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TIM lavoro: i sindacati monitorano il piano industriale basato su tecnologie innovative e IA

TIM ha incontrato i sindacati in data 15 Maggio 2019 per discutere, tra le altre cose, sulla ristrutturazione del settore HRO. l’UGL si è detta preoccupata per l’impatto che l’intelligenza artificiale potrà avere sui livelli occupazionali.

Con un comunicato stampa ufficiale di oggi, 17 Maggio 2019, l’UGL ha ricordato che con la ristrutturazione prevista da TIM le funzioni Real Estate e Acquisti sono confluite nel settore HRO (Human Resources and Organization). Il Piano Industriale di TIM, inoltre, si baserà sullo sviluppo di servizi innovativi per abbassare i costi (TIMe to deliver and delever) come l’implementazione dell’intelligenza artificiale.

Per l’UGL, se è vero che tale tecnologia potrà certamente offrire dei miglioramenti, il rischio di un impatto negativo sui livelli occupazionali non andrebbe sottovalutato:

“Siamo allo stesso tempo fortemente preoccupati per l’impatto che l’intelligenza artificiale avrà sui livelli occupazionali, in quanto non crediamo realistico che ad un posto di lavoro perso ne corrisponderà un altro generato dall’internalizzazione di attività”.

Secondo l’organizzazione sindacale, sarà indispensabile comprendere, nel corso di ulteriori incontri, quali saranno le attività da internalizzare e quale il percorso formativo del personale che andrà a svolgere le attività in questione.

TIM infatti ha sottolineato l’esigenza di approntare un piano specifico su professionalità mirate e riconversioni interne, poiché le competenze aziendali complessive sembrerebbero non sempre adatte alle sfide attuali e future. Anche per questa ragione, l’operatore ha istituito  30 dottorati di ricerca e ha approfondito le sue collaborazioni con le Università.

Si ricorda che la nuova organizzazione HR di TIM ha posizionato sette funzioni a diretto riporto del nuovo responsabile delle Risorse Umane, Luciano Sale. 

Sempre nel corso dell’incontro del 15 Maggio 2019, l’azienda ha anche fornito i dati sull’isopensione, per la quale hanno presentato domanda 4995 lavoratori.

Assecondando le richieste dei sindacati, i vertici di TIM hanno accettato di corrispondere un riconoscimento una tantum come parziale integrazione della mancata erogazione del PDR del 2019, per via del mancato raggiungimento degli obiettivi del 2018, che, secondo un altro comunicato di FISTEL, sarebbero “imputabili a scelte sbagliate del precedente management e quindi non ascrivibili ai lavoratori”. L’importo andrà incluso nella trattativa sul secondo livello.

Sia UGL che FISTEL hanno sottolineato la necessità di una regolamentazione più stringente in tema di flessibilità tempestiva, confermando la necessità di monitorare l’evoluzione dei processi ed eventualmente assumere le necessarie iniziative sindacali a tutela delle condizioni lavorative e del perimetro occupazionale.

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