Reti 5G e 6G

Piano connettività in banda ultralarga e 5G: ecco il portale Italia Domani per monitorare i lavori

Il Governo, per mezzo del Recovery Fund, ha previsto l’allocazione di risorse per connettere l’Italia in banda ultralarga e 5G. I dettagli del piano sono disponibili per tutti i cittadini in un sito dedicato.

Il Governo ha infatti lanciato la settimana scorsa il portale Italia Domani dedicato al PNRR, in cui sono illustrati i principali contenuti del Piano, con schede apposite e grafici per monitorare gli investimenti e le riforme.

Il portale presenta le sezioni Missioni per gli interventi del Governo, Risorse in cui si possono consultare le risorse disponibili, Riforme che prevede obiettivi, contenuti e tempistiche delle riforme e Investimenti in cui si possono consultare i dati aggiornati sugli oltre 150 progetti.

Inoltre, dal portale gli interessati possono scaricare il testo integrale del Piano e diversi documenti di approfondimento.

Nel portale Italia Domani (ecco il link diretto) è presente, come sopra accennato, anche una sezione dedicata esplicitamente alla copertura in banda larga e rete 5G, due risorse che rientrano nel piano per cablare l’Italia entro il 2026 garantendo connettività a 1 Gbps a circa 8,5 milioni di famiglie, imprese ed enti nelle aree periferiche.

I progetti del piano di copertura

Il piano prevede un costo totale dell’investimento di 6,71 miliardi di euro e comprende cinque progetti per la connessione del Paese, qui riassunti:

  • Italia a 1 Giga per fornire connettività a 1 Gbps in download e 200 Mbps in upload nelle aree di fallimento di mercato di accesso di nuova generazione (NGA) grigia e nera;
  • Italia 5G per fornire connessioni 5G nelle aree a fallimento di mercato o dove sono disponibili solo reti 3G;
  • Scuole Connesse per dotare gli edifici scolastici di connettività a banda larga a 1 Gbps;
  • Strutture Sanitarie Connesse per fornire connettività a banda larga a 1 Gbps alle strutture sanitarie pubbliche;
  • Isoli Minori Connesse per fornire connettività a banda ultralarga alle isole minori selezionate.

Stando alle informazioni riportate sul portale, entro il 2022 si prevede di notificare l’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per i progetti di connessione rapida, mentre entro Dicembre 2023 si prevede di terminare il piano legato alle isole dotate di connettività a banda ultralarga tramite il nuovo backhaul ottico.

Entro il mese di Giugno 2026 è invece previsto il raggiungimento del Piano Italia a 1 Gbps per portare la connettività ad almeno 8,5 milioni di unità immobiliari aggiuntive e copertura 5G in almeno 15.000 km quadrati di aree a fallimento di mercato.

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Italia a 1 Giga

La ripartizione dei costi del piano per la connettività

La ripartizione dei costi prevede per il 2021 un investimento di 16,5 milioni di euro per realizzare i progetti di connessione più rapidamente, a cui farà seguito un investimento di 928 milioni di euro per il 2022.

Nel 2023 si aggiungeranno altri 1,143 miliardi di euro e nel 2024 circa 1,1521 miliardi di euro. Infine, nel 2025 il Governo investirà 1,692 miliardi di euro e nel 2026 la quota finale di 1,403 miliardi di euro.

Si ricorda che proprio recentemente il Comitato interministeriale per la transizione digitale, presieduto dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale Vittorio Colao, ha aperto la consultazione pubblica sul piano d’intervento “Italia a 1 Giga” previsto dalla strategia italiana per la banda ultralarga.

Nel piano di intervento, la transizione digitale viene indicata come “un’enorme occasione per aumentare la produttività, l’innovazione e l’occupazione, garantire un accesso più ampio all’istruzione e alla cultura e colmare i divari territoriali”.

Come più volte ribadito anche dal Ministro Vittorio Colao, per portare l’Italia tra i primi Paesi a raggiungere gli obiettivi del 2030 Digital Compass della Commissione Europea, il primo obiettivo sarà proprio quello di offrire una connettività omogenea e ad alta velocità in tutto il territorio nazionale, utilizzando tutte le tecnologie più avanzate, come fibra, FWA e 5G, e adattando il quadro normativo per facilitarne l’implementazione.

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