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I-Com e WINDTRE per Futur#Lab: nuovo studio sull’importanza delle TLC per la Transizione 4.0

Oggi, 20 Dicembre 2022, l’Istituto per la Competitività (I-Com) ha presentato un nuovo studio dal titolo “No Tlc, No Transizione 4.0“, realizzato nell’ambito di Futur#Lab, l’iniziativa promossa insieme a WINDTRE, in collaborazione con Join Group e con la partnership di Ericsson e Inwit.

Il tema al centro della ricerca (ecco il documento completo) è il ruolo che ricoprono i servizi di connettività in qualità di fattori abilitanti, necessari per l’adozione di tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, il Machine Learning, l’Internet of Things (IoT) e il Cloud, attorno alle quali ruota il processo di trasformazione digitale del Paese.

Secondo il report, tuttavia, le infrastrutture di rete non rientrano al momento nei meccanismi di incentivo previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0, rendendo meno efficaci le azioni a sostegno della digitalizzazione delle aziende italiane.

Come sottolinea lo studio, infatti, le misure inserite nel quadro di Transizione 4.0 a sostegno della digital transformation delle imprese, che si susseguono dal 2016, si sono concentrate maggiormente sull’acquisto di tecnologie e macchinari, piuttosto che sul sostegno per l’adozione delle nuove tecnologie di rete.

Gli esistenti voucher per la banda ultralarga, invece, non consentirebbero alle micro, piccole e medie imprese di accedere ai benefici per l’installazione di fibra ottica in grado di offrire velocità di connessione superiore a 1 Gbps, così come per l’installazione di reti private basate su protocollo 5G o di reti intelligenti basate sul software SD WAN, altro protagonista dell’indagine di I-Com.

L’Istituto per la Competitività attende quindi l’annunciata revisione del Piano Transizione 4.0, ricordando nel suo studio, come già spiegato, l’assenza di sostegni relativi alle nuove tecnologie di connettività tra gli attuali meccanismi di incentivo, nonostante le varie modifiche introdotte nelle politiche di stimolo.

Al netto della situazione, I-Com ha quindi condotto un’analisi, sulla base dei dati forniti da Fortinet, volta ad approfondire i vantaggi percepiti dalle imprese italiane nell’introduzione di nuove soluzioni di connettività, coinvolgendo nell’indagine 87 realtà aziendali che hanno adottato reti SD WAN (Software Defined Wide Area Network).

Dall’analisi è emerso come l’adozione di questo tipo di soluzioni ha comportato, in diversi contesti aziendali, un aumento della sicurezza di rete per il 70% delle imprese osservate. Secondo l’indagine inoltre, il 43% delle aziende ha riscontrato un miglioramento delle performance di rete e della qualità del servizio clienti, e il 40% ha rilevato dei miglioramenti nella gestione della connettività tra le filiali e con il lavoro da remoto, mentre il 38% dei casi ha registrato una riduzione dei costi.

Guardando al settore di appartenenza del campione di imprese analizzate, quasi il 90% delle organizzazioni attive nel settore dell’istruzione ha riscontrato un impatto positivo sul lato della sicurezza, lo stesso miglioramento registrato da alcune imprese del settore sanitario (86%) e del comparto manifatturiero (80%).

Il 60% delle aziende di telecomunicazioni e servizi tecnologici, invece, ha evidenziato un miglioramento nella qualità del servizio e della soddisfazione dei clienti finali, una percentuale che per le aziende sanitarie si attesta al 57%.

Secondo l’analisi, inoltre, soluzioni come l’SD WAN, rendono gli scambi di informazioni in rete più sicuri, agevolando anche la gestione delle filiali e del lavoro da remoto. A questo proposito, più del 50% delle imprese del settore dell’istruzione hanno riscontrato dei miglioramenti nella gestione delle proprie sedi, così come il 58% delle aziende di servizi finanziari e il 55% delle aziende retail.

Il settore retail e quello manifatturiero, invece, da quanto emerso dall’indagine sono i comparti più interessati dalla riduzione dei costi in seguito all’adozione di reti SD WAN, con circa il 60% delle aziende di entrambi i settori ad aver registrato un impatto positivo sulle spese.

Tra le altre innovazioni in termini di connettività prese in esame dalla ricerca di I-Com e WINDTRE, vi sono anche le reti private basate sulla tecnologia 5G che, secondo i dati raccolti dalla Global Mobile Suppliers Association (GSA), alla fine del terzo trimestre del 2022, risultavano essere state implementate, a livello globale, in 955, registrando un aumento di circa il 32% rispetto al 2021 e del 123% sul 2020.

A livello europeo, l’European 5G Observatory ha individuato 55 reti private mobili aziendali, dislocate in 19 Stati Membri dell’Unione, facendo emergere una prevalenza, dal punto di vista settoriale, dell’industria manifatturiera con 28 casi d’uso rappresentanti il 28% del totale.

Secondo Accenture, l’implementazione delle private network nelle imprese del settore può infatti portare a un aumento del 40% dell’usabilità delle apparecchiature, un miglioramento dell’efficienza del 30% e un incremento della produttività del 25%.

Lo studio “No Tlc, No Transizione 4.0” è stato presentato a Roma, nel corso della quarta tavola rotonda di Futur#Lab, alla quale hanno partecipato, oltre al presidente I-Com Stefano da Empoli e al direttore Public Affairs di WINDTRE Francesca Chiocchetti, il senior advisor di Join Group Riccardo Capecchi, la vicepresidente di I-Com Silvia Compagnucci e il direttore dell’area digitale di I-Com Lorenzo Principali, che hanno illustrato la ricerca.

Hanno inoltre partecipato all’incontro il partner di Baker McKenzie Raffaele Giarda, il professore di Sistemi per l’Elaborazione delle Informazioni Università degli Studi di Napoli Federico II e Scientific Director Apple Developer Academy Giorgio Ventre, il vicepresidente di Federmeccanica Corrado La Forgia, il team lead Telco Managed Security Service Provider South Center Italy & Malta di Fortinet Renzo Ghizzoni, il Government & Industry Relations Director di Ericsson Telecomunicazioni Antonio Sfameli, l’External Relations, Communication & Sustainability Director di Inwit Michelangelo Suigo, il deputato Azione, Italia Viva e Renew Europe Commissione Finanze Mauro Del Barba e la deputata FdI in Commissione Bilancio Ylenja Lucaselli.

Editing Mattia Castro

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