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Conclusa l’istruttoria su DAZN: sanzione di 500.000 euro dall’Antitrust per pubblicità ingannevole

Al termine dell’istruttoria avviata nell’Agosto del 2018, l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha adesso accertato due pratiche commerciali scorrette da parte del servizio di streaming sportivo DAZN, irrogando alle società Perform Investment Limited e Perform Media Services due sanzioni per un valore totale di 500.000 euro.

E’ quanto emerge dal bollettino AGCM di oggi, 25 Marzo 2019. Le due società avrebbero dunque violato l’articolo 21 del Codice del Consumo, sfruttando messaggi pubblicitari che enfatizzavano la fruizione del servizio con la dinamica “quando vuoi, dove vuoi”, senza esporre le limitazioni tecniche.

Il claim di DAZN, per l’Autorità, non risulta iperbolico, trasferendo invece al cliente l’idea di un servizio slegato dall’effettiva performance della rete o dei dispositivi in possesso.

Ciò riguarda, nello specifico, le promozioni dell’offerta per le partite di Serie A e Serie B della stagione 2018/2019. E difatti, proprio all’inizio della stagione molti utenti hanno lamentato seri disservizi tali da complicare o impedire lo streaming delle partite.

Ma l’istruttoria dell’Autorità poggiava anche su un secondo elemento di eguale rilevanza: entrambe le società, sempre in violazione dell’articolo 21, avrebbero anche adottato una modalità ingannevole di adesione al servizio sul sito web di DAZN.

Nello specifico, come è possibile leggere nel documento ufficiale dell’AGCM, “al consumatore veniva prospettata la possibilità, registrandosi al sito, di fruire di un mese di prova gratuito, con la precisazione che la registrazione non avrebbe implicato la sottoscrizione di un contratto di abbonamento. In realtà, la creazione dell’account determinava, di fatto, la conclusione del contratto di servizio DAZN, che, in assenza di disdetta, avrebbe comportato dopo il primo mese l’inizio dell’addebito sistematico dei costi mensili”.

In altri termini, diversamente da quanto affermato dalle società, dal punto di vista strettamente giuridico la sottoscrizione dell’abbonamento gratuito determina la conclusione di un contratto per i servizi di DAZN. E che il rapporto fosse a titolo oneroso può intuirsi dalla necessità di fornire i dati degli strumenti di pagamento necessari per l’eventuale successivo rinnovo, una volta terminato il periodo di prova.

Per queste ragioni, l’AGCM ha deciso di fissare la sanzione complessiva a quota 500.000 euro. Per la prima condotta, relativa alla promozione del servizio, si è tenuto conto del profilo di ingannevolezza e della elevata diffusione della pratica attraverso il web e la televisione. L’importo base è stato dunque fissato a 260.000 euro, grazie ad alcune attenuanti applicate dopo aver riscontrato lo sforzo nell’offrire misure compensative per i clienti.

La seconda condotta, quella relativa alla sottoscrizione del contratto con l’accettazione del mese gratuito, ha invece portato alle società una multa di 240.000 euro. Per entrambe, il termine di pagamento è fissato entro trenta giorni.

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