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IT-alert, oggi nuovo test in Lombardia: si simula il rischio collasso della Diga di Reggea

Oggi, 1° ottobre 2025, in alcuni comuni della Lombardia si terrà un nuovo test di IT-alert, finalizzato a verificare la funzionalità del sistema di allarme nello scenario di rischio relativo al collasso di una grande diga.

La simulazione interesserà in particolare i comuni di Garzeno, Dongo e Gravedona ed Uniti, ipotizzando il crollo della Diga di Reggea, situata nel territorio comunale di Garzeno, in provincia di Como.

La sperimentazione di IT-alert di oggi, 1° Ottobre 2025, si svolgerà intorno alle ore 10:00 (salvo cambiamenti), con l’invio di un messaggio di allarme sugli smartphone accesi e con connessione telefonica di tutti coloro che si troveranno, anche in transito, nei territori coinvolti nel test.

Come per i test precedenti, la notifica che viene inviata con IT-alert sarà accompagnata da un suono di allarme ad alto volume, seguita in alcuni casi anche da una sintesi vocale che ripete quanto scritto, sia in italiano che in inglese.

Di seguito, si riporta il messaggio dedicato allo scenario di incidente industriale rilevante, che riceveranno i cittadini nell’area interessata dal test:

TEST TEST Messaggio di prova IT-alert. È in corso la SIMULAZIONE di un incidente in un impianto industriale nella zona in cui ti trovi. Per conoscere il messaggio che riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST

Il messaggio riporta alla homepage del sito di IT-alert, dove è possibile accedere a una pagina di approfondimento che consente di visionare il testo della notifica che i cittadini riceverebbero in caso di pericolo reale.

Dalla stessa pagina, inoltre, è possibile pure raggiungere il questionario, che la Protezione Civile invita a compilare per contribuire a migliorare il servizio, anche qualora non si dovesse ricevere alcuna notifica.

Si ricorda, che per ricevere i messaggi del sistema di allarme IT-alert, anche quelli di test, non è necessario compiere alcuna azione o scaricare alcuna app.

Per la Protezione Civile, si tratta di un test utile non solo a perfezionare la tecnologia in uso, ma anche per tenere alta l’attenzione sui relativi rischi e aumentare la consapevolezza della popolazione.

La data del test potrebbe subire variazioni in caso di attivazione dei sistemi di protezione civile regionali per allerte meteo-idro o altre emergenze.

Come funziona il sistema IT-alert

Il servizio di allarme IT-alert, come già raccontato più volte, funziona grazie alla tecnologia cell broadcast, letteralmente “trasmissione tramite celle”, che consente di inviare messaggi a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata. Le notifiche arrivano anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica, senza alcuna ripercussione sui livelli di privacy impostati.

Questa tecnologia consente infatti di mandare messaggi in modo unidirezionale, senza la possibilità per gli operatori telefonici di ricevere risposte e sapere con certezza i cellulari che sono stati effettivamente raggiunti: chi invia l’informazione non detiene alcun dato in merito ai dispositivi, neppure il numero di telefono.

Il servizio è basato sul cosiddetto “accampamento” dei telefoni nel raggio di copertura delle antenne che vengono attivate: al momento dell’invio della notifica, tutti i dispositivi accesi e con connessione telefonica agganciati alle antenne selezionate riceveranno il messaggio.

I messaggi arriveranno ugualmente anche nel caso in cui la voce IT-alert (presente nei vari dispositivi nella sezione avvisi di emergenza) dovesse essere disattivata sui dispositivi, poiché viene utilizzato il livello massimo di azione per l’invio.

Se sono spenti o privi di campo, ovviamente, i dispositivi non riceveranno i messaggi del sistema, mentre se la suoneria è impostata in modalità silenziosa potrebbero non suonare.

Si sottolinea, oltretutto, che la notifica del messaggio di IT-alert sui dispositivi dipende anche dal modello di cellulare o smartphone, dal sistema operativo e della versione installata. In alcuni casi, infatti, può comportare problemi nella ricezione dei messaggi l’utilizzo di una vecchia versione del sistema operativo.

I test dei mesi precedenti, a questo proposito, hanno rilevato che anche i telefoni di vecchia generazione e non smartphone ricevono la notifica IT-alert.

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