L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha disposto l’avvio di un nuovo procedimento istruttorio nei confronti di Fastweb a seguito di una recente sentenza del Consiglio di Stato, al fine di rideterminare la sanzione di 2 milioni di euro inflitta all’operatore nel 2017, per pratiche commerciali scorrette nell’ambito della gestione dei contratti a distanza e di quelli conclusi fuori dai locali commerciali.
L’Antitrust lo ha reso noto con il bollettino settimanale n. 25/2025 (ecco il documento completo), pubblicato lo scorso 30 Giugno 2025 sul sito dell’Autorità, che contiene i dettagli del nuovo Provvedimento n. 31584, adottato nella riunione del 10 Giugno 2025.
Il caso, come accennato prima, tra origine dal precedente Provvedimento n. 26677 del 5 Luglio 2017, adottato a conclusione del procedimento relativo al caso PS10686, con il quale l’Antitrust aveva accertato la presenza di quattro diverse pratiche commerciali scorrette messe in atto da Fastweb, in violazione delle norme a tutela dei consumatori previste dal Codice del Consumo.
Le condotte contestate, nello specifico, riguardavano la gestione dei contratti a distanza e di quelli conclusi fuori dai locali commerciali.
In particolare, l’AGCM aveva contestato a Fastweb di non fornire informazioni chiare e complete prima della sottoscrizione dei contratti, di attivare i servizi durante il periodo di recesso senza una richiesta esplicita da parte dell’utente, di addebitare costi ritenuti non dovuti in caso di ripensamento, e di non rendere effettivamente esercitabile il diritto di recesso secondo le modalità prescritte dalla normativa.
A fronte di queste violazioni, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva irrogato a Fastweb una sanzione amministrativa complessiva pari a 2 milioni di euro, suddivisa in 4 multe per ciascuna infrazione, dal valore rispettivamente di 450.000 euro, 700.000 euro, 400.000 euro e 450.000 euro.
Il provvedimento dell’Antitrust dopo la sentenza del Consiglio di Stato
Come già detto, quindi, il nuovo procedimento dell’Antistrust nei confronti di Fastweb arriva in seguito a una recente sentenza del Consiglio di Stato, pubblicata il 19 Marzo 2025 (ecco il documento completo).
Con questa sentenza, il Consiglio di Stato ha modificato il quadro delineato nel 2017, annullando il Provvedimento del 5 Luglio 2017. Il Consiglio di Stato, in particolare, ha revocato integralmente la sanzione relativa all’addebito dei costi in caso di esercizio del diritto di recesso, ritenendola infondata.
Inoltre, ha stabilito che la multa collegata alla violazione relativa all’attivazione del servizio durante il periodo di recesso dovrà essere rideterminata, poiché, almeno per quanto riguarda i contratti stipulati fuori dai locali commerciali, i consumatori risultavano in possesso della possibilità di autorizzare espressamente l’avvio del servizio.
Secondo la sentenza del Consiglio di Stato, in particolare, “l’Autorità dovrà, quindi, acquisire i dati relativi al numero di pratiche interessate rispetto alle quali non è stata riscontrata alcuna violazione da parte del Collegio, provvedendo, quindi, alla determinazione del nuovo importo”.
Il Consiglio di Stato, oltretutto, ha anche precisato che le sanzioni relative alle ulteriori due violazioni, quelle riguardanti l’assenza di informazioni precontrattuali adeguate e l’irregolarità nelle modalità di esercizio del diritto di ripensamento, dovranno anch’esse essere riconsiderate.
L’Antitrust dovrà dunque valutare l’entità del danno realmente arrecato ai consumatori, affinché le sanzioni risultino proporzionate all’impatto effettivo delle pratiche contestate.
Alla luce di queste indicazioni, L’AGCM ha quindi deliberato l’avvio di una nuova istruttoria, durante la quale Fastweb potrà presentare memorie e documenti entro venti giorni dal ricevimento del Provvedimento.
Il procedimento sarà condotto in contraddittorio con la società e si concluderà entro 120 giorni dalla notifica.
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