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Open Fiber e TIM, domani CDA straordinari: via libera al protocollo d’intesa sulla rete unica?

Nella giornata di domani, Domenica 29 Maggio 2022, potrebbero arrivare importanti novità sulla questione dell’integrazione delle reti in fibra di Open Fiber e TIM, con la possibile definizione del protocollo d’intesa atteso da qualche mese.

Infatti, come riportato sull’edizione cartacea del Corriere della Sera di oggi, 28 Maggio 2022, domani pomeriggio (ore 18:00 del 29 maggio 2022 secondo fonti finanziarie) si svolgeranno i Consigli di Amministrazione straordinari delle parti direttamente coinvolte, ossia TIM, Open Fiber e Cassa Depositi e Prestiti (CDP), quest’ultima azionista sia di TIM che di Open Fiber.

Le sedute straordinarie dei CDA delle aziende dovrebbero dare il via libera alla firma del Memorandum of Understanding (MoU) per l’integrazione della rete di TIM con la rete di Open Fiber.

Si tratta dell’accordo sui cui gli operatori stanno lavorando da alcuni mesi, e che aveva come obiettivo la firma del protocollo d’intesa entro il 30 Aprile 2022 (scadenza tuttavia non rispettata), differente dall’accordo commerciale sulle aree bianche che è invece stato siglato ufficialmente nelle settimane scorse.

L’AD di TIM, Pietro Labriola, durante l’ultima conference call con analisti e investitori aveva comunque affermato di non essere preoccupato per il ritardo e che non ci sarebbero stati particolari ostacoli per arrivare all’accordo.

Dunque, nonostante questo ritardo rispetto ai tempi previsti, con i CDA di domani dovrebbe arrivare la delibera propedeutica alla firma del Memorandum che porterà all’integrazione delle infrastrutture di rete di TIM e Open Fiber.

Per fare ciò, sarebbe stata superata la resistenza di KKR, azionista di FiberCop, la società di TIM che dovrebbe essere direttamente coinvolta nell’integrazione con Open Fiber, mentre anche il fondo Macquarie (l’altro azionista di Open Fiber) dovrebbe dare il suo appoggio al protocollo d’intesa.

La firma del protocollo d’intesa sarebbe comunque soltanto il primo passo per arrivare alla cosiddetta rete unica, in quanto poi ci dovrà essere una struttura necessaria a definire l’integrazione esecutiva delle infrastrutture, sia dal punto di vista industriale che finanziario.

rete unica Open Fiber TIM

Cosa potrebbe prevedere l’intesa

Per quanto riguarda la governance, secondo il Corriere dovrebbe essere Cassa Depositi e Prestiti ad assumere la maggioranza di una eventuale NewCo degli asset di TIM e Open Fiber.

In ogni caso, domani stesso, in seguito alle deliberazioni dei rispettivi CDA, dovrebbero arrivare i comunicati congiunti che spiegheranno la definizione dell’operazione.

Secondo quanto emerge nelle ultime ore, si potrebbe andare anche verso un possibile controllo direttamente da parte di Open Fiber della rete di TIM, mentre inizialmente TIM nel suo progetto di rete unica avrebbe voluto mantenere la maggioranza.

Si ricorda tuttavia che il recente cambio di governance in TIM, con la guida di Pietro Labriola, ha portato alla definizione del nuovo piano industriale che prevede il superamento del modello d’integrazione verticale e quindi con la separazione della rete TIM dai servizi.

A questo proposito, lo stesso Labriola aveva affermato che TIM sarebbe pronta a perdere la maggioranza della NetCo, la società in cui confluiranno gli asset della rete di TIM.

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