servizi audiovisivi a pagamento diffusi su Internet con il marchio TIMVISION, che aggrega e diffonde contenuti sia propri che di terzi, in virtù di accordi di partnership con produttori e titolari di diritti premium, anche sportivi.

DAZN, come ricorda l’AGCOM, è una società la cui attività è focalizzata nella trasmissione in streaming di eventi sportivi, gestendo una piattaforma che permette di accedere a contenuti live streaming e on demand attraverso dispositivi connessi ad Internet, quali, ad esempio, smartphone, tablet e smart TV.

Dunque, l’Autorità ricorda che, in occasione di operazioni di concentrazione o intese che intervengano tra soggetti operanti nel SIC o nelle quali anche solo una delle parti sia un soggetto operante nel medesimo sistema e l’altra rientri tra i soggetti obbligati all’iscrizione al ROC, in base al fatturato o a possibili ipotesi di posizioni lesive del pluralismo, l’AGCOM è tenuta a procedere allo svolgimento di un’istruttoria preliminare.

In questo senso, l’AGCOM ricorda che lo scorso 23 Ottobre 2023 DAZN si è aggiudicata i diritti TV delle partite della Serie A di calcio maschile per il quinquennio 2024-2029, quindi dalla stagione 2024/2025 alla stagione 2028/2029, e in questo modo come per l’attuale triennio 2021-2024, potrà trasmettere in diretta tutte e 10 le partite di ogni giornata di campionato, di cui 7 in esclusiva (266 partite su 380) e 3 in co-esclusiva con Sky (114 partite).

Per quanto riguarda i nuovi accordi sottoscritti nei mesi scorsi da TIM e DAZN, seppur molti aspetti sono coperti da omissis, dal documento dell’AGCOM si può intuire che si tratta di due diversi contratti, i quali avranno efficacia a partire dal 2024 e fino al 2029, aventi ad oggetto la distribuzione del servizio offerto da DAZN anche attraverso la rete di vendita di TIM, attraverso le piattaforme IPTV e internet.

In particolare, come viene riportato dall’AGCOM, gli accordi fra TIM e DAZN prevedono la non esclusività degli stessi.

Si ricorda a questo proposito che già adesso, in seguito alla revisione degli accordi comunicata ad Agosto 2022, TIM non ha più l’esclusiva, per cui DAZN può distribuire i diritti per la visione delle partite del Campionato di Serie A tramite qualsiasi terza parte.

Fra alcuni degli aspetti degli accordi con DAZN riportati nella delibera dell’Autorità, viene affermato che TIM è libera di “determinare modalità e termini di pagamento del prezzo di vendita (Retail Price) degli abbonamenti, rispettando i termini e le condizioni dell’accordo tra DAZN e LNPA; di stabilire e lanciare offerte di vendita del Servizio DAZN, anche in combinazione con altri prodotti o servizi, per periodi di fruizione di durata diversi da quelli proposti da DAZN alla clientela”.

Dunque, tenuto conto delle caratteristiche degli accordi notificati da TIM, l’AGCOM ritiene che gli stessi non risultino, alla luce degli elementi a disposizione, rilevanti nel determinare l’instaurarsi di effetti distorsivi o comunque lesivi del pluralismo.

In ogni caso, l’Autorità sottolinea che eserciterà “un’attenta azione di monitoraggio”, al fine di evitare che possano determinarsi eventuali alterazioni delle condizioni concorrenziali del mercato e del livello di pluralismo.

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