Vodafone, TIM, Deutsche Telekom, Orange e Telefónica sullo sviluppo delle Open RAN nel 2023
Oggi, 21 Febbraio 2023, Vodafone Group, TIM, Deutsche Telekom, Orange e Telefónica, alcuni dei principali operatori europei di telecomunicazioni, hanno pubblicato un nuovo White Paper che dimostra i progressi compiuti nel migliorare la maturità, la sicurezza e l’efficienza energetica delle nuove Open Radio Access Networks (Open RAN).
Come annunciato dagli stessi operatori in un comunicato congiunto, il rapporto, intitolato “Open RAN MoU Progress Update on Maturity, Security and Energy Efficiency” (ecco il documento completo), delinea le principali aree di interesse degli operatori europei per il 2023, affrontando le questioni sollevate dagli esperti del settore.
Queste, includono una più ampia diffusione della tecnologia Open RAN in centri abitati densamente popolati, il rafforzamento della cooperazione con le autorità nazionali in materia di sicurezza, in particolare con l’Agenzia dell’Unione Europea per la Cibersicurezza (ENISA), e il miglioramento dell’efficienza energetica dei trasmettitori radio e dell’infrastruttura cloud.
Di seguito, le parole di Abdu Mudesir, Group CTO di Deutsche Telekom, che ha dichiarato:
Le Open RAN sono maturate negli ultimi mesi e la nostra implementazione commerciale iniziale inizierà presto. Crediamo che la tecnologia Open RAN arricchirà l’ecosistema mobile con nuove capacità e innovazioni che porteranno valore ai nostri clienti e alla società.
Questo White Paper offre una guida tempestiva sulle aree chiave del restante sviluppo dell’ecosistema Open RAN necessario per aprire la strada alle implementazioni di brownfield aperte su larga scala.
Questa, invece, la dichiarazione di Michaël Trabbia, Chief Technology and Innovation Officer di Orange, che ha affermato:
I significativi progressi compiuti di recente dal settore Open RAN ci hanno dato la certezza che la RAN aperta e cloud native è ora pronta per le prime implementazioni commerciali nelle reti brownfield in Europa dal 2023 in poi.
A lungo termine, disponiamo anche di un percorso chiaro con un framework efficiente per alleggerire l’onere dell’integrazione, aprendo la porta a distribuzioni su larga scala.
Alla fine, ci aspettiamo che la tecnologia Open RAN superi anche la tradizionale RAN, permettendoci di raccogliere i vantaggi di reti completamente automatizzate e intelligenti.
In aggiunta, Elisabetta Romano, Chief Network, Operations & Wholesale Officer di TIM, ha commentato:
La Network Innovation si concentra sempre più su agilità, sicurezza e sostenibilità. TIM crede fermamente che il processo di standardizzazione debba affrontare pienamente tutte le sfide poste da questa nuova tecnologia, l’Open RAN.
Con questo White Paper intendiamo aiutare le comunità di settore interessate ad avvicinarsi, evitando frammentazioni, al fine di sbloccare il pieno potenziale delle ORAN con grandi vantaggi per i clienti.
Per gli operatori coinvolti, con l’avanzare della tecnologia Open RAN, aspetti quali la maturità, la sicurezza e l’efficienza energetica delle reti in questione diventano sempre più importanti per il loro sviluppo, con diverse aziende che per tutto il 2022 hanno incoraggiato discussioni aperte in questi ambiti.
Ad oggi, raggiungendo, secondo le parti interessate, decine di migliaia di siti, principalmente da parte di nuovi operatori in implementazioni greenfield, le Open RAN stanno ormai raggiungendo le tradizionali reti mobili via radio in termini di funzionalità e prestazioni, prevedendo ulteriori progetti pilota nel corso del 2023, che potranno portare a nuove implementazioni su larga scala in tutta Europa nel 2025.
Il report odierno è l’ultimo di una serie a disposizione di stakeholder, fornitori e altri operatori del nuovo ecosistema Open RAN di Vodafone, TIM, Deutsche Telekom, Orange e Telefónica, che con la firma di un Memorandum d’Intesa (MoU) all’inizio del 2021, si sono impegnati a collaborare nel rendere questa tecnologia la principale soluzione per le future reti mobili in Europa.
A questo proposito, Enrique Blanco, Global CTIO di Telefónica, ha dichiarato:
In Telefónica abbiamo spinto affinché la softwarizzazione e la disaggregazione della rete di accesso radio diventassero una realtà. Il nostro impegno a contribuire alla maturità della tecnologia in collaborazione con il resto dell’ecosistema, nonché alla sua sicurezza ed efficienza, è stabile.
Oltre alla flessibilità che porterà, la tecnologia Open RAN evolverà l’ecosistema dei fornitori e rivoluzionerà l’attuale industria 5G nel medio e lungo termine. E siamo convinti che questo sia un bene per i nostri clienti e per la società, quindi lo stiamo realizzando.
Alberto Ripepi, Chief Network Officer (CNO) di Vodafone, ha inoltre affermato:
Qualsiasi modifica importante, proposta a un ecosistema di fornitori in atto da decenni, solleverà comprensibilmente delle domande.
Con la pubblicazione di questo rapporto, miriamo a dissipare qualsiasi timore sull’idoneità delle Open RAN come tecnologia di scelta per promuovere una maggiore diversità dei fornitori e portare avanti l’Europa nell’era digitale.
Nell’ambito del MoU sulle Open RAN, le aziende coinvolte stanno preparando delle linee guida per gli organismi del settore, con l’obiettivo di sostenere i fornitori, sia nuovi che già esistenti, nello sviluppo di software e hardware interoperabili, al fine di favorire un ecosistema Open RAN competitivo.
I firmatari hanno inoltre concordato l’ulteriore promozione di vari aspetti dell’ecosistema Open RAN tramite una serie di azioni, quali la partecipazione attiva a progetti di ricerca e sviluppo incentrati sulla tecnologia, il supporto alle iniziative di Edge Computing in Europa, l’attenzione alla conformità con le iniziative di sicurezza europee e una maggiore interazione tra le comunità industriali, come TIP, O-RAN ALLIANCE e l’organismo di standardizzazione 3GPP.
Nel frattempo, il rapporto pubblicato oggi, 21 Febbraio 2023, delinea l’agenda per l’anno 2023 degli operatori coinvolti nella ricerca, secondo i tre temi principali di maturità, sicurezza ed efficienza energetica.
Per quanto riguarda la maturità della tecnologia, secondo il White Paper il divario tra Open RAN e RAN tradizionale si sta colmando, con diverse nuove implementazioni delle Open Radio Access Networks già visibili nei mercati del Regno Unito e del Nord America.
In Europa sono attualmente in atto implementazioni minori e nuovi progetti pilota sono stati annunciati per quest’anno, come già accennato prima, prevedendo, delle implementazioni su larga scala a partire dal 2025.
Per gli operatori europei l’obiettivo principale del 2023 sarà lo sviluppo della connettività 5G nelle aree urbane, nonché la riduzione al minimo dei costi di integrazione del sistema, con certificazioni distribuite attraverso le comunità di settore.
In materia di sicurezza, secondo quanto emerso dallo studio, report precedenti come “EU NIS Co-operation Group’s assessment of Open RAN security“, pubblicato a Giugno 2022, hanno già contribuito alla realizzazione di controlli di sicurezza per le specifiche, lo sviluppo, l’approvvigionamento, i test, le operazioni e l’integrazione dei sistemi Open RAN.
Le società coinvolte, dunque, dovranno applicare tutti i controlli obbligatori, definiti dalle specifiche di sicurezza O-RAN ALLIANCE e 3GPP, lungo tutta la catena di fornitura.
Gli operatori, inoltre, continueranno a seguire un approccio “zero trust“ per ogni fornitore, garantendo che gli standard e le specifiche stabiliti dal settore, così come i requisiti delle autorità nazionali e i profili di rischio dei fornitori siano correttamente acquisiti e valutati durante i processi di approvvigionamento.
Le stesse aziende dovranno, poi, affrontare anche le lacune in sospeso nelle specifiche di sicurezza attraverso l’O-RAN ALLIANCE, che recentemente ha introdotto nuovi meccanismi di controllo dedicati a determinate interfacce, con delle nuove specifiche completate a Novembre 2022 e che saranno pubblicate nel corso di Febbraio 2023.
Intanto, i vari operatori stanno continuando a cooperare con le autorità competenti nella condivisione di informazioni relative alla sicurezza, l’attuazione e la gestione delle reti a RAN aperta, chiedendo negli ultimi giorni prima del MWC23, di includere formalmente la tecnologia Open RAN come parte del GSMA Security Assurance Scheme (NESAS), oltre che parte dello schema di certificazione 5G dell’UE definito dall’ENISA.
Nell’ambito dell’efficienza energetica, infine, il report evidenzia che, come nelle reti mobili tradizionali, la componente che consuma più energia sono i trasmettitori, con un’efficienza che comunque rientra già nel range tipico di un normale sistema RAN e che, secondo lo studio, migliorerà ulteriormente attraverso una modalità di sospensione dinamica, basata sulle effettive esigenze di traffico.
Il rapporto sottolinea anche un miglioramento dell’efficienza energetica dell’infrastruttura cloud, grazie ai progressi nelle tecnologie di CPU e dei cosiddetti “acceleratori“, ovvero particolari chip di silicio, nonché dei sistemi di raffreddamento dei server.
Gli operatori stanno inoltre proponendo un quadro generale per il monitoraggio energetico di tutte le parti dei sistemi Open RAN, con report in tempo reale, strumenti e metodologie per ottenere una maggiore automazione, al fine di presentare una standardizzazione approvata dall’ETSI, l’Istituto Europeo per le Norme di Telecomunicazione, da proporre all’intero settore.
Secondo quanto emerge dal report, dunque, hardware ad alta efficienza energetica e nuove modalità di sospensione stanno aiutando i sistemi Open RAN ad almeno eguagliare l’efficienza dei siti mobili tradizionali, con la collaborazione degli operatori firmatari del MoU, con l’industria, per aumentare l’efficienza energetica di tutti i componenti della tecnologia, ponendo particolare attenzione ai trasmettitori radio e all’infrastruttura cloud.
Editing Mattia Castro
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