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FTTC: Open Fiber chiede all’AGCOM di verificare le velocità indicate da TIM. Ecco le prime risposte

Open Fiber ha richiesto alcune informazioni ad AGCOM relative al contesto nazionale della rete FTTC (Fiber to the Cabinet) che offre collegamenti in rame dai cabinet alle unità immobiliari, tramite due segnalazioni a cui è stata fornita una risposta dall’Autorità.

Open Fiber ha infatti inviato due segnalazioni all’AGCOM sollevando alcuni dubbi in merito all’infrastruttura in tecnologia FTTC in Italia, e nello specifico con riferimento alle velocità, alla copertura prospettata e al tipo di tecnologia (appunto FTTC) offerta da TIM.

Nello specifico, con la prima segnalazione Open Fiber avrebbe sottoposto all’AGCOM alcuni dubbi sulla veridicità delle informazioni rilasciate da TIM in merito all’accelerazione sul piano ultrabroadband per coprire un numero sempre più elevato di comuni con tecnologia FTTC fino a 200 Megabyte in oltre 700 comuni italiani.

La seconda segnalazione chiedeva invece di verificare le velocità effettivamente raggiungibili nei circa 5200 cabinet FTTC attivati dall’inizio dell’emergenza Covid-19 in Italia.

TIM spot FTTC

Secondo quanto riportato da HuffPost, che ha avuto modo di visionare la risposta dell’Autorità alle perplessità di Open Fiber, i riscontri dell’AGCOM indicano velocità superiori ai 100 Mbps su circa il 6% dei civici in cui i servizi sono già vendibili.

Invece, analizzando lo stesso database Netmap al 31 Agosto 2020, l’AGCOM ha riscontrato una percentuale di civici con servizi a velocità superiore ai 100 Mbps del 17% circa.

Analizzando infine oltre 5200 cabinet all’11 Novembre 2020, le velocità raggiunte sono state inferiori ai 30 Mbps per il 22,49% dei casi e inferiori ai 180 Mbps nel 2,27% dei casi.

TIM ha comunque precisato che i dati riportati su NetMap si basano sulla stima della distanza in rame di un civico rispetto al cabinet, senza però considerare se nel determinato civico sia presente o meno la sede di un cliente.

Dunque, l’analisi di distribuzione delle velocità, sia nelle aree rurali che in quelle densamente abitate, non è stata ritenuta da TIM come un indicatore rappresentativo delle velocità effettive.

Nello specifico, secondo l’operatore ex monopolista il 43% circa delle linee attive raggiunte in FTTC viaggia a una velocità superiore ai 100 Mbps, mentre l’82% circa supera i 50 Mbps e il 3,3% si muove sotto i 20 Mbps.

I dati ipotizzati da Open Fiber indicavano invece un 22% circa degli indirizzi nazionali con velocità inferiore a 30 Mbps, il 14% sotto i 10 Mbps e, in media, il 5% circa con velocità massime teoriche di 100 Mbps.

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