La Storia della Telefonia

Portabilità del numero mobile (MNP) in Italia oggi 15 gennaio 2022 compie 20 anni

Era il 15 gennaio 2002, quando in seguito all’intesa tra l’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni e gli operatori telefonici, in Italia è stata introdotta la portabilità del numero mobile (MNP).

L’allora innovativo servizio ha cosi introdotto la possibilità per il consumatore di mantenere il proprio numero di telefono dal momento che decide di cambiare l’operatore titolare dell’apposita licenza o concessione.

In occasione di questo sabato 15 gennaio 2022 il servizio di portabilità del numero, anche conosciuto con l’acronimo inglese MNP che significa “Mobile Number Portability“, compie 20 anni.

Nella tradizionale procedura di portabilità i protagonisti sono tre:

  • Il consumatore o cliente: ovvero colui che decide di muovere la richiesta di portabilità da un gestore telefonico a un altro (anche per più volte, dando vita alla nota pratica della “triangolazione“);
  • L’operatore cedente o assegnatario: conosciuto anche come donating o donor;
  • L’operatore ricevente o recipient: quello che solitamente necessita di una serie di dati e documenti per l’esecuzione della richiesta stessa, secondo quanto previsto dalle delibere AGCOM.

In Italia, il primo gestore che si dotò delle strutture di rete idonee per acquisire i numeri ceduti fu Wind (ora WindTre), mentre l’ultimo operatore ad attivare la ricezione dei numeri fu TIM.

Ciò significa che per un limitato periodo di tempo, TIM ha potuto cedere i propri numeri ai competitors senza, però, poterli acquisire.

Se inizialmente si poteva facilmente risalire al gestore di rete utilizzato grazie al prefisso che precedeva il numero mobile (ad esempio, in Italia, 33x o 36x per Tim, 34x per Omnitel, ora Vodafone, e 32x per Wind), con la diffusione del servizio, questo non fu più possibile e, con la delibera numero 26/08/CIR, gli operatori mobili italiani furono costretti a mettere a disposizione una numerazione gratuita (ad esempio, 456 + proprio numero mobile) per conoscere l’attuale operatore di un dato numero mobile.

Quest’ultimo, si rivelò uno strumento particolarmente pratico per comprendere a chi era possibile telefonare o inviare SMS, in quanto ciascun operatore proponeva dei pacchetti particolarmente convenienti per i propri clienti (denominate dagli addetti ai lavori offerte on-net).

Si venivano a creare, quindi, delle communities composte da clienti dello stesso gestore, la cui comunicazione telefonica veniva incoraggiata da costi o bundle più vantaggiosi rispetto al contatto con clienti di operatori telefonici differenti.

Questi pacchetti e queste stringhe “scova gestore” esistono tuttora, ma più passa il tempo e più vengono sostituiti da piani tariffari i cui minuti di conversazione e opzioni principali sono sfruttabili con chiunque (numeri fissi e mobili, indistintamente dal gestore) e da app e servizi internet disponibili da smartphone.

Per quanto riguarda la prima citata triangolazione, si tratta di una partica (tuttora esistente) consistente nel passaggio momentaneo ad altro operatore, accompagnato dal successivo rientro in quello di origine, per fruire dei benefici dedicati esclusivamente ai “nuovi” clienti.

Un espediente che alcuni gestori telefonici non vedono di buon occhio e che per questo, prima di essere attuato, necessita di un controllo preventivo sui destinatari della promozione o offerta alla quale si vuole accedere.

In alcuni casi, infatti, determinate promozioni o offerte sono riservate ai clienti che provengono da specifici operatori e per questo vengono denominate dagli addetti ai lavori offerte “operator attack”.

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WINDTRE servizi VAS

In termini di tempo, le portabilità eseguite 20 anni fa erano molto lente e potevano richiedere intervalli di tempo abbastanza ampi, variabili da 1 a 6 mesi.

Già dal 2008 però, i tempi furono notevolmente accorciati fino a una ventina di giorni e, nel Dicembre dello stesso anno, l’AGCOM chiese agli operatori di ridurre ulteriormente le tempistiche a 3 giorni lavorativi, con un provvedimento che venne ufficializzato nel 2009 dopo un Consiglio di Stato.

Proprio di recente è entrato in vigore il decreto di attuazione della direttiva europea sul Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche, caratterizzato da alcune novità sul processo di portabilità, focalizzate soprattutto sul garantire ai clienti il diritto di conservare i propri numeri e trasferirli per almeno un mese dalla data di risoluzione del contratto.

In pratica, dal 24 Dicembre 2021, nel caso di risoluzione del contratto da parte di un utente finale, bisogna comunque garantire la disponibilità o il trasferimento della numerazione per 30 giorni dalla data di risoluzione. Ciò significa che il consumatore dispone del diritto di riattivare la numerazione in questione presso un altro gestore.

Oggi la portabilità o MNP è ormai alla portata di tutti e viene praticata da centinaia di clienti al giorno, che passano da un’operatore all’altro alla ricerca delle tariffe più convenienti in termini di costi e bundle.

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