Ricaricare i cellulari in modalità wireless
Presto tutti i cellulari, i tablet e gli altri dispositivi elettronici mobili e fissi potranno essere ricaricati mediante un’efficace sistema di trasmissione di energia senza fili. Il merito è del WiTricity, una procedura di distribuzione wireless di energia, particolarmente adatta agli ambienti domestici e di ufficio, che è in grado di erogare energia a più dispositivi contemporaneamente, a condizioni estremamente competitive.
Il funzionamento alla base di WiTricity è apparentemente molto semplice. Sfruttando il già consolidato principio della risonanza magnetica o reciproca – ricorda un focus di SosTariffe.it pubblicato qualche giorno fa – WiTricity predispone un sistema di oscillatori in grado di scambiarsi energia in maniera reciproca. Il primo dei due oscillatori sarà collegato alla rete elettrica e fungerà da generatore di campo elettromagnetico; il secondo degli oscillatori sarà invece collegato direttamente al device da ricaricare. La funzione combinata dei due permetterà al primo di catturare l’energia elettrica dalla rete, convertirla in energia magnetica e inviarla al secondo il quale, naturalmente, compirà il processo inverso.
Partendo da tale principio (oramai di notorietà secolare), gli ingegneri statunitensi desiderano mettere a punto una nuova tecnica che possa garantire la ricarica di qualsiasi dispositivo elettronico in ambito domestico, realizzando quindi una sorta di “rete” autonoma in grado di gestire in modo indipendente le proprie prestazioni energetiche, con riduzione di costi e sprechi.
Non solo: gli ingegneri della WiTricity Corp. puntano ad estendere tale possibilità anche all’esterno delle abitazioni, potendo ad esempio essere utilizzata per ricaricare le batterie delle auto elettriche posizionate nel box o nel garage.
Unisciti gratis al canale @mondomobileweb di Telegram per rimanere aggiornato sulle ultime novità della telefonia.
Seguici anche su Google News, Facebook, Twitter e Instagram. Condividi le tue opinioni o esperienze nei commenti.
