AIIP firma il documento contrario alla destinazione dello spettro alto dei 6 GHz al 5G
Oggi, 23 Novembre 2022, AIIP, l’Associazione Italiana Internet Provider, ha comunicato di essere tra i firmatari del documento condiviso da un gruppo di stakeholder nazionali, europei ed internazionali contrari alla destinazione dello spettro alto dei 6 GHz, tra 6.425 e 7.125 MHz, alla banda larga mobile e al 5G.
In particolare, le parti coinvolte nella firma del documento si oppongono all’utilizzo della banda alta dei 6 GHz come quella primaria per il supporto all’evoluzione del 5G e delle reti mobili, in quanto tale misura, secondo i firmatari, arriverebbe a ostacolare il conseguimento degli obiettivi di connettività posti dall’Unione Europea per il Digital Decade.
Di seguito, la dichiarazione di Giovanni Zorzoni, Presidente di AIIP, che ha spiegato così le posizioni appoggiate all’interno del documento:
“I cofirmatari ritengono che la posizione dell’UE dovrebbe essere a favore del mantenimento dello status quo attuale, vale a dire un’allocazione in modalità unlicensed dello spettro, cosa che andrebbe a vantaggio dell’Europa per rapporto costo efficacia ma anche in termini di raggiungimento degli obiettivi del Green Deal e di quelli digitali dell’UE definiti nel suo programma strategico per il 2030 (Percorso per il decennio digitale).
Questa decisione si rivelerebbe inoltre neutrale dal punto di vista tecnologico, in quanto andrebbe a promuovere la coesistenza del miglior mix di differenti tecnologie in grado di garantire per il futuro una connettività ad alta velocità.
Se invece l’Europa acconsentisse all’utilizzo della banda alta del 6 GHz per la rete mobile, finirebbe inevitabilmente per restare indietro rispetto agli altri Paesi del mondo in termini di connettività. Utilizzare lo spettro alto del 6 GHz per le reti mobili richiederebbe infatti tempo e risorse considerevoli per sviluppare e implementare dispositivi compatibili.
È importante inoltre sottolineare che, a differenza del Wi-Fi, la rete mobile non può coesistere con gli attuali utilizzatori del 6 GHz come ponti microonde e servizi satellitari. Al contrario, mantenendo lo scenario attuale, l’Europa si troverebbe nella posizione migliore per rispondere alle future sfide che riguardano la connettività.
Gli Stati Uniti sono il paese con la più alta pervasività del vero 5G (quello mmWave) e hanno ritenuto vitale, per il futuro delle reti wireless all’interno delle case, aprire l’intero spettro di 1200Mhz all’uso per il Wi-Fi di nuova generazione.
Una scelta differente in Europa sarebbe, oltre che dannosa, incomprensibile: da anni si attendono gli investimenti necessari a realizzare una vera rete 5G, ma, ad oggi, pare che la priorità degli operatori mobili non sia quella di investire bensì di ostacolare la diffusione di una nuova tecnologia per gli operatori fissi.”
Nel documento, si invitano i responsabili politici dell’UE a mantenere invariata la loro posizione sul tema, in occasione della Conferenza Mondiale delle Radiocomunicazioni, in programma dal 20 Novembre al 15 Dicembre 2023 a Dubai.
Durante la Conferenza, infatti, i membri dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), l’agenzia ONU che si occupa di fissare gli standard internazionali per l’uso delle frequenze, dovranno rivedere il Trattato Internazionale che disciplina, per l’appunto, l’uso dello spettro radio.
Successivamente, alla luce della posizione del Radio Spectrum Policy Group (RSPG), anche la Commissione Europea dovrà presentare la sua proposta, per stabilire una posizione comune di tutta l’Unione, che sarà poi esaminata, votata e approvata dal Consiglio dell’UE.
Secondo i firmatari, la loro richiesta potrà garantire la flessibilità normativa necessaria all’implementazione dell’intera banda a 6 GHz per l’uso unlicensed (senza licenza), da parte di WiFi 6E, WiFi 7 e generazioni WiFi future.
Come si legge nel documento, infatti, l’obiettivo di un’Europa connessa digitalmente richiede un ecosistema di reti WiFi funzionale, oltre che a fibra, satelliti e 5G, comunque fondamentali per le infrastrutture di telecomunicazioni.
Tra i firmatari del documento, oltre ad AIIP, compaiono, per citarne alcuni, Breko (German Broadband Association), DSA (Dynamic Spectrum Alliance), ISFE (Interactive Software Federation of Europe), WiFi Alliance e Wireless Braodband Alliance.
Editing Mattia Castro
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