Reti 5G

Deutsche Telekom contro l’Autorità tedesca delle tlc: requisiti per l’asta 5G troppo poco realistici

Mentre in Italia l’asta 5G si è già conclusa con un incasso per lo Stato superiore ai 6,5 miliardi di euro, in Germania Deutsche Telekom si è accodata alle critiche degli operatori tedeschi mosse nei confronti delle Autorità competenti, che avrebbero fissato delle condizioni considerate poco realistiche e in grado di creare una grave incertezza giuridica.

La Deutsche Telekom avrebbe dunque presentato una denuncia contro i vincoli e i requisiti necessari per l’assegnazione delle frequenze 5G, la cui asta si terrà nella primavera del 2019.

Così, come riporta il quotidiano tedesco Die Welt nella sua edizione online, Deutsche Telekom si affianca a Telefonica Deutschland e a Vodafone, le quali avevano già criticato in passato le condizioni dell’asta, in quanto ritenute parecchio complesse.

Secondo gli operatori, infatti, la Germania avrebbe le procedure di approvazione più lunghe in Europa, alle quali si sommano anche altri vincoli e ostacoli burocratici e normativi.

La Bundesnetzagentur, l’agenzia federale tedesca per le telecomunicazioni, ha previsto che le domande vadano presentate entro il 25 Gennaio 2019; per poter essere ammessi a partecipare all’asta, invece, occorre che gli operatori garantiscano un determinato ammontare di investimenti sia per il miglioramento della propria rete che per offrire un accesso in roaming alla concorrenza. Quest’ultimo aspetto viene considerato dall’Autorità come un punto focale della rete di nuova generazione.

Nelle documento ufficiale dell’Autorità, si legge infatti che lo scopo dell’asta è anche quello di garantire dei prerequisiti di copertura in grado di assicurare, a tempo debito, un veloce rollout della tecnologia 5G. 

I requisiti si basano sui concetti di proporzionalità e non discriminazione e prevedono una copertura con velocità di almeno 100 Mbit al secondo entro la fine del 2022, per almeno il 98% delle famiglie, latenza di non oltre 10 ms per tutte le strade federali entro il 2022 o 2024, a seconda dell’importanza strategica, e copertura di almeno 50Mbit al secondo sulle ferrovie nazionali.

Per i nuovi entranti, invece, i requisiti sono una copertura di almeno il 25% delle famiglie entro il 2023 e del 50% entro il 2025.

Si richiede dunque un ammontare di investimenti non indifferente, che possa venire concentrato tanto sulla copertura quanto sui volumi. In tal senso, però, gli operatori ritengono che un’espansione così repentina possa non essere verosimile, poiché sarebbero necessarie troppe antenne in un periodo di tempo considerato assai limitato.

Tra le norme presentate, a venire criticate maggiormente sono però quelle legate al roaming. I tre big delle telecomunicazioni in Germania lamentano infatti una scarsa chiarezza nelle regole, temendo che i loro investimenti per garantire una copertura capillare possano essere sfruttati da altri operatori che non parteciperanno all’asta o che decideranno di concentrarsi solo nelle aree più densamente popolate, affidandosi alla copertura degli altri attori del mercato nelle aree rurali.

Si attende ora un’eventuale risposta da parte dell’Autorità. A rendere il caso più curioso è il fatto che la percentuale delle azioni possedute dalle istituzioni all’interno di Deutsche Telekom è pari a circa il 26% del totale.

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