Smart Device tra sicurezza e comodità secondo il report di Cisco
Secondo un nuovo report di Adobe, entro la fine dell’anno 2018 nella metà di quasi tutte le abitazioni degli Stati Uniti saranno presenti degli Smart Speaker.
Il report “State of Voice Assistant” fornisce indicazioni sulle modalità d’uso degli Smart Speaker e tra i maggiori utilizzi si attestano al 70% la richiesta di brani musicali e al 60% vengono poste domande riguardo le condizioni atmosferiche. Un terzo degli intervistati ha affermato di possedere già uno Smart Speaker delle marche Google Home, Alexa di Amazon o HomePod di Apple, mentre un 16% ha affermato di essere intenzionato ad acquistarne uno entro la fine dell’anno 2018, di conseguenza, all’incirca il 23% di quest’ultimo gruppo ha affermato di volerlo comprare in occasione delle festività natalizie.
Grazie alla presenza degli Assistenti Vocali, dunque, il consumo di Smart Speaker sembra in costante crescita, dal momento che i consumatori trovano più comodo comunicare verbalmente con i propri device.
Anche l’azienda Cisco possiede un assistente vocale, ovvero Webex Assistant, il cui scopo è quello di controllare le riunioni di lavoro. Il partecipante ad una riunione potrà quindi iniziare, finire e silenziare le riunioni oppure potrà direttamente cercare i dipendenti per poi chiamarli.
Ad ogni modo, la maggiore presenza di Speaker all’interno delle abitazioni, rende necessario l’incremento della sicurezza delle connessioni. La sicurezza è una parola chiave all’interno dell’ambito dell’Internet of Things (IoT), infatti, all’interno delle abitazioni sono presenti così tanti dispositivi che eventuali malintenzionati potrebbero usare le loro falle per accedere a diversi sistemi o infrastrutture.
Si parla quindi di IoT botnets, per descrivere un gruppo di computer o dispositivi IoT che sono stati hackerati. Uno dei malware più diffusi in ambito IoT che fu scoperto nel 2016 era Mirai, che fu in grado di mettere fuori uso vaste aree di Internet negli Stati Uniti e in Europa: ci riuscì lanciando attacchi DDoS (distributed denial of service) e hackerando device IoT come i baby monitor.
Però nonostante l’appurata esistenza di queste reti hackerate, le botnet, secondo il report annuale sulla sicurezza informatica presentato da Cisco nel 2018, sembra che solo il 13% delle aziende le consideri delle vere minacce.
Sempre secondo il report di Cisco i dispositivi più vulnerabili in tal senso sono quelli che non possiedono delle autorizzazioni ben impostate o il cui controllo viene lasciato aperto, senza alcuna autorizzazione; per difendersi da eventuali attacchi e mantenere sicuri i propri dispositivi, sarebbe quindi opportuno, secondo Cisco, limitare il numero degli smart device ed essere certi che quelli in uso soddisfino il livello minimo di sicurezza.
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