Infratel Italia, esiti mappatura reti fisse 2025: analizzati i dati di 41 operatori italiani

Nella giornata di oggi, 5 Agosto 2025, Infratel Italia ha annunciato di aver concluso l’analisi dei dati relativi alla mappatura delle reti fisse per il 2025, con l’obiettivo di monitorare lo stato attuale delle infrastrutture di rete in Italia, e pianificare eventuali interventi pubblici a sostegno della banda ultralarga.
L’attività, ha spiegato la società in house del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), si è svolta su mandato del Governo nel rispetto degli Orientamenti in materia di Aiuti di Stato a favore delle Reti a Banda Larga, adottati dalla Commissione Europea e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (2023/C 36/01).
Inoltre, è stata condotta in conformità con quanto stabilito sempre dalla Commissione riguardante lo “State Aid SA.63170 (2021/N) RRF Italy Plan 1 Gbps“, ossia il Piano Italia a 1 Giga.
La mappatura, ha fatto sapere Infratel, ha coinvolto l’intero territorio nazionale, perseguendo quattro obiettivi principali, tra cui verificare il rispetto degli impegni di copertura assunti dagli operatori nella precedente mappatura del 2021 e in quella dei civici di prossimità realizzata nel secondo semestre del 2024, nonché raccogliere informazioni su nuovi interventi di rete, sia attuati sia pianificati, per il periodo che va tra il 2025 e 2028.
Altro obiettivo della mappatura, inoltre, è stato quello di analizzare in dettaglio le infrastrutture NGA (Next Generation Access) e VHCN (Very High Capacity Network), oltre che valutare la diffusione delle tecnologie in grado di garantire velocità di picco superiori a 300 Mbps.
Alla scadenza del 28 Aprile 2025, fissata per la trasmissione dei dati da parte delle aziende di telecomunicazioni interessate, nonché prorogata rispetto alla data originaria del 7 Aprile 2025, hanno risposto un totale di 41 operatori di rete, i cui dati sono stati riportati nella Relazione di Sintesi prodotta da Infratel Italia (ecco il documento completo).
In aggiunta, l’Allegato A della Relazione riporta il dettaglio di 3.870.685 civici, suddivisi per Regione, i quali risultano che rimarranno privi di copertura fino al 2028, oppure coperti da tecnologie che non superano la soglia di velocità di picco di 300 Mbps.
Per ciascuno di questi civici, ha sottolineato Infratel, è stato indicato anche il posizionamento rispetto alle reti ad alta velocità. I civici, in particolare, sono stati classificati in tre categorie: la prima (A) comprende quelli con scarsa qualità della coordinata, la seconda (B) quelli situati entro 50 metri da reti ad alta capacità, mentre la terza (C) si riferisce ai civici distanti oltre 50 metri da tali reti.
Come fatto sapere da Infratel Italia, i risultati raccolti saranno ora utilizzati, ai sensi dell’Articolo 22, Comma 4, del Codice delle Comunicazioni, per orientare possibili interventi pubblici futuri, in linea con quanto previsto dalla “Strategia Italiana per la Banda Ultralarga 2023-2026”.
Tale piano, come ricordato dalla società, è stato approvato dal Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (CITD) il 6 Luglio 2023, e si inserisce nel più ampio quadro europeo delineato dalla “Gigabit Society“ e dal “2030 Digital Compass“.
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