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WindTre, vendita torri da CK Hutchison a Cellnex: tutti gli impegni accettati dall’Antitrust

Dopo l’annuncio della finalizzazione della cessione delle antenne di WindTre in Italia, è giunto il documento dell’Antitrust che contiene tutti gli impegni che l’acquirente Cellnex dovrà rispettare.

Il via libera da parte dell’Antitrust era stato comunicato da Cellnex precisamente il 17 Giugno 2021. Il procedimento era stato aperto per alcuni aspetti di criticità concorrenziale di tipo orizzontale e per possibili effetti preclusivi nei confronti dei concorrenti. Al termine, l’Autorità aveva però deciso di dare il suo via libera all’operazione in Italia, sotto determinate condizioni.

Solo con l’ultimo bollettino settimanale di ieri, 5 Luglio 2021, l’Antitrust ha però pubblicato l’esito del procedimento e tutti gli impegni di Cellnex per superare le criticità riscontrate nel corso del procedimento.

Secondo Cellnex, l’operazione di concentrazione non avrebbe dovuto sollevare preoccupazioni concorrenziali in ragione dell’atteggiamento da tower company indipendente che l’azienda ha sempre avuto dall’ingresso nel mercato italiano, nel 2014.

L’azienda spagnola ha ricordato infatti di non discriminare tra i propri clienti e di non ritenere di possedere una posizione dominante nel mercato, in quanto Inwit eserciterebbe già un vincolo competitivo tale da impedire condotte unilaterali alla concorrente.

CK Hutchison, la holding di Hong Kong proprietaria di Wind Tre, aveva sostanzialmente condiviso le argomentazioni di Cellnex.

La proposta di impegni di Cellnex e CK Hutchison

Pur ribadendo la loro posizione, il 23 Aprile 2021 le due parti hanno comunque presentato una proposta di impegni per rispondere alle preoccupazioni presenti nel provvedimento di avvio del procedimento dell’Antitrust.

Infatti, in quell’occasione l’Autorità rilevava un primo aspetto di criticità concorrenziale di tipo orizzontale che avrebbe potuto ridurre la competizione e contestualmente incentivare Cellnex, forte della sua quota di mercato, ad adottare comportamenti di natura unilaterale come aumenti di prezzo o riduzione delle capacità disponibili a vantaggio degli operatori già in possesso di contratti di lunga durata, come WindTre stessa. Un secondo profilo di criticità riguardava invece gli eventuali effetti preclusivi nei confronti dei concorrenti.

La durata proposta per gli impegni è di 7 anni e gli stessi sono rivolti agli operatori FWA e agli operatori nuovi entranti. Le misure consistono nella nomina di un cosiddetto Monitoring Trustee, nell’offerta di accesso sui macro-siti di CK Hutchison tramite servizi di ospitalità, nelle condizioni da applicare in caso di decommissioning e infine nel non praticare risoluzioni anticipate dei contratti attualmente vigenti con operatori FWA nei comuni con numero di abitanti inferiore a 35.000 unità.

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I primi due impegni di Cellnex e CK Hutchison

La prima misura prevede come accennato la nomina di un monitoring trustee, vale a dire un esperto terzo e indipendente incaricato di monitorare l’effettiva implementazione delle misure proposte e di esercitare il ruolo di arbitro in caso di eventuali dispute relative agli accessi. Questo soggetto dovrà anche produrre relazioni periodiche all’Autorità per garantire la corretta esecuzione delle misure.

I destinatari delle misure, in generale, saranno gli operatori FWA e gli operatori MNO entrati nel mercato negli ultimi 5 anni, che secondo l’Antitrust potranno vedere garantito il loro livello di competitività.

La seconda misura prevede invece che Cellnex renda accessibile un numero compreso tra i 2500 e i 5000 siti in 7 anni nei comuni aventi popolazione inferiore ai 35.000 abitanti, dietro completamento della procedura autorizzatoria da parte di Wind Tre. Precisamente, si tratta di un numero di siti annuale compreso tra i 400/500 e i 700/800.

Con questa misura, tutti gli operatori destinatari possono conoscere i comuni presso i quali sarà possibile presentare la domanda prima della pubblicazione delle caratteristiche degli stessi sul Registro della Trasparenza. Così, si potrà presentare domanda mensile per un numero di siti pari a un dodicesimo del totale.

Il monitoring trustee sopra citato, procederà a richiedere le allocazioni a Cellnex, indicando eventualmente a quale operatore allocare lo spazio richiesto.

Di seguito il commento di Cellnex su questa seconda misura, ritenuta valida anche dall’Antitrust:

“Consentirà di mettere a disposizione del mercato un numero particolarmente elevato di macrositi e di limitare ex ante l’esercizio dell’asserito potere di mercato dell’entità post-merger, intervenendo in concreto sulle condizioni di accesso che essa potrà applicare agli FWA e gli MNO Nuovi Entranti. […] Risulta inoltre pienamente idonea a rimuovere le preoccupazioni sollevate da codesta Autorità in relazione ai paventati rischi di foreclosure e discriminazione a detrimento del mercato”.

Il terzo e quarto impegno

Con la terza misura, Cellnex si impegna ad applicare determinate condizioni prima di effettuare eventuali attività di decommissioning dei siti disponibili che ospitano terze parti, previo loro consenso. In primo luogo, viene stabilito che Cellnex effettuerà il decommissioning mantenendo il medesimo livello qualitativo dei servizi forniti, senza costi aggiuntivi a carico delle terze parti.

Inoltre, Cellnex fornirà copertura temporanea presso le infrastrutture interessate per preservare la qualità dei servizi offerti e fino a quando non sarà disponibile una soluzione definitiva.

Infine, Cellnex osserverà tutte le pratiche per minimizzare i danni al business delle terze parti.

Anche la terza misura è stata valutata positivamente in quanto idonea a garantire che il processo di decommissioning eviti di produrre effetti pregiudizievoli. Anche in relazione al monitoraggio di tale impegno, però, l’Antitrust ha evidenziato che risulterà necessaria l’attività di verifica da parte del monitoring trustee.

Infine, con la quarta misura Cellnex si è impegnata nei comuni con meno di 35.000 abitanti (e con riferimento ai suoi siti) a mantenere in vigore i contratti per i servizi di ospitalità in essere e a non esercitare alcun diritto di risoluzione anticipata senza giusta causa, offrendo inoltre alle terze parti la possibilità di estendere i contratti in scadenza per tutto il periodo corrispondente alla durata delle misure.

Valutazioni finali dell’Autorità

L’Antitrust, dopo aver ricevuto anche il parere dell’AGCOM, ha ritenuto che le misure proposte da Cellnex e CK Hutchison fossero complessivamente idonee a rispondere a tutte le criticità concorrenziali analizzate e dunque ha deciso di autorizzare l’operazione per l’acquisizione delle antenne di WindTre da parte di Cellnex Italia, che ha già comunicato il closing pochi giorni fa.

Considerando il totale delle antenne oggetto dell’operazione con CK Hutchison in tutta Europa, l’Italia rappresenta il Paese con il numero più elevato, pari a 9.100 su 24.600 torri, a cui seguono le 6.000 torri del Regno Unito, 1.150 in Irlanda, 2.650 in Svezia, 1.400 in Danimarca e 4.500 in Austria.

All’appello, manca adesso solo la chiusura dell’accordo nel Regno Unito, prevista per la prima metà del 2022.

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