IT-alert, ancora test in Lombardia: oggi 21 Maggio 2025 messaggio dalla Diga di Poglia

Oggi, 21 Maggio 2025, si svolgerà in Lombardia un nuovo test del sistema di allarme pubblico IT-alert, al fine di verificare l’efficacia del servizio per quanto riguarda lo scenario di rischio specifico di collasso di una grande diga.
Il test, annunciato dal Dipartimento della Protezione Civile lo scorso 16 Maggio 2025, andrà a coinvolgere un totale di 16 Comuni della provincia di Brescia, che potrebbero essere coinvolti da un’eventuale crollo della Diga di Poglia, situata nel Comune di Cevo.
Un’ulteriore verifica, stando a quanto reso noto dalla Protezione Civile nei giorni scorsi, verrà poi effettuata anche in 6 diversi Comuni del territorio valtellinese, con una seconda simulazione di allerta che interesserà, intorno alle ore 10:00 del prossimo 4 Giugno 2025, l’area attorno alla Diga di Panigai, nel Comune di Pedesina (SO).
Si tratta di test che andranno ad interessare, per la prima volta, due infrastrutture finora mai coinvolte nelle esercitazioni periodiche, previste per perfezionare l’efficacia del sistema.
Per la Protezione Civile, in particolare, testare periodicamente il sistema di allarme pubblico IT-alert è fondamentale per verificarne il corretto funzionamento, nonché garantire che, in caso di un’emergenza reale, i messaggi di allerta vengano trasmessi dalle celle telefoniche e ricevuti sui dispositivi presenti nelle aree interessate.
Le due nuove sperimentazioni che si svolgeranno in Lombardia, inoltre, forniranno un’opportunità per verificare che i flussi comunicativi previsti nel Documento di Protezione Civile e nel Piano di Emergenza Diga (PED) vengano seguiti correttamente.
Si ricorda, come già raccontato da MondoMobileWeb, che IT-alert è stato utilizzato per la prima volta al di fuori dalle sperimentazioni il 9 Dicembre 2024, diramando un messaggio di avviso sugli smartphone dei cittadini che si trovavano nel raggio di 5 km dell’impianto Eni di Calenzano, in provincia di Firenze.
Lo scorso 25 Aprile 2025, inoltre, il sistema di allarme pubblico è stato attivato per fornire indicazioni alla popolazione che si trovava nei pressi di San Pietro, in vista dei funerali di Papa Francesco che si sono svolti l’indomani, il 26 Aprile 2025.
Il nuovo test di IT-alert in Lombardia
La nuova verifica di IT-alert prevista in Lombardia per oggi, 21 Maggio 2025, prevedrà come sempre l’invio di un messaggio di allarme sugli smartphone accesi e con connessione telefonica di tutti coloro che si troveranno, anche in transito, nell’area coinvolta.
Il test, come accennato prima, riguarderà la simulazione del rischio di crollo di una grande diga, coinvolgendo, a partire dalle ore 10:00, un totale di 16 Comuni in territorio bresciano che potrebbero essere interessati dall’onda di piena conseguente al collasso della Diga di Poglia, ovvero Cevo, Cedegolo, Sellero, Paspardo, Capo di Ponte, Ono San Pietro, Ceto, Cerveno, Losine, Braone, Niardo, Breno, Malegno, Cividate Camuno, Piancogno ed Esine.
La notifica che viene inviata con IT-alert sarà accompagnata da un suono di allarme ad alto volume, seguita in alcuni casi anche da una sintesi vocale che ripete quanto scritto, sia in italiano che in inglese.
Il messaggio dedicato allo scenario di collasso di una grande diga che riceveranno i cittadini nelle aree interessate dal test, sarà il seguente:
TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. È in corso la SIMULAZIONE del collasso di una diga nella zona in cui ti trovi. Per conoscere il messaggio che riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST
Il messaggio riporta alla homepage del sito di IT-alert, dove è possibile accedere a una pagina di approfondimento che consente di visionare il testo della notifica che i cittadini riceverebbero in caso di pericolo reale.
Dalla stessa pagina è possibile anche raggiungere il questionario, che la Protezione Civile invita a compilare per contribuire a migliorare il servizio, anche qualora non si dovesse ricevere alcuna notifica.
Maggiori info sul sistema IT-alert
Il servizio IT-alert, come già raccontato più volte, utilizza la tecnologia cell broadcast, letteralmente “trasmissione tramite celle”, che consente di inviare messaggi a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata. Le notifiche arrivano anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica, senza alcuna ripercussione sui livelli di privacy impostati.
Questa tecnologia consente infatti di mandare messaggi in modo unidirezionale, senza la possibilità per gli operatori telefonici di ricevere risposte e sapere con certezza i cellulari che sono stati effettivamente raggiunti: chi invia l’informazione non detiene alcun dato in merito ai dispositivi, neppure il numero di telefono.
Il servizio è basato sul cosiddetto “accampamento” dei telefoni nel raggio di copertura delle antenne che vengono attivate: al momento dell’invio della notifica, tutti i dispositivi accesi e con connessione telefonica agganciati alle antenne selezionate riceveranno il messaggio.
Si ricorda, che per ricevere i messaggi del sistema di allarme IT-alert, anche quelli di test, non è necessario compiere alcuna azione o scaricare alcuna app.
I messaggi arriveranno ugualmente anche nel caso in cui la voce IT-alert (presente nei vari dispositivi nella sezione avvisi di emergenza) dovesse essere disattivata sui dispositivi, poiché viene utilizzato il livello massimo di azione per l’invio.
Se sono spenti o privi di campo, ovviamente, i dispositivi non riceveranno i messaggi del sistema, mentre se la suoneria è impostata in modalità silenziosa potrebbero non suonare.
Si sottolinea, oltretutto, che la notifica del messaggio di IT-alert sui dispositivi dipende anche dal modello di cellulare o smartphone, dal sistema operativo e della versione installata. In alcuni casi, infatti, può comportare problemi nella ricezione dei messaggi l’utilizzo di una vecchia versione del sistema operativo.
I test dei mesi precedenti, a questo proposito, hanno rilevato che anche i telefoni di vecchia generazione e non smartphone ricevono la notifica IT-alert.
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