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TIM Smart Premium e Connect Premium: aumento di 2 euro al mese e adeguamento inflazione

Per alcuni già clienti di rete fissa TIM con le offerte Smart Premium e Connect Premium, ormai non più in commercio, a partire dal 1° Aprile 2023 verrà introdotta una nuova rimodulazione con aumento del costo mensile. In aggiunta, queste offerte verranno anche adeguate annualmente in base all’inflazione.

In seguito a una prima rimodulazione per le offerte TIM Senza Limiti Premium, Tutto Senza Limiti Premium, Tutto Premium e Smart Premium, lo stesso tipo di modifica arriva dunque anche per TIM Connect Premium, oltre che per un altro gruppo di clienti con TIM Smart Premium.

Anche in questo caso, il costo mensile delle offerte coinvolte aumenterà di 2 euro in più al mese (IVA inclusa), questa volta a partire dal 1° Aprile 2023.

Inoltre, come già detto, sempre per queste due offerte è stato annunciato anche l’adeguamento annuale in base all’inflazione, con aumenti del canone mensile una sola volta per ciascun anno solare, a partire dal 1° Aprile 2024.

Informative e giustificazioni dell’operatore

Nel sito ufficiale dell’operatore, nella pagina “News e Modifiche contrattuali”, oggi 21 Febbraio 2023 sono state inserite due nuove informative dedicate, rispettivamente per l’aumento di 2 euro al mese e per l’adeguamento annuale per inflazione.

Secondo l’operatore, l’aumento di 2 euro al mese viene introdotto “per esigenze economiche dovute al mutamento del contesto di mercato, anche connesse alla necessità di continuare a investire sulle reti di nuova generazione”.

Nonostante questo incremento del prezzo mensile, TIM specifica che eventuali promozioni in essere non subiranno comunque alcuna variazione.

Si evidenzia inoltre che ciascun cliente può verificare le condizioni economiche applicate alla propria offerta nella sezione “Dettaglio dei Costi” della fattura TIM, accedendo all’area riservata MyTIM (previa registrazione) o chiamando gratuitamente il Servizio Clienti 187.

Per quanto riguarda invece l’adeguamento annuale per inflazione, in questo caso TIM si giustifica come di seguito:

I cambiamenti dello scenario macroeconomico recentemente intervenuti, con particolare riferimento ai costi energetici e delle materie prime, incidono negativamente sull’equilibrio economico dei servizi forniti da TIM, rendendo quindi necessario, così come avvenuto in altri settori dell’economia italiana, prevedere un meccanismo predeterminato di adeguamento annuale dei prezzi praticati ai clienti finali.

Per ciascun anno di riferimento, la variazione del canone mensile dell’offerta sarà comunicata tramite un apposito messaggio sui canali digitali (SMS, email o app MyTIM) comunicati dal cliente stesso, o in mancanza anche tramite messaggio in fattura.

Inoltre, con almeno 30 giorni di anticipo rispetto alla data di applicazione dei nuovi prezzi, l’operatore pubblicherà sul proprio sito ufficiale uno specifico avviso, riportando l’indicazione del valore percentuale dell’aumento.

TIM fisso rimodulazioni

Come funziona l’adeguamento per inflazione

Nel dettaglio, tramite l’adeguamento annuale per inflazione, il costo mensile delle offerte verrà incrementato con misura percentuale pari all’indice di inflazione (IPCA) rilevato dall’ISTAT, non tenendo conto di eventuali valori negativi dello stesso.

Questo meccanismo prevede anche che il valore dell’inflazione venga maggiorato di un coefficiente fisso pari al 3,5%. Ad ogni modo, l’aumento complessivo annuo, dato dalla somma dell’IPCA e del coefficiente di maggiorazione, non potrà comunque superare il valore del 10%.

Come accennato sopra, TIM applicherà la prima variazione annuale del costo mensile a partire dal 1° Aprile 2024, sulla base del valore dell’IPCA rilevato per l’anno solare 2023 (aumentato poi del 3,5%).

In seguito, questa variazione si ripeterà ogni anno successivo, sempre considerando il valore dell’inflazione rilevato dall’ISTAT per l’anno solare precedente.

La particolarità di questo tipo di clausola, consiste in un’applicazione automatica da parte di TIM, senza che questa sia considerata una rimodulazione, in modo tale che i clienti non possano esercitare il diritto di recesso senza costi o penali come invece prevedono normalmente le modifiche unilaterali di contratto.

Si evidenzia tuttavia che, a prescindere dall’aumento di prezzo, i clienti potranno comunque effettuare il recesso, ma pagando eventuali penali o costi richiesti.

Come raccontato da MondoMobileWeb, questa nuova clausola con adeguamento per inflazione era stata introdotta inizialmente il 27 Novembre 2022, in quel caso esclusivamente per le nuove attivazioni di alcune offerte di rete fissa e rete mobile.

Nel mese di Gennaio 2023, l’operatore aveva annunciato questo tipo di adeguamento anche per alcuni già clienti di rete fissa, come detto per le offerte Senza Limiti Premium, Tutto Senza Limiti Premium, Tutto Premium e Smart Premium.

Inoltre, ancora più di recente, questa clausola con aumento annuale dei prezzi è stata estesa alle nuove attivazioni di altre offerte mobili dal 29 Gennaio 2023 ed in più è stata annunciata tramite rimodulazione anche per alcuni già clienti di rete mobile con offerte ricaricabili non più in commercializzazione.

Il diritto di recesso gratuito con TIM

Come sempre, i clienti TIM di rete fissa coinvolti che non intendono accettare queste nuove variazioni possono comunque recedere dal contratto o passare ad altro operatore, senza penali né costi di disattivazione.

Nel dettaglio, il cliente deve darne comunicazione entro il 30 Aprile 2023, chiamando il Servizio Clienti 187, facendone richiesta dall’Area Clienti MyTIM (previa registrazione), scrivendo all’indirizzo TIM – Servizio Clienti – Casella Postale 111 – 00054 Fiumicino (Roma) o alla PEC disattivazioni_clientiprivati@pec.telecomitalia.it, o anche recandosi in un negozio TIM.

Per l’invio tramite posta o PEC, anche se intende passare ad altro operatore, è necessario anche allegare una fotocopia del documento d’identità del titolare del contratto, specificando come oggetto della comunicazione “Modifica delle condizioni contrattuali”.

Nel caso in cui l’offerta abbia un vincolo temporale di permanenza, gli importi contrattualmente previsti in caso di cessazione anticipata non verranno addebitati.

Se il cliente ha apparati in noleggio o in comodato d’uso, dovrà invece restituirli secondo quanto previsto dalle condizioni economiche e contrattuali sottoscritte al momento dell’adesione all’offerta.

Si specifica che, qualora sulla linea siano in corso pagamenti rateali per l’acquisto di apparati o servizi (come ad esempio telefoni, modem, TV o contributo attivazione), il cliente potrà continuare a pagare le rate residue fino alla scadenza contrattualmente prevista o decidere di saldare l’importo ancora dovuto in un’unica soluzione.

In quest’ultimo caso, è necessario specificare la richiesta nella comunicazione di recesso o anche in un momento successivo, contattando il Servizio clienti 187.

Come sottolinea l’operatore nelle sue nuove informative, ai clienti che hanno attivato l’offerta TIM Connect Premium in data successiva al 28 Febbraio 2019 e hanno scelto durate superiori a 24 mesi per la rateizzazione dei servizi (come ad esempio TIM Expert), acquistati congiuntamente all’offerta di connettività, le eventuali rate residue non saranno addebitate.

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