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Portabilità: si riduce l’indice di mobilità nel mondo mobile. I possibili trend del 2019

Nel corso del 2018, la dinamica delle portabilità tra gli operatori mobili in Italia ha fatto registrare valori particolarmente critici, con un picco nel periodo immediatamente successivo al lancio del nuovo operatore Iliad, che ha assorbito molte portabilità in uscita da parte dei principali operatori. Tuttavia, l’anno in corso sembra mostrare una maggiore quiete, grazie a una flessione dell’indice di mobilità.

Il dato in questione rappresenta il rapporto tra le linee mobilitate dall’inizio dell’anno e la corrispondente base clienti media complessiva, al netto delle SIM Machine to Machine.

Secondo l’ultimo Osservatorio dell’AGCOM (che si sofferma sul primo trimestre del 2019) l’indice di mobilità risulta adesso pari al 7,1%, vale a dire in netta flessione rispetto all’anno scorso.

Nel precedente approfondimento dedicato all’argomento, si mostrava come alla fine del 2018 le portabilità totali avevano raggiunto i 134 milioni di unità, con 17 milioni solo nel 2018, contro i 15,2 del 2017.

L’operatore più colpito nel 2018 è stato certamente Wind Tre, con un divario netto tra la percentuale delle linee in uscita registrate sul totale del mercato (32,7%) e quelle in entrata (22,6%). Molto meno grave la perdita di Vodafone, che ha però dovuto sopportare un sensibile aumento delle portabilità in uscita, pari al 28,9% del totale del mercato.

Nella seconda parte dell’anno, invece, TIM è quasi riuscita a bilanciare le linee in uscita con quelle in entrata.

Chiaramente, l’andamento di Iliad è stato opposto, e l’operatore ha concluso l’anno con il 14,6% delle linee in entrata del mercato; buone anche le performances degli MVNO, che hanno assorbito il 12,8% delle linee in ingresso totali. In tal senso, si specifica che nella categoria degli MVNO l’osservatorio non include i semivirtuali Kena Mobile e ho., che contribuiscono ai valori di TIM e Vodafone.

A Marzo 2019, invece, il numero cumulato delle operazioni di portabilità ha raggiunto i 137 milioni di unità, contro i 134 milioni della precedente osservazione dell’AGCOM, riferita al mese di Dicembre 2018. Il saldo tra operazioni recipient e donating, con riferimento all’ultimo anno, è negativo per Wind Tre (-1.796.000 unità), Vodafone (-726.000 unità) e TIM (-317.000 unità), mentre risulta positivo per Iliad e gli MVNO.

Tornando ad analizzare l’indice di mobilità, esso costituisce chiaramente un valore cumulato nel corso dell’anno, dunque il dato attuale del 7,1% va confrontato con il primo trimestre del 2018, in cui il valore era dell’8,4%.

Nel corso del 2018, l’andamento era stato il seguente: nel primo trimestre, l’indice si fermava all’8,4% a Marzo 2018, per poi passare al 18% a Giugno 2018, al 31,5% a Settembre 2018 e, infine, al 40,8% alla fine dell’anno. La rapida crescita dell’indice era dovuta sia all’aumento del numero di operazioni (che costituisce il numeratore della formula citata in apertura) che alla riduzione del numero delle SIM human (che impatta sul denominatore).

Analizzando i dati a partire dal 2014, e ammettendo che il trend continui nella stessa direzione, è possibile che alla fine del 2019 l’indice di mobilità si fermi intorno al 35%.

Passando alla distribuzione in percentuale delle linee, il grafico in basso mostra i risultati degli operatori.

Indice portabilità
Primo trimestre 2019

Rispetto all’ultimo trimestre del 2018, la situazione risulta totalmente immutata per gli operatori MVNO, mentre Wind Tre diminuisce le linee in uscita dell’1,1% e quelle in entrata dell’1,9%, incrementando dunque il gap tra i due istogrammi a sinistra.

TIM mostra linee in uscita in calo dal 25,4% del totale al 25,1%, ma diminuiscono sensibilmente anche le linee in ingresso (dal 24,9% al 23,1%).  Aumentano invece per Vodafone le linee in uscita, dal 28,9% al 29,5% del totale, mentre rimangono immobili quelle in inglesso.

Per finire, Iliad mostra linee in ingresso pari al 18,4% del totale (contro il 14,6% di Dicembre 2018) e linee in uscita per il 3,2% del totale (contro il 2,2% di Dicembre 2018).

È necessario evidenziare che gli Osservatori AGCOM si riferiscono al trimestre precedente al periodo di pubblicazione. Dunque, l’Osservatorio numero 2 del 2019 pubblicato il 26 Luglio 2019, che mostra gli ultimi dati analizzati dall’Autorità, si riferisce al primo trimestre dell’anno, fino al mese di Marzo 2019.

Tuttavia, in queste ultime settimane, nel corso delle presentazioni dei risultati finanziari di alcuni operatori italiani, è stato ripetuto che il contesto competitivo sta cercando di tornare alla normalità.

Sia TIM che Vodafone, nella presentazione dei loro risultati, parlano di una dinamica delle portabilità più sostenibile nella prima metà del 2019.

Secondo quanto dichiarato da Vodafone, i volumi di portabilità si sono ridotti del 34% rispetto all’anno scorso e dell’11% rispetto all’ultimo trimestre. In questo scenario, Vodafone ritiene di poter migliorare i suoi risultati nel mobile già dai prossimi trimestri, che potrebbero essere caratterizzati da un aumento dell’ARPU dell’intero mercato.

TIM sottolinea invece che nel mobile si è assistito a una significativa riduzione delle portabilità, e adesso l’operatore conta 31,7 milioni di linee mobili. Anche Wind Tre ha presentato i suoi risultati finanziari, che hanno mostrato un calo della base clienti attiva del 13% in un solo anno. Tuttavia, nei documenti non sono stati commentati i valori sulla portabilità.

Sebbene i dati presentati recentemente dagli operatori non trovino ancora nessun riscontro negli osservatori (occorrerà attendere il successivo) si può comunque affermare che i principali attori italiani hanno fiducia per il futuro del segmento mobile. Se la dinamica attuale delle portabilità dovesse proseguire in futuro, è quindi possibile che il mercato riesca finalmente a ritrovare la sua “razionalità”, come più volte ripetuto dall’Amministratore Delegato di TIM, Luigi Gubitosi.

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