AIIP contesta la decisione dell’AGCOM di riconoscere FiberCop operatore wholesale only
Nei giorni scorsi, l’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) ha espresso il proprio disappunto in merito alla decisione dell’AGCOM di riconoscere a FiberCop la qualifica di operatore wholesale only, ribadendo le sue perplessità circa la reale indipendenza operativa della società rispetto a TIM, dalla quale si è formalmente separata.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), in particolare, ha annunciato di aver riconosciuto formalmente FiberCop quale operatore wholesale only il 18 Giugno 2025, all’esito della consultazione pubblica avviata con la Delibera 103/25/CONS, nel mese di Aprile 2025.
Secondo quanto fatto sapere da AIIP, in un comunicato diramato il 20 Giugno 2025, si tratta di una decisione “affrettata e pericolosa”, che aprirebbe la strada a un possibile allentamento degli obblighi regolamentari a cui è soggetta FiberCop.
Questo, secondo l’Associazione, poiché basata su un’analisi “parziale e formalistica”, che non terrebbe conto di elementi che segnalano una persistente commistione con TIM, anche dopo la separazione della rete, oltre al fatto che sul Master Service Agreement (MSA) stipulato a Luglio 2024 tra le due aziende, penda attualmente un procedimento da parte dell’Autorità Antitrust, volto ad accertare una possibile intesa restrittiva della concorrenza.
Ad ogni modo, come ricordato dalla stessa AIIP, la decisone sul riconoscere o meno a FiberCop la qualifica di operatore wholesale only, ossia di impresa attiva esclusivamente sul mercato all’ingrosso, non più verticalmente integrata, deve ancora passare al vaglio dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e della Commissione Europea, chiamate a esprimersi sulla questione.
Di seguito, le parole di Giovanni Zorzoni, Presidente di AIIP, che ha dichiarato:
Si tratta di un grave errore. Sia nel contributo che abbiamo inviato ad AGCOM, sia nell’audizione avvenuta il 27 Maggio 2025, abbiamo ampiamente motivato e documentato la nostra contrarietà a questo riconoscimento, che ai sensi dell’Art. 91 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche comporta un trattamento regolamentare di favore, con molti meno obblighi rispetto agli operatori verticalmente integrati.
AIIP sostiene da anni il ruolo prezioso svolto da operatori wholesale only (veri) per promuovere la concorrenza, che significa più scelta, servizi migliori e prezzi più bassi, accelerare gli investimenti in infrastrutture e favorire la digitalizzazione.
Un modello virtuoso, in questo senso, è Infratel. Nel caso di FiberCop, invece, siamo davanti ad un finto operatore all’ingrosso: l’intreccio perdurante con TIM da cui si è scissa è ancora evidente.
Con questo riconoscimento FiberCop avrà titolo ad un trattamento regolamentare più leggero, senza però che ne ricorrano effettivamente i presupposti di diritto.
È una scissione societaria ma non funzionale, con effetti discriminatori dei concorrenti.
Si ricorda, che lo scorso anno TIM ha ceduto la proprietà della sua rete a FiberCop, con l’obiettivo dichiarato di scorporare la gestione della rete di accesso dai servizi di comunicazione al pubblico.
In seguito al perfezionamento dell’operazione, avvenuto il 1° Luglio 2024, FiberCop è stata rilanciata come nuovo operatore wholesale di telefonia fissa, in cui è stato conferito il ramo d’azienda di TIM che comprende l’infrastruttura di rete fissa e le attività wholesale. L’intero capitale di FiberCop è stato poi acquisito da Optics BidCo, società controllata dal fondo di investimenti con sede negli Stati Uniti Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (“KKR“).
A distanza di alcuni mesi dalla stipula del Master Service Agreement (MSA) tra TIM e FiberCop, come già raccontato da MondoMobileWeb, AIIP ha tuttavia fatto sapere di aver riscontrato “evidenti segni di una commistione tra le due entità“, tali da compromettere gli effetti della separazione tra NetCo e ServCo sulla competitività.
Editing Mattia Castro
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