Stragi derivanti dal traffico di merci pericolose: quali soluzioni forniscono le nuove tecnologie?
L’incidente stradale di lunedì 6 Agosto sulla A14 Bologna-Taranto all’altezza di Borgo Panigale, che ha dato luogo all’enorme esplosione innescata dal tamponamento fra un’autocisterna carica di GPL e un tir, ha destato l’attenzione sulle possibili soluzioni che la tecnologia mette a disposizione per la prevenzione di tali disastri.
Tralasciando le cause ignote che tuttora sono oggetto di indagini, la dinamica appare ben chiara: il tir ha rallentato per mettersi in coda alla lunga fila di veicoli in sosta ed è stato travolto in pieno dall’autocisterna. La tragedia ha causato una vittima, il trasportatore della cisterna, e più di 100 feriti.
La grandezza dell’esplosione e la consapevolezza di quanto sarebbe potuto capitare in condizioni leggermente diverse hanno subito concentrato il dibattito sulle possibili soluzioni da applicare affinché simili pericolosissimi eventi non accadano mai più. È una necessità su cui si è espresso anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Toninelli che ha parlato di “alleggerire il traffico merci su gomma e dotare i Tir di tecnologie per ridurre l’errore umano“.
Il riferimento alla tecnologia ha un motivo, sia perché già esistono soluzioni innovative in tale ambito, e sia perché richiederebbe eviterebbe il maggiore spreco di risorse che implicherebbe la riorganizzazione delle reti ferroviarie nel caso in cui si puntasse a dislocare parte del traffico di merci pericolose su rotaia.
Ciò che la tecnologia riserva per il futuro, però, somiglia molto a quanto accade sui binari. È quanto accade con il platooning (o “autostrade automatizzate”, in italiano), la tecnologia che rende i mezzi pesanti intelligenti e li dota di un sistema automatico che permette loro di marciare alla stessa velocità e alla stessa distanza l’uno dall’altro, e di attivare un sistema di frenata assistita quando il capofila decelera; come se fossero vagoni di un unico treno.
Il platooning permetterebbe di alleggerire il carico di stress psico-fisico per il guidatore (la cui presenza resterebbe essenziale), di ridurre i consumi di carburante e di contribuire alla decongestione del traffico stradale.
Questa soluzione rientra tra le innumerevoli soluzioni create dall’Internet delle Cose per l’ambito delle “smart road”, le strade intelligenti. Pur restando circoscritta al momento solo a livello sperimentale, sono numerose le case produttrici che hanno elaborato sistemi sempre più all’avanguardia e sempre più sicuri. Perché l’ecosistema delle autostrade intelligenti divenga la normalità, tuttavia, c’è la necessità che esista alla base una rete digitale che possa supportarlo.
Sebbene non sia possibile fare delle valutazioni a posteriori su cosa si sarebbe potuto evitare fino ad ora, è innegabile che in futuro si dovrà sempre più far caso a quelle invenzioni che la tecnologia metterà a disposizione per rendere più sicure le strade e che Michele Crisci, presidente di Volvo Italia ha elencato al Corriere della Sera: “dispositivi anticollisione, controllo predittivo della velocità, monitoraggio della pressione delle gomme, frenata automatica (che compensa quell’attimo di distrazione o un malore del conducente), mantenimento della corsia e della distanza di sicurezza…“.
Unisciti al canale Telegram dedicato agli appassionati di telefonia e a chi vuole scoprire le migliori offerte per risparmiare. Clicca qui per entrare tramite il link di invito.
Per rimanere aggiornato sulle novità della telefonia seguici su Google News cliccando sulla stella, Telegram, Facebook, X e Instagram. Condividi le tue opinioni o esperienze nei commenti.