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Antitrust, proroga sul caso DAZN e TIM: conclusione del procedimento slitta a fine 2025

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha annunciato di aver prorogato, fino a fine Dicembre 2025, il termine per la conclusione del procedimento relativo all’intesa, ormai superata, tra TIM e DAZN riguardante i diritti TV in esclusiva della Serie A di calcio maschile per il triennio 2021/2024.

L’Antitrust lo ha reso noto con il bollettino settimanale n. 27/2025 (ecco il documento completo), pubblicato il 14 Luglio 2025 sul sito dell’Autorità, che contiene i dettagli del nuovo Provvedimento n. 31593, adottato nella riunione del 24 Giugno 2025.

Il Provvedimento, in particolare, rappresenta l’ulteriore sviluppo di un caso che ha visto coinvolti alcuni dei principali operatori del mercato italiano delle telecomunicazioni e dei contenuti sportivi. Come già raccontato da MondoMobileWeb, infatti, nel mese di Giugno 2023 l’AGCM aveva accertato un’intesa restrittiva della concorrenza tra TIM e DAZN, in violazione dell’Art. 101, Comma 1 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea).

Nello specifico, in virtù di un accordo stretto con DAZN, TIM aveva commercializzato un’offerta in bundle ritenuta dall’Antitrust non replicabile dai suoi concorrenti, comprensiva dei contenuti di TIMVISION, di DAZN e del servizio di connettività.

Per mezzo del precedente Provvedimento n. 30699, annunciato dalla stessa Autorità il 13 Luglio 2023, l’AGCM aveva sanzionato TIM per 760.776,82 euro e DAZN per 7.240.250,84 euro, tenendo in considerazione i ricavi derivanti alle due società dalla commercializzazione dei diritti televisivi per la stagione 2021/2022 della Serie A.

Le società coinvolte hanno quindi impugnato la decisione davanti al TAR del Lazio, che tuttavia, con una sentenza pubblicata l’11 Maggio 2024, ha confermato quanto stabilito dall’Autorità, allo stesso tempo però accogliendo in parte i ricorsi di Sky Italia e Fastweb in merito alla durata dell’infrazione, determinando dunque la necessità di riavviare il procedimento.

Di conseguenza, con il Provvedimento n. 31372, adottato il 12 Novembre 2024 e pubblicato il 2 Dicembre 2024, l’AGCM ha comunicato che avrebbe eseguito quanto previsto dalla sentenza del TAR, avviando un nuovo Procedimento (I857C) volto alla rideterminazione della durata dell’infrazione nei confronti della società TIM e DAZN, estendendolo anche ad altri soggetti del mercato come Fastweb, Vodafone Italia, Wind Tre, Sky Italia, Open Fiber, Colt Technology Services, Retelit Digital Services (già Irideos), Iliad Italia e Tiscali Italia, nonché l’Associazione Italiana Internet Provider, Federconsumatori e Codacons.

Il nuovo procedimento dell’Antitrust nei confronti di DAZN e TIM si sarebbe dovuto concludere entro il 30 Giugno 2025.

Con la proroga resa nota nei giorni scorsi, tuttavia, l’AGCM ha deciso di prolungare il termine del procedimento al 31 Dicembre 2025.

La decisione, in particolare, si inserisce nell’ambito del riesame imposto dalla recente sentenza del Consiglio di Stato n. 5357/2025 (ecco il documento completo), pubblicata il 19 Giugno 2025.

Come reso noto dall’Antitrust, infatti, i giudici amministrativi hanno respinto il ricorso di TIM contro la decisione del TAR del 2024, ma hanno accolto parzialmente quelli delle società DAZN Media Services e DAZN Limited.

In particolare, il Consiglio di Stato ha ritenuto carente la motivazione dell’AGCM riguardo all’impatto del “Deal Memo” tra TIM e DAZN sulle vendite dirette della piattaforma di streaming, invitando l’Autorità a verificare con maggiore precisione se e in quale misura l’accordo abbia inciso realmente sul mercato.

Secondo i giudici, come comunicato dalla stessa Autorità Antitrust, l’AGCM avrebbe dovuto valutare puntualmente il ruolo della provvista finanziaria fornita da TIM nella partecipazione di DAZN alla gara per i diritti televisivi, e scomputare le vendite non direttamente riconducibili all’accordo in questione, ove non sia possibile una stima attendibile dell’incremento causato dallo stesso.

Alla luce delle indicazioni del Consiglio di Stato, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha quindi deciso di prorogare il termine di chiusura del procedimento, prima fissato al 30 Giugno 2025, fino alla fine dell’anno, ovvero al 31 Dicembre 2025.

Il nuovo termine permetterà all’Autorità di svolgere ulteriori approfondimenti istruttori e di riesercitare il proprio potere decisionale in conformità con quanto statuito dalla sentenza del Consiglio di Stato.

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