Telemarketing: iliad segnala pratiche scorrette, AGCOM diffida Sky per controlli inadeguati
Nel mese di febbraio 2025, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha avviato un’attività di vigilanza volta a verificare il rispetto del Codice di condotta in materia di teleselling e telemarketing, approvato con la delibera n. 197/23/CONS.
L’istruttoria è stata avviata a seguito di una segnalazione di Iliad Italia S.p.A., che aveva ricevuto da un proprio cliente le registrazioni video di 2 chiamate avvenute il 27 e il 29 gennaio 2025.
Le chiamate, effettuate da un call center che si era presentato come “consulente Iliad”, provenivano da numerazioni non richiamabili e non registrate presso il Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC). Nel corso delle conversazioni erano state fornite informazioni false sul contratto in essere con Iliad, inducendo l’utente a fornire i propri dati personali per attivare un’offerta di Sky Italia S.p.A.
Dalle verifiche dell’Autorità è emerso che, contrariamente a quanto previsto dal Codice di condotta, Sky non aveva predisposto sistemi di controllo sufficientemente efficaci per verificare l’operato dei partner commerciali incaricati delle attività di promozione e vendita.
In particolare, l’AGCOM ha contestato all’operatore l’assenza di controlli adeguati per prevenire pratiche scorrette nella fase di acquisizione dei consensi e la mancata rilevazione di procedure che mascheravano contatti illeciti attraverso l’uso di numeri non registrati al ROC e informazioni ingannevoli.
La posizione di iliad
Nella segnalazione all’Autorità (ecco il documento completo), Iliad ha denunciato la gravità delle pratiche riscontrate, sottolineando come l’utilizzo di numerazioni non registrate al ROC e la diffusione di informazioni ingannevoli ledano la trasparenza del mercato e possano trarre in inganno i consumatori.
La società ha fornito ad AGCOM le registrazioni video delle chiamate e una relazione dettagliata sugli eventi, evidenziando che il comportamento segnalato poteva configurare un danno sia per l’utente finale che per la propria reputazione commerciale.
La posizione di Sky
Nel corso dell’istruttoria, Sky ha sostenuto la legittimità delle proprie procedure. L’operatore ha dichiarato che il contatto con l’utente segnalante era avvenuto a seguito di una sua esplicita richiesta tramite un modulo online (call me back) compilato il 29 gennaio 2025.
Sky ha ribadito che i propri partner non effettuano chiamate outbound non richieste e che tutte le proposte contrattuali vengono finalizzate attraverso firme digitali e controlli di qualità interni.
L’azienda ha inoltre evidenziato di aver inserito nei contratti con i partner clausole di conformità al Codice di condotta e di effettuare verifiche periodiche, sia in presenza che a distanza, per assicurare il rispetto delle procedure.
Sky ha comunque affermato di non aver autorizzato l’uso dei numeri non registrati al ROC citati nella segnalazione e di non avere collegamenti con le numerazioni utilizzate nelle prime chiamate.
La decisione dell’AGCOM
Con la delibera n. 164/25/CONS, approvata dal Consiglio dell’Autorità il 25 giugno 2025 e pubblicata l’8 agosto 2025, AGCOM ha diffidato Sky al rispetto degli obblighi previsti dal Codice di condotta, in particolare ai paragrafi 5.1 e 5.2, che riguardano la verifica dell’affidabilità dei partner commerciali e i sistemi di monitoraggio delle loro attività. Sky dovrà implementare le misure richieste entro 120 giorni dalla notifica e comunicare le iniziative intraprese entro 30 giorni.
Il provvedimento potrà essere impugnato davanti al TAR del Lazio entro 60 giorni dalla notifica.
Non è noto se il caso oggetto della diffida sia collegato ad altre iniziative già intraprese da Iliad contro pratiche scorrette nel settore.
L’operatore, infatti, a marzo 2025 aveva annunciato di aver presentato un esposto in Procura contro le truffe telefoniche realizzate tramite la tecnica del CLI Spoofing, con l’obiettivo di colpire i call center che, fornendo informazioni false per ingannare i consumatori, ottengono e rivendono i dati di contatto per proporre nuovi contratti.
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