L’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) ha espresso soddisfazione per i rilievi pubblicati dalla Commissione Europea in merito alla notifica della disciplina nazionale italiana sul contrasto alla pirateria online e, in particolare, sulla piattaforma “Piracy Shield“.
Secondo quanto comunicato dall’Associazione, le osservazioni formulate dalla Commissione riprendono puntualmente le criticità già sollevate da AIIP sia nel corso della consultazione pubblica europea sulla Raccomandazione (UE) 2023/1018, sia nella più recente consultazione nazionale promossa da AGCOM.
Tra i principali punti accolti dalle istituzioni europee figura la richiesta di rivedere il limite delle 24 ore previsto per presentare reclamo contro i blocchi attivati tramite Piracy Shield, giudicato da AIIP arbitrario e potenzialmente lesivo del diritto di accesso all’informazione.
L’Associazione aveva infatti chiesto che le misure di blocco potessero essere reclamate in qualsiasi momento finché restano in vigore, prevedendo pieno accesso agli atti e possibilità di verifica della legittimità delle segnalazioni.
Un altro aspetto evidenziato dalla Commissione riguarda l’obbligo di massima diligenza per i soggetti che segnalano presunti contenuti illeciti: secondo le osservazioni accolte, i segnalatori devono raccogliere prove concrete, evitare segnalazioni infondate e consultare preventivamente l’Autorità competente in caso di dubbi.
AIIP aveva inoltre proposto sanzioni per i segnalatori inattendibili e la loro eventuale esclusione dalla piattaforma nei casi più gravi, in linea con quanto stabilito dall’articolo 22 del Digital Services Act.
La Commissione ha infine ribadito che il contrasto ai contenuti illeciti online non può basarsi esclusivamente sulle responsabilità degli operatori di accesso alla rete, evidenziando la necessità di un coinvolgimento equilibrato di tutti i soggetti dell’ecosistema digitale, inclusi motori di ricerca, Content Delivery Network (CDN) e marketplace.
AIIP ha sottolineato come il trasferimento dei costi di enforcement solo sugli Internet Service Provider, i cosiddetti “mere conduit”, rischi di compromettere l’equità e l’efficacia delle misure.
In una nota, l’Associazione ha dichiarato: “il riconoscimento formale da parte delle istituzioni europee di queste criticità rappresenta un segnale importante a favore della proporzionalità, della trasparenza e del bilanciamento tra diritti fondamentali nella lotta alla pirateria“.
AIIP ha quindi ribadito che il contrasto agli abusi online, pur essendo legittimo nei principi, non deve trasformarsi in un sistema di censura preventiva opaco o tecnicamente fragile.
L’Associazione ha inoltre auspicato che vengano sempre ascoltate le voci degli operatori chiamati a implementare le misure, sottolineando come molti siano ancora in attesa di un adeguato ristoro economico per le attività svolte.
AIIP ha infine invitato la Commissione Europea a proseguire nel percorso di analisi fino all’adozione di un quadro normativo vincolante, basato su responsabilità equilibrate, diritti inviolabili e dati indipendenti.
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