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5G in Italia: via libera dalla Commissione UE al piano da 2 miliardi di euro del PNRR

È arrivato nelle ultime ore il via libera da parte della Commissione europea, ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, al piano da 2 miliardi di euro per la diffusione delle reti 5G in Italia, messo a disposizione attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano.

Lo ha annunciato proprio la Commissione UE nella giornata di ieri, 25 Aprile 2022, ricordando come la misura rientra nella strategia che l’Italia ha messo in atto per “rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese nel contesto della digitalizzazione del paese”.

Il piano per lo sviluppo delle reti 5G contribuisce inoltre a conseguire gli obiettivi strategici dell’UE relativi alla transizione digitale, fra cui quelli definiti nella comunicazione Gigabit, nella comunicazione “Plasmare il futuro digitale dell’Europa”, nella comunicazione sulla bussola per il digitale e nella proposta della Commissione relativa a una decisione che istituisce il programma strategico per il 2030 “Percorso per il decennio digitale”.

Questo passaggio si è reso necessario in quanto tutti gli investimenti e le riforme che comportano aiuti di Stato previsti dai piani nazionali per la ripresa e la resilienza presentati nel contesto del dispositivo per la ripresa e la resilienza devono essere notificati alla Commissione per approvazione preventiva, a meno che non soddisfino le condizioni di esenzione per categoria in materia di aiuti di Stato.

La Commissione valuta in via prioritaria le misure che fanno parte dei piani nazionali per la ripresa presentati nel contesto del dispositivo per la ripresa e la resilienza e, per facilitare la rapida attuazione del dispositivo, ha fornito orientamenti e sostegno agli Stati membri nelle fasi preparatorie dei piani nazionali.

Allo stesso tempo, nel processo decisionale la Commissione si accerta che le norme applicabili in materia di aiuti di Stato siano rispettate, al fine di garantire la parità di condizioni nel mercato unico e assicurarsi che i fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza siano utilizzati in modo da ridurre al minimo le distorsioni della concorrenza e non escludere gli investimenti privati.

Come sottolinea la Commissione UE, la connettività a banda larga “riveste un’importanza strategica per la crescita e l’innovazione in tutti i comparti dell’economia, così come ai fini della coesione sociale e territoriale”.

Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato:

Questo regime italiano da 2 miliardi di euro, interamente finanziato dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, sosterrà la diffusione di reti mobili 5G ad alte prestazioni. In tal modo i consumatori e le imprese potranno accedere a servizi 5G di alta qualità, contribuendo alla crescita economica del paese e agli obiettivi strategici dell’UE relativi alla transizione digitale.

A seguito della valutazione positiva del piano italiano per la ripresa e la resilienza da parte della Commissione e della sua adozione da parte del Consiglio, il regime di aiuti sarà interamente finanziato dal dispositivo per la ripresa e la resilienza e resterà in vigore fino al 30 Giugno 2026.

Il piano italiano per la ripresa e la resilienza comprende alcuni progetti di investimento nel settore delle comunicazioni elettroniche, tra cui la diffusione di “reti fisse e mobili efficienti”.

L’aiuto previsto assumerà la forma di sovvenzioni dirette a favore dei fornitori di servizi di comunicazione elettronica.

La misura relativa alla diffusione delle reti 5G in Italia finanzierà in particolare la realizzazione: di reti di backhaul efficienti per collegare le stazioni di base mobili che, entro il 2026, ne saranno ancora sprovviste; delle stazioni di base necessarie alla fornitura di servizi mobili 5G che offrano una velocità minima di download di 150 Mbps e una velocità minima di upload di 30 Mbps nelle zone dell’Italia che, entro il 2026, non saranno servite da reti con velocità di download superiore a 30 Mbps.

Come specifica la Commissione UE, lo scopo del piano italiano è quello di garantire “un’ampia disponibilità di reti ad alte prestazioni in grado di fornire agli utenti finali servizi di accesso a comunicazioni elettroniche affidabili e di alta qualità e di soddisfare le loro esigenze attuali e future”.

Commissione UE 5G Italia
Margrethe Vestager, Commissario UE

La Commissione europea ha valutato il regime di aiuti sul 5G in conformità delle norme dell’UE sugli aiuti di Stato, in particolare dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che autorizza gli aiuti di Stato destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche.

La Commissione UE ha rilevato che la misura italiana è “necessaria e proporzionata” per ovviare ai fallimenti del mercato, segnatamente al fatto che non esistono né sono previste reti mobili che soddisfino adeguatamente le esigenze dei clienti finali. L’esistenza di un fallimento del mercato è stata valutata attraverso la mappatura delle infrastrutture attualmente disponibili e di quelle previste e tramite una consultazione pubblica condotta dalle autorità italiane.

Secondo la Commissione, inoltre, la misura ha un effetto di incentivazione, in quanto facilita la diffusione e il funzionamento di reti mobili ad alte prestazioni che gli operatori privati non sono disposti a realizzare a causa dei costi elevati, non controbilanciati da un livello adeguato di entrate previste.

Infine, il piano sul 5G dell’Italia prevede, secondo la Commissione, salvaguardie sufficienti per garantire che eventuali distorsioni indebite della concorrenza siano limitate e che l’aiuto non alteri le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse.

In particolare, tutti i beneficiari del regime saranno selezionati mediante una procedura di gara “aperta, trasparente e non discriminatoria”. Inoltre l’Italia incoraggerà anche il riutilizzo delle infrastrutture esistenti. Infine per la Commissione UE la misura favorisce la concorrenza in quanto garantisce l’accesso all’ingrosso alle reti sovvenzionate.

Sulla base degli elementi appena esposti, la Commissione europea ha concluso che il piano dell’Italia sul 5G è in linea con le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato.

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