Reti e FrequenzeTelecomunicazioniTim Rete Fissa

Rete Unica per la fibra: su cosa si baserà il via libera della Commissione Europea?

Con i CdA del 31 Agosto 2020 di TIM e Cassa Depositi e Prestiti, si è posata una prima pietra per la nascita della rete unica italiana. Il progetto dovrà però ottenere il via libera della Commissione Europea.

Dopo lunghe trattative, TIM e Cdp hanno firmato la lettera d’intenti che darà vita alla rete unica nazionale in fibra, partecipata almeno al 50,1% da TIM, ma con meccanismi di governance che garantiranno un controllo congiunto con Cdp in veste di garante dello Stato.

Il progetto prevede la fusione di FiberCop (sempre nel CdA di pochi giorni fa è stato dato anche l’ok definitivo alla proposta del fondo americano Kkr per la nascita di FiberCop) con Open Fiber per dotare l’Italia di un’infrastruttura unica della banda ultralarga.

Come ribadito anche dalle parti, chiaramente l’accordo per la rete unica dovrà essere confermato dalle Autorità nazionali ed europee, che dovranno esaminare l’effettiva neutralità dell’infrastruttura e il suo impatto nel mercato italiano.

La Commissione Europea seguirà dunque le trattative sull’accordo valutando il contesto competitivo in cui si inserisce l’operazione e accertando il rispetto delle regole sulle telecomunicazioni.

rete unica fibra

Secondo quanto riporta Repubblica nel cartaceo di oggi, 2 Settembre 2020, al momento non risulta formalmente aperto nessun dossier da parte della Commissione Europea, ma sarebbero già presenti dei profili di rischio da non sottovalutare.

In primo luogo, andrà dimostrato che Cdp intende agire sulla rete unica seguendo logiche classiche di mercato, così da non configurare l’intervento sulla rete unica come un sussidio pubblico non contemplato dall’UE.

Secondariamente, toccherà alla Commissione Europea analizzare quello che ha costituito lo scoglio fondamentale per le trattative negli ultimi mesi, ovvero la quota di controllo e il relativo monopolio. Secondo Repubblica, la Commissione Europea si concentrerà certamente sulla quota di controllo di AccessCo (nome tecnico ancora provvisorio) e sul ritorno al monopolio, in netto contrasto con la tendenza europea degli ultimi anni.

A tal proposito, si evidenzia che il Codice europeo delle Comunicazioni Elettroniche, i cui termini per l’adozione in Italia scadono il 21 Dicembre 2020, prevede anche diversi strumenti per promuovere la concorrenza nel settore, partendo proprio dagli operatori wholesale.

Nel Codice il termine “wholesale” ritorna spesso, per indicare livelli di concorrenza sani e produttivi, in cui il mercato si affida a operatori non integrati per i servizi di accesso in fibra.

Anche Open Fiber in più occasioni aveva ripetuto che il modello wholesale only applicato è quello auspicato dal Codice europeo, per evitare conflitti di interesse tra i gestori della rete e gli operatori al dettaglio. Per questa ragione, non è da escludere che le Autorità europee impongano alcune condizioni da soddisfare alla nuova realtà che nascerebbe dalla fusione di Open Fiber con FiberCop.

roaming Welcome Italia

Infine, potrebbero essere esaminate le tariffe per conoscere l’impatto della concentrazione sui prezzi finali e si potrebbero valutare garanzie per lo switch-off delle reti.

Sempre a livello europeo, infatti, è stato stabilito lo switch-off delle reti in rame per accelerare il passaggio alla fibra. Nella struttura che si andrà a definire nei prossimi mesi, sarà TIM a detenere la proprietà delle reti in rame e dunque la Commissione Europea potrebbe richiedere adeguate garanzie affinché il socio e in generale l’intera infrastruttura unica abbandonino definitivamente il rame a vantaggio della tecnologia FTTH.

Nonostante quanto sopra esposto, negli scorsi giorni sia Franco Bassanini di Open Fiber che Renato Soru di Tiscali hanno espresso la loro opinione sul ruolo delle Autorità nazionali ed europee, affermando entrambi che l’operazione dovrebbe riuscire con facilità a strappare il via libera a Bruxelles.

Nessun commento invece dalle due principali parti in gioco, ovvero TIM e Cdp. Le due aziende hanno infatti solo reso noto che il closing dell’operazione si attende entro il primo trimestre del 2021.

Per rimanere aggiornato sulle novità della telefonia unisciti al canale @mondomobileweb di Telegram. Seguici anche su Google News, Facebook, X e Instagram. Condividi le tue opinioni o esperienze nei commenti.

Ti potrebbe interessare

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Caro Lettore, grazie per essere qui. Ti informo che con un blocco degli annunci attivo chi ci sostiene non riesce a mantenere i costi di questo servizio gratuito. La politica è di non adottare banner invasivi. Aggiungi mondomobileweb.it tra le esclusioni del tuo Adblock per garantire questo servizio nel tempo.