Elisabetta Ripa (Open Fiber): rete unica per adesso non aiuterebbe. Con iliad trattative confermate
Il tema della rete unica tra TIM e Open Fiber continua a far discutere in Italia. Dopo i commenti di Beppe Grillo e le reazioni di alcuni rappresentanti politici, ha preso la parola anche l’AD di Open Fiber, Elisabetta Ripa, che ha confermato tra le altre cose la trattativa con Iliad.
Elisabetta Ripa, la manager alla guida dell’operatore wholesale concessionario dei bandi Infratel, era stata definita da Grillo non all’altezza del suo ruolo.
L’ex comico aveva auspicato infatti sul suo blog l’ingresso ai vertici di Open Fiber di un nuovo volto in grado di lavorare attivamente alla fusione con TIM, definendo l’esperimento Open Fiber, allo stato attuale, un fallimento.
L’AD di Open Fiber è stata intervistata da Il Messaggero e ha avuto modo di rispondere a diverse domande sulla rete unica. In primo luogo, secondo Ripa l’azienda non ha fallito nel suo obiettivo e costituisce al contrario “una realtà solida” essendo il terzo gruppo per estensione della rete FTTH in Europa e il primo fornitore wholesale only.
Secondariamente, in risposta al commento sulla necessità di una maggiore quota di CdP in TIM, secondo l’AD di Open Fiber si tratta di una proposta da valutare con attenzione, ricordando però che “il Paese ha bisogno di politica industriale, non di uno scontro politico”. Secondo Ripa, la priorità per gli italiani è infatti quella di avere la banda ultralarga a casa, con tutti i servizi che ne derivano.
Senza mezzi termini, Elisabetta Ripa ha affermato che la rete unica, nel breve e medio termine, non aiuterebbe, anche perché bloccherebbe le attività e gli investimenti che Open Fiber sta realizzando in questo periodo. Al contrario, la manager ha affermato che la rete unica potrebbe essere una soluzione per TIM e per la sostenibilità nel tempo della sua posizione.
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Di pari passo all’estensione del suo progetto di copertura, Open Fiber ha anche incrementato le sue partnership. Infatti, come noto, Orange Business Services ha scelto l’operatore wholesale per il suo sbarco in Italia, esattamente come Sky che ha recentemente lanciato Sky Wifi proprio su rete Open Fiber fino a 1 Gbps.
A tal proposito, in risposta a una domanda sulle nuove collaborazioni, Elisabetta Ripa ha confermato che è in corso una trattativa con Iliad e non ha smentito che questa sia già a buon punto.
Non è quindi da escludere che il lancio di Iliad nel fisso possa concretizzarsi già nell’ultimo trimestre del 2020 o nel primo trimestre del 2021.
D’altra parte, Benedetto Levi stesso aveva affermato che Iliad si sta avvicinando al lancio del fisso, rispetto ai piani iniziali, ricordando che lo sbarco non richiederebbe grandi investimenti iniziali vista appunto la presenza di operatori wholesale come Open Fiber.
Infine, con riferimento ai ritardi sulla rete, Elisabetta Ripa ha ricordato che la sua azienda è attiva di fatto da soli 2 anni e mezzo ed è nata per risolvere un problema molto più antico. Con riferimento ai rallentamenti e alle penali, Ripa ha risposto:
“Chi fa, sbaglia e chi non fa… insegna. Certo che si poteva fare più rapidamente e lo stiamo facendo. Abbiamo predisposto le fondamenta del piano e stiamo già accelerando negli investimenti”.
Secondo Ripa, l’obiettivo resta ancora fissato per il 2022, con uno slittamento al 2023 per quattro regioni. L’accelerazione nella copertura potrà però giungere dal nuovo piano industriale che prevede l’estensione delle coperture grazie a un supporto fino a 450 milioni di euro da parte degli azionisti.
A tal proposito, le voci sulla proposta al CoBUL di sospendere 1100 progetti nelle aree bianche sono state definite false dall’AD di Open Fiber, mentre l’interesse dei fondi infrastrutturali come Macquarie non sorprendono Ripa, che ricorda come sia il mercato a definire il valore.
Il fondo australiano sarebbe infatti interessato ad acquisire la quota posseduta da Enel in Open Fiber, come confermato dall’azienda stessa.
A tal proposito, si evidenzia che come ricordato da Repubblica Cdp potrebbe però esercitare il suo diritto di prelazione qualora Enel decidesse di vendere a condizioni di mercato la sua quota o se ricevesse un’offerta vincolante dopo quella (invece non vincolante) con scadenza questo mese e che Enel avrebbe chiesto di prorogare per ulteriori valutazioni.
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