Reti 5G e 6GTimTLC nel Mondo

6G, gli operatori europei tra cui TIM chiedono l’intera banda 6 GHz per le reti mobili

I principali operatori europei, tra cui TIM (con il Chief Technology Officer Leonardo Capdeville), Orange, Telefónica, Deutsche Telekom e Vodafone, hanno firmato, oggi 7 maggio 2025, una lettera aperta indirizzata alla Commissione Europea per chiedere l’assegnazione dell’intera banda superiore dei 6 GHz alle reti mobili.

Nel documento si invoca un’azione urgente per evitare che l’Europa perda terreno nello sviluppo del 6G. Gli operatori avvertono che, senza un accesso completo allo spettro compreso tra 6.425 e 7.125 MHz, sarà impossibile far fronte alla crescita del traffico mobile prevista per il prossimo decennio e garantire la connettività digitale del futuro.

Nella lettera si legge: “La sovranità e la competitività dell’Europa dipendono da una connettività veloce, affidabile e sicura“.

Gli operatori si dichiarano inoltre preoccupati per il rischio che gli Stati Uniti consolidino un vantaggio competitivo sull’utilizzo dello spettro, mentre in Europa si discute ancora sull’assegnazione di una risorsa ritenuta strategica.

La richiesta è netta: destinare l’intera banda a piena potenza per il mobile, unica soluzione concreta per sostenere il 6G e preservare il ruolo dell’Europa nello scenario globale.

Ecco la lettera completa tradotta in italiano (ecco il documento originale):

Gli operatori europei di telecomunicazioni firmatari di questa lettera si impegnano a sostenere la leadership tecnologica globale dell’Europa sviluppando e investendo nelle infrastrutture, a condizione che vengano messi a disposizione i necessari strumenti in termini di risorse spettrali, e chiedono un’azione essenziale per garantire il futuro della connettività mobile digitale in Europa.

In qualità di operatori leader europei nel settore delle telecomunicazioni, esortiamo l’Europa a rendere disponibile l’intera banda alta dei 6 GHz per il mobile, a beneficio dell’economia e della società europee.

La banda alta dei 6 GHz rappresenta un’opportunità fondamentale per il lancio del 6G in Europa e dovrebbe essere parte integrante delle infrastrutture mobili future europee.

La competitività economica futura e la sovranità dell’Europa dipendono da una connettività digitale veloce, affidabile e sicura. Essa sostiene la nostra società civile, la nostra industria e le nostre imprese, nonché gli sforzi per raggiungere gli obiettivi climatici.

Gli operatori europei restano impegnati nello sviluppo e negli investimenti per il futuro, offrendo la connettività che sostiene gli utenti mobili, gli obiettivi economici, la produttività e l’occupazione in Europa.

Le decisioni e l’approccio strategico che l’Europa adotterà ora sulla banda alta dei 6 GHz avranno implicazioni profonde e durature sulla capacità del settore europeo delle telecomunicazioni di abilitare quel futuro.

Con la crescente domanda di capacità spettrale e con i futuri servizi 6G all’orizzonte, è fondamentale che l’intera banda alta dei 6 GHz (6,425-7,125 GHz) sia resa disponibile per le reti mobili.

Si prevede che il solo settore mobile contribuirà all’8,4% del PIL globale entro il 2030. Senza accesso alla banda alta dei 6 GHz, l’impatto del mobile sulla crescita del PIL sarà fortemente ridotto.

I 6 GHz svolgeranno un ruolo chiave nel supportare il dispiegamento dei servizi 6G di nuova generazione in Europa. Sarà necessaria l’intera banda alta dei 6 GHz già per le prime implementazioni del 6G in Europa.

Siamo preoccupati che l’accesso alla banda alta dei 6 GHz sia ancora richiesto per il Wi-Fi da parte di stakeholder statunitensi, nonostante la recente disponibilità di un nuovo blocco da 480 MHz nella banda bassa dei 6 GHz, espressamente riservato a tale scopo ma ampiamente inutilizzato. Gli operatori di telecomunicazioni sono i principali fornitori di servizi Wi-Fi per i consumatori e le imprese europee, e non riteniamo ci siano attuali o futuri deficit di spettro per il Wi-Fi.

Se la decisione di rendere disponibile la banda alta dei 6 GHz agli operatori mobili europei sarà ritardata, mentre agli interessi tecnologici statunitensi sarà consentito assicurarsi ulteriore capacità sui 6 GHz, la competitività dell’Europa sarà minacciata. Questo soffocherebbe il potenziale economico futuro delle imprese e della società europee e finirebbe per erodere l’influenza dell’Europa sul proprio futuro digitale e sulla competitività globale.

Enrico Letta lo ha chiarito nel suo recente rapporto Much More than a Market, sottolineando che lo sviluppo del 5G e del 6G in Europa è strategicamente importante, evidenziando il ruolo cruciale della banda alta dei 6 GHz.

Con la tecnologia radio mobile progettata per funzionare con portanti da 200 MHz, la disponibilità di meno di 600 MHz per l’IMT impedirebbe alle reti di operare in modo efficiente e di massimizzare i benefici dei servizi. Senza la piena disponibilità della banda alta dei 6 GHz per le reti mobili, i servizi 6G futuri in questa banda sarebbero fortemente limitati, compromettendo la possibilità per l’Europa di assumere un ruolo guida nel dispiegamento del 6G.

Questo frammenterebbe anche l’ecosistema globale del 6G, impedendo all’Europa di beneficiare delle economie di scala.

Nel frattempo, il traffico sulle reti mobili continua a crescere anno dopo anno. Gli operatori europei stimano che le reti mobili urbane utilizzate da cittadini e imprese raggiungeranno livelli di saturazione entro il 2030. Secondo le attuali proiezioni di crescita del traffico, lo spettro mobile esistente sarà necessario per sostenere i servizi 5G e non potrà essere utilizzato per il lancio del 6G.

Il 6G Vision Report del Radio Spectrum Policy Group (RSPG) prevede di raccomandare alla Commissione Europea le bande di frequenza per il lancio del 6G.

Le possibilità sono due:

Trovare nuove bande per il mobile alla Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni del 2027 (WRC-27), ad esempio nella banda 7-8 GHz;

Usare la banda alta dei 6 GHz per il lancio del 6G in Europa.

L’RSPG ha già riconosciuto le difficoltà nel reperire nuovo spettro per il mobile alla WRC-27 in Europa: “a causa degli usi strategici europei, la CEPT si è opposta alla WRC-23 allo studio delle bande di frequenza indicate nel punto 1.7 dell’agenda WRC-27, eccetto la 7125-7250 MHz. Questa posizione e gli usi strategici europei, ancora validi, incideranno su qualsiasi futura posizione da sviluppare per la WRC-27.

Alla luce di queste sfide, l’uso dell’intera banda alta dei 6 GHz per distribuzioni mobili macro-cell a piena potenza è l’unico modo con cui l’Europa può garantire la propria connettività digitale verso gli anni 2030″.

Ecco i firmatari della lettera: Alexander Kuchar – CTO, A1 Telekom Austria Group; Howard Watson – Chief Security and Networks Officer, BT Group; Abdurazak Mudesir – CTO, Deutsche Telekom AG; Wouter Stammeijer – COO, KPN; Sami Komulainen – EVP Production, Elisa; Laurent Leboucher – CTO, Orange; Geert Standaert – CTO, Proximus; Andrea Folgueiras – CTO & CIO, Telefónica S.A.; Alexandra Fürst – SVP, CTO & CIO, Telia Company; Leonardo Capdeville – CTO, TIM; Željko Batistić – VP Technology, United Group; Alberto Ripepi – Chief Network Officer, Vodafone Group.

Unisciti al canale Telegram dedicato agli appassionati di telefonia e a chi vuole scoprire le migliori offerte per risparmiare. Clicca qui per entrare tramite il link di invito.

Per rimanere aggiornato sulle novità della telefonia seguici su Google News cliccando sulla stella, Telegram, Facebook, X e Instagram. Condividi le tue opinioni o esperienze nei commenti.

Ti potrebbe interessare

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Caro Lettore, grazie per essere qui. Ti informo che con un blocco degli annunci attivo chi ci sostiene non riesce a mantenere i costi di questo servizio gratuito. La politica è di non adottare banner invasivi. Aggiungi mondomobileweb.it tra le esclusioni del tuo Adblock per garantire questo servizio nel tempo.