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IT-alert: nuovo test oggi in Emilia Romagna per simulare il crollo della Diga del Molato

Durante la mattina di oggi, 9 Ottobre 2025, in alcuni comuni dell’Emilia Romagna si terrà un nuovo test del sistema di allarme pubblico IT-alert, volto in particolare a verificare la funzionalità del sistema per quanto riguarda lo scenario di rischio relativo al collasso di una grande diga.

Questa nuova verifica del sistema di allarme IT-alert è stata annunciata dal Dipartimento della Protezione Civile il giorno 3 Ottobre 2025, insieme ad altri test previsti sempre nella regione Emilia Romagna e anche nella Provincia Autonoma di Trento, anche per quanto riguarda incidenti industriali.

Il primo test comunicato nell’informativa si è già svolto in Emilia Romagna il 7 Ottobre 2025, alle ore 11:00, ipotizzando il crollo della Diga di Suviana.

In questo caso, i comuni interessati sono stati i seguenti: Castel di Casio, Camugnano, Grizzana Morandi, Gaggio Montano, Vergato, Marzabotto, Sasso Marconi, Casalecchio di Reno, Bologna, Castel Maggiore, Calderara di Reno, Bentivoglio, San Giorgio di Piano, Argelato, Sala Bolognese, Castello d’Argile.

Il secondo test, invece, come detto è previsto per oggi, 9 Ottobre 2025, sempre alle ore 11:00 nella regione Emilia Romagna, per un ipotetico collasso di una grande diga.

Questa volta verrà ipotizzato il crollo della Diga del Molato, mentre i comuni interessati saranno i seguenti: Alta Val Tidone, Pianello V.T., Borgonovo V.T., Agazzano, Gragnano Trebbiense, Rottofreno, Sarmato.

Il messaggio di allarme che arriverà ai cittadini

Come sempre, anche per questo nuovo test previsto in Emilia Romagna oggi 9 Ottobre 2025, la notifica che viene inviata con IT-alert sarà accompagnata da un suono di allarme ad alto volume, seguita in alcuni casi anche da una sintesi vocale che ripete quanto scritto, sia in italiano che in inglese.

Di seguito si riporta il testo del messaggio che riceveranno i cittadini nell’area interessata dal test:

TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. È in corso la SIMULAZIONE del collasso di una diga nella zona in cui ti trovi. Per conoscere il messaggio che riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST

Il messaggio, come sempre, rimanda alla homepage del sito di IT-alert, dove è possibile accedere a una pagina di approfondimento che consente di visionare il testo della notifica che i cittadini riceverebbero in caso di pericolo reale.

Dalla stessa pagina, inoltre, è possibile raggiungere il questionario dedicato, che la Protezione Civile invita a compilare per contribuire a migliorare il servizio, anche qualora non si dovesse ricevere alcuna notifica.

Si ricorda, che per ricevere i messaggi del sistema di allarme IT-alert, anche quelli di test, non è necessario compiere alcuna azione o scaricare alcuna app.

In ogni caso, le date dei test potrebbero subire variazioni nel caso in cui i sistemi di protezione civile regionali si dovessero trovare impegnati in attività per eventuali allerte meteo-idro in atto o per situazioni di emergenza.

Nuovi test previsti nei prossimi giorni

Sempre in Emilia Romagna, il prossimo 15 Ottobre 2025 sono previsti due nuovi test per lo scenario di rischio relativo a incidenti industriali.

In particolare, alle ore 10:00 sarà coinvolto lo stabilimento Zannoni S.R.L. a Forlì, mentre alle ore 11:00 lo stabilimento Eurogas Energia S.R.L. a Casalgrande e Sassuolo.

Infine, il 16 Ottobre 2025 alle ore 10:00 si terrà un nuovo test nella Provincia Autonoma di Trento, dedicato alla Diga di Forte Buso.

In questo caso, i comuni interessati saranno i seguenti: Predazzo, Ziano di Fiemme, Panchià, Tesero, Cavalese, Castello-Molina di Fiemme, Capriana, Valfloriana, Altavalle, Sover, Segonzano, Cembra-Lisignago, Lona-Lases, Albiano, Giovo, Lavis, Terre d’Adige, Vallelaghi, Trento, Aldeno, Besenello, Nomi, Calliano, Volano, Pomarolo, Villa Lagarina, Rovereto, Nogaredo, Isera, Mori, Ala, Avio; Comuni interessati in Provincia di Bolzano: Anterivo – Altrei

Come funziona il sistema IT-alert

Il servizio di allarme IT-alert, come già raccontato più volte, funziona grazie alla tecnologia cell broadcast, letteralmente “trasmissione tramite celle”, che consente di inviare messaggi a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata.

Le notifiche arrivano anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica, senza alcuna ripercussione sui livelli di privacy impostati.

Questa tecnologia consente di mandare messaggi in modo unidirezionale, senza la possibilità per gli operatori telefonici di ricevere risposte e sapere con certezza i cellulari che sono stati effettivamente raggiunti: chi invia l’informazione non detiene alcun dato in merito ai dispositivi, neanche il numero di telefono.

Il servizio è basato sul cosiddetto “accampamento” dei telefoni nel raggio di copertura delle antenne che vengono attivate: al momento dell’invio della notifica, tutti i dispositivi accesi e con connessione telefonica agganciati alle antenne selezionate riceveranno il messaggio.

I messaggi arriveranno ugualmente anche nel caso in cui la voce IT-alert (presente nei vari dispositivi nella sezione avvisi di emergenza) dovesse essere disattivata sui dispositivi, poiché viene utilizzato il livello massimo di azione per l’invio.

Se sono spenti o privi di campo, ovviamente, i dispositivi non riceveranno i messaggi del sistema, mentre se la suoneria è impostata in modalità silenziosa potrebbero non suonare.

Si sottolinea, oltretutto, che la notifica del messaggio di IT-alert sui dispositivi dipende anche dal modello di cellulare o smartphone, dal sistema operativo e della versione installata. In alcuni casi, infatti, l’utilizzo di una vecchia versione del sistema operativo può comportare problemi nella ricezione dei messaggi.

I test dei mesi precedenti, a questo proposito, hanno rilevato che anche i telefoni di vecchia generazione e non smartphone ricevono la notifica IT-alert.

Si ricorda che questo sistema di allarme pubblico nazionale è entrato ufficialmente in funzione dal 13 Febbraio 2024, divenendo operativo per quattro tipologie di rischiocollasso di una grande digaincidenti rilevanti in stabilimenti industrialiincidenti nucleari o situazioni di emergenza radiologica e attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e dell’Isola di Vulcano.

In ogni caso, come ribadito dalla Protezione Civile, che si occupa di gestire il servizio, è fondamentale testare il sistema periodicamente, in modo da garantire che, in caso di un’emergenza reale, i messaggi di allerta vengano trasmessi correttamente dalle celle telefoniche e ricevuti sui dispositivi nelle zone a rischio.

Per i restanti scenari previsti dalla Direttiva del 7 Febbraio 2023 del Ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, ossia maremoto generato da un sismaattività vulcanica dello Stromboli e precipitazioni intense, l’8 Febbraio 2024 era stata invece stabilita la proroga del periodo di sperimentazione (tutt’ora attiva).

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