Kena opzione 5G, addebito costo dopo mancata disattivazione: rimborso ai clienti coinvolti
Alcuni già clienti di Kena, operatore semivirtuale e secondo brand di TIM, hanno riscontrato un disservizio nella disattivazione dell’opzione per abilitare il 5G, in quanto, dopo averla provata gratuitamente fino ad Agosto 2025, non è stata disattivata come richiesto, comportando l’addebito del costo mensile.
Si ricorda innanzitutto che Kena utilizza la rete TIM di base in 2G e 4G, mentre dal 16 Luglio 2025 è stato lanciato anche il 5G, con velocità limitata fino a 250 Mbps, incluso in alcune offerte o ottenibile tramite un’opzione abilitante.
Per i nuovi clienti Kena, il 5G è incluso senza costi aggiuntivi attivando le offerte dedicate a partire da 5,99 euro al mese.
Invece, in precedenza, i già clienti Kena con attiva un’offerta 4G con prezzo a partire da 5,99 euro al mese, hanno avuto la possibilità di abilitare il 5G senza alcun costo aggiuntivo fino al 31 Agosto 2025, poi con rinnovo a 0,99 euro al mese da Settembre 2025, attivando l’opzione dedicata, accedendo alla propria area autenticata dal sito o dall’app Kena per Android e iOS.
Da Settembre 2025, come già raccontato da MondoMobileWeb, l’opzione aggiuntiva con cui i già clienti Kena 4G possono abilitare il 5G, denominata Kena 5G, è attivabile direttamente a pagamento, al costo di 0,99 euro al mese.
In generale, con Kena il 5G permette di raggiungere una velocità massima fino a 250 Mbps in download e 75 Mbps in upload, ovvero la stessa prevista con il profilo base del 5G di TIM (mentre il brand principale ha anche il profilo 5G Ultra fino a 2 Gbps).
Chiaramente, per navigare sulla rete 5G, è necessario utilizzare un dispositivo compatibile e trovarsi in uno dei comuni coperti dalla rete 5G TIM.
Come già raccontato nel dettaglio, in caso di assenza di copertura 5G o di utilizzo di un dispositivo non compatibile, la navigazione internet avviene su rete 4G, con una velocità massima stimata fino a 60 Mbps in download e fino a 30 Mbps in upload, che secondo quanto dichiarato dall’operatore rappresentano i limiti ufficiali.
Mancata disattivazione dell’opzione Kena 5G, disservizio in risoluzione con rimborsi
Quindi, come già accennato, alcuni già clienti Kena che avevano attivato l’opzione 5G nel periodo in cui questa era gratuita, cioè fino al 31 Agosto 2025, e in seguito avevano richiesto la disattivazione, ad esempio tramite l’app, entro il 31 Agosto 2025, per evitare l’addebito del costo mensile a partire da questo mese di Settembre 2025, in realtà non hanno ottenuto la disattivazione dell’opzione come richiesto, per cui in questi primi giorni di Settembre 2025 hanno ricevuto l’addebito di 0,99 euro.
Come ammesso dal Servizio Clienti Kena, ad esempio tramite la chat di KenAI, si tratta di un disservizio momentaneo, che non sta consentendo ai clienti che l’hanno richiesto di disattivare l’opzione 5G attivata gratuitamente ad Agosto 2025.
Di seguito si riporta una risposta che il Servizio Clienti Kena ha dato ad un cliente che ha utilizzato la chat di KenAI (chiedendo di poter parlare con un consulente umano):
Ti informo che stiamo riscontrando un disservizio momentaneo in merito alla disattivazione della rete 5G. Il nostro settore di competenza è già al corrente di tale problematica.
Pertanto ti invito ad attendere la disattivazione del servizio ed il rimborso di 0,99 euro, che avverrà in maniera massiva per tutti i clienti che hanno richiesto la disattivazione del 5G prima di Settembre.
Dunque, l’operatore è già al corrente del disservizio e si è attivato per risolverlo.
Nello specifico, una volta risolta la problematica tecnica, Kena provvederà a disattivare effettivamente l’opzione 5G e in seguito rimborserà il costo di 0,99 euro a tutti i clienti che avevano richiesto la disattivazione del 5G prima di Settembre 2025, quindi fino al 31 Agosto 2025, prima che l’opzione diventasse a pagamento.
Aggiornamento del 17 Settembre 2025
Secondo alcune segnalazioni, Kena ha cominciato ad accreditare come previsto il rimborso di 0,99 euro ai clienti coinvolti dalla mancata disattivazione (con relativo addebito) dell’opzione 5G.
Si ringraziano Albe, Riccardo e Saverio per le prime segnalazioni.
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