Retelit, acquisizione di BT Italia: l’Antitrust dà il via libera all’operazione

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha espresso il suo parere riguardante l’operazione con cui Retelit rileverà le attività di BT Italia attraverso la nuova società Bristol S.r.l., ritenendo che non vi siano ostacoli significativi alla concorrenza nei mercati coinvolti.
Lo ha reso noto la stessa AGCM nella giornata di ieri, 4 Agosto 2025, con la pubblicazione del consueto bollettino settimanale, il numero 30/2025 (ecco il documento completo), che contiene il Provvedimento n. 31626, adottato nella riunione dello scorso 15 Luglio 2025, in merito al procedimento C12727 sull’operazione di concentrazione tra Retelit e Bristol.
Si ricorda, come già raccontato da MondoMobileWeb, che il Gruppo Retelit aveva comunicato dell’operazione il 23 Aprile 2025, annunciando di aver siglato un accordo preliminare con BT Italia per l’acquisizione dei suoi asset e attività B2B (Buniness To Business) nel Paese.
Nel 2024, comunque, Retelit aveva già rilevato un primo ramo d’azienda di BT Italia, acquisendo le attività di BT Enìa, operatore locale attivo nel mercato ICT in Emilia Romagna, che offre servizi di telecomunicazioni e soluzioni IT alle imprese e alla Pubblica Amministrazione nelle province di Parma, Reggio Emilia e Piacenza.
Si sottolinea, inoltre, che alcune delle attività precedentemente detenute da BT Italia erano già passate sotto altri operatori, tra cui TIM, divenuta nel 2021 proprietaria delle Business Unit di BT Italia che offrono servizi ai clienti della Pubblica Amministrazione e al segmento Small & Medium Business (SMB), in seguito a una diversa operazione di acquisizione.
L’operazione, a detta dell’operatore, consentirà di ampliare la propria rete in fibra ottica con l’aggiunta di ulteriori 11.500 km, portando l’infrastruttura complessiva del Gruppo a superare i 47.000 km di estensione.
A ciò si aggiunge l’incremento della capacità del proprio network di Data Center sul territorio nazionale, con 10 MW di potenza supplementare, oltre che un portafoglio clienti composto da più di 360 aziende, attualmente servite da BT Italia.
Retelit aveva poi notificato formalmente l’operazione all’Autorità Antitrust, la quale, il 23 Maggio 2025, ha pubblicato sul sito la pagina dedicata al procedimento, dal codice C12727.
Le valutazioni dell’AGCM sull’acquisizione di BT Italia da parte di Retelit
Come ribadito dall’AGCM, dunque, l’operazione consiste nell’acquisizione, da parte di Retelit, del controllo esclusivo di Bristol, una società di nuova costituzione nella quale BT Italia conferirà un ramo d’azienda attivo nei servizi di rete fissa, cloud, data center e cybersecurity. Prima del closing, BT Italia completerà una riorganizzazione interna, incorporando le controllate Atlanet e Basictel, entrambe parte integrante del ramo ceduto.
L’acquisizione, ha spiegato l’Antitrust italiano, riguarda quattro mercati principali, ovvero quello delle telecomunicazioni fisse per clienti business, quello dell’accesso all’ingrosso alla rete fissa, quello dei servizi di data center e cloud computing, e quello dedicato ai servizi di cybersecurity. In ciascuno di questi ambiti, l’AGCM ha riscontrato che l’acquisizione non comporta la creazione o il rafforzamento di una posizione dominante, né ostacola la concorrenza effettiva.
In particolare, nel mercato delle telecomunicazioni fisse per la clientela business, secondo l’Autorità l’operazione porta Retelit a detenere una quota tra il 5% e il 10%, confermandola come terzo operatore nazionale dopo TIM e Fastweb + Vodafone, ma senza capacità di esercitare un’influenza dominante.
Nel mercato dell’accesso all’ingrosso alla rete fissa, dominato invece da FiberCop, Open Fiber e Fastweb, a detta dell’AGCM la quota combinata di Retelit e Bristol è marginale, inferiore al 6%, e quindi non suscettibile di alterare gli equilibri competitivi.
Lo stesso vale per i servizi di data center e cloud computing, dove secondo quanto rilevato dall’Antitrust le due società detengono una quota complessiva tra l’1% e il 5%, sia a livello nazionale che nelle principali macro aree geografiche. Anche nel settore della cybersecurity, per l’AGCM altamente frammentato e con player rilevanti come Accenture e Leonardo, Retelit e Bristol insieme restano al di sotto dell’1% del mercato.
Il parere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), ricevuto l’8 Luglio 2025, ha confermato le valutazioni dell’AGCM, avallando la definizione dei mercati rilevanti e l’assenza di criticità.
Alla luce delle valutazioni effettuate, quindi, l’AGCM ha ritenuto che l’operazione di concentrazione delle attività di BT Italia in Bristol, e conseguentemente nel Gruppo Retelit, non solleva criticità sotto il profilo della tutela della concorrenza, non ostacolando in misura significativa la concorrenza effettiva nel mercato interessato e non comportando la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante.
Per questo motivo, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di non avviare alcuna istruttoria, dando così il suo via libera all’acquisizione.
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