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Open Fiber: ecco le nuove misure per coprire l’Italia in fibra entro il 2023

Al termine dei recenti tavoli di lavoro congiunti tra Infratel e Open Fiber, quest’ultima ha presentato le sue azioni correttive a supporto del Piano 2020-2023 per accelerare lo sviluppo della fibra.

Infratel Italia aveva chiesto il 24 Giugno 2020 degli approfondimenti sugli andamenti di produttività attesi e sulla consistenza delle risorse mobilitate, dopo aver ricevuto il Piano di Chiusure dei Comuni aggiornato in seguito all’emergenza Covid-19.

Sono state adesso pubblicate le slides delle linee guida di Open Fiber per incrementare le risorse mobilitate e aumentare la produttività complessiva.

Innanzitutto, Open Fiber ha evidenziato che restano fissati gli obiettivi del completamento dei due terzi (65% circa) delle unità immobiliari in fibra entro il 2021. Entro il 2022 invece si stima di raggiungere il 92% delle unità immobiliari.

Per fare ciò, Open Fiber ha adottato un nuovo approccio basato sull’incremento del numero di risorse presenti in cantiere e sulla gestione separata di alcune attività verticali come i ripristini. Inoltre, sono state introdotte delle innovazioni tecnologiche per accelerare la realizzazione dell’infrastruttura e digitalizzare alcune attività.

L’obiettivo di fine 2021 prevede la realizzazione del 65% delle unità immobiliari previste, con l’87% nelle tre regioni del bando 3 e il 71% in 13 delle 17 regioni dei bandi 1 e 2. Nel 2023, secondo Open Fiber basterà procedere alla realizzazione delle ultime 700.000 unità immobiliari in quattro regioni, Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria, per completare il progetto.

Secondo Open Fiber, si è verificato un significativo incremento dell’infrastruttura realizzata e del numero di risorse impiegate sui cantieri dopo il lockdown.

Stando ai dati presentati e riportati in basso, infatti, l’infrastruttura realizzata nel mese di Giugno 2020 ha visto un incremento del 90% circa rispetto al mese di Febbraio, in termini di chilometri realizzati. Discorso simile per il numero di risorse impiegate, pari al 75% in più rispetto a Febbraio 2020.

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I dati sull’incremento dei km realizzati e delle risorse presenti nei cantieri in questi ultimi mesi.

I principali gruppi di lavoro di Open Fiber e Infratel sono stati tre. Nel primo, quello sulla progettazione, si sono analizzate le principali criticità in tema di progettazione definitiva ed esecutiva.

Un secondo Gruppo di lavoro si è concentrato invece sulle modalità per incrementare il tasso di approvazione della documentazione e sugli strumenti di monitoraggio degli avanzamenti dei lavori per mettere in campo azioni correttive anticipando eventuali problematiche con i collaudi.

Infine, il Gruppo di Lavoro Imprese si è concentrato su tutte le criticità riscontrate dalle imprese e sulle condizioni per il raggiungimento del piano, in termini di km di fibra da realizzare e livello qualitativo della realizzazione.

Grazie anche alla collaborazione con Infratel, che secondo Open Fiber sta generando i primi risultati, il concessionario ritiene di poter finalizzare i comuni previsti per il 2020 nel corso dell’anno, avviando inoltre la lavorazione dell’infrastruttura dei comuni che si chiuderanno nel 2021. In totale, per il 2023 si prevede la realizzazione di 80.000 km di infrastruttura complessivi

In basso un grafico sui kilometri di infrastruttura, ripartita tra lavori già terminati e infrastruttura in lavorazione.

Open Fiber
I km totali di infrastruttura per il piano 2020-2023 di Open Fiber.

Con lo scopo di raggiungere il piano 2020-2023, nel documento presentato da Open Fiber vengono elencate alcune iniziative avviate per incrementare la capacità produttiva, la velocità e l’efficienza dei cantieri.

In primo luogo, verranno incrementate le risorse delle imprese già ingaggiate e verrà allargata la platea delle imprese anche nell’ambito di settori contigui a quello delle telecomunicazioni. Secondariamente, Open Fiber mira a scorporare le attività di posa della fibra ottica su infrastruttura elettrica e le attività di ripristino stradale, da affidare a nuove imprese specializzate.

Per le imprese non performanti, è stato invece definito e attuato un nuovo processo di revoca e riassegnazione dei cantieri.

A questi interventi si aggiungono anche altre misure, come il collaudo da remoto avviato il 6 Luglio 2020 che permette a Infratel Italia, tramite una cabina virtuale, di interagire effettuando le verifiche necessarie, e l’impiego della micro-trincea per ridurre la sezione e la profondità di scavo rispetto alla mini-trincea, aumentando così la velocità di realizzazione.

Nonostante ciò, però, per Open Fiber permangono rilevanti criticità sul tema dell’ottenimento dei permessi, come evidenziato anche dall’AGCM nella segnalazione di ieri al Governo.

Inoltre, Open Fiber ha reso noto che un numero rilevante di comuni, ad oggi circa 500 tra quelli in lavorazione, richiederebbero di effettuare ripristini delle carreggiate in misura più ampia rispetto a quanto previsto dal decreto scavi, imponendo tale modalità come precondizione al rilascio dei permessi.

Ciò comporta all’azienda un incremento dei costi e un significativo allungamento dei tempi per la necessità di avviare contenziosi.

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