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Vodafone contro DAZN per mantenere l’accordo con la piattaforma streaming fino al 2022

Vodafone si oppone alla decisione di DAZN di risolvere il contratto, valido fino al 2022, con l’azienda multinazionale di telefonia mobile e fissa, che lega anche l’app DAZN alla Vodafone TV.

Secondo l’articolo pubblicato oggi, 9 giugno 2021, da Il Sole 24 Ore, il motivo formale che spingerebbe DAZN a risolvere il contratto con Vodafone non sarebbe, però, collegato all’esclusiva che lega la piattaforma streaming a Tim.

Si ricorda, infatti, che lo scorso 26 marzo 2021, DAZN, dopo essersi aggiudicata i diritti di trasmissione della Serie A, per il triennio 2021/2024, ha annunciato di aver raggiunto un accordo di distribuzione, per portare su TIMVISION le partite della massima divisione professionistica del campionato italiano di calcio maschile.

Nel caso in cui venisse rispettata la scadenza del contratto (agosto 2022) che permette di avere l’app DAZN all’interno della Vodafone TV, dunque, verrebbe meno l’esclusiva che rende Tim l’unica telco autorizzata a distribuire gli abbonamenti relativi alla piattaforma streaming.

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Vodafone

Nel dettaglio, la questione ha avuto inizio lo scorso 12 marzo 2021, data in cui DAZN ha inviato a Vodafone una lettera di risoluzione del contratto, portando come causa il fatto che Vodafone non avesse atteso il benestare del servizio a pagamento di video streaming prima di dare il via a due campagne pubblicitarie di Vodafone TV a febbraio 2021.

Il 27 aprile 2021, assistita dallo studio legale Dentons, l’azienda multinazionale di telefonia mobile e fissa ha presentato un ricorso cautelare (ex articolo 700) al Tribunale sezione imprese di Torino, in cui chiedeva che venisse impedito a DAZN (seguita da Freshfields) di porre fine all’accordo.

Il 29 aprile 2021, è stato emesso un provvedimento in cui sono state sposate le ragioni di Vodafone ed è stata fissata un’udienza fissata al 31 maggio 2021.

In quest’ultima data, però, il Tribunale si è dichiarato incompetente per “difetto di giurisdizione”, rimettendosi al Tribunale inglese (la sede di DAZN si trova nel Regno Unito).

In attesa che la questione giunga ad una conclusione, si specifica che, qualche giorno fa, WindTre ha inviato una segnalazione all’Antitrust, chiedendo di vigilare affinché non ci siano accordi tecnici o di call center tra DAZN e Tim che finirebbero per penalizzare gli altri operatori.

La piattaforma streaming, oltre ad essere sul punto di scegliere la sua futura concessionaria pubblicitaria esterna (tra Sky Media, Cairo e Publitalia), è anche in attesa che la Lega Seria A prenda una decisione in merito alla possibilità di spalmare le 10 partite del campionato in altrettanti orari diversi.

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