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IT-alert, continuano i test in Emilia Romagna: oggi simulazioni di incidenti industriali

Oggi 15 Ottobre 2025, il sistema di allarme pubblico IT-alert verrà testato nuovamente nella regione Emilia Romagna, questa volta con due simulazioni a distanza di poco tempo l’una dall’altra, entrambe per verificare la funzionalità del sistema sullo scenario di rischio relativo a incidenti industriali.

Come già raccontato da MondoMobileWeb, questi nuovi test del sistema di allarme sono stati annunciati dal Dipartimento della Protezione Civile lo scorso 3 Ottobre 2025, insieme ad altri test previsti sempre nella regione Emilia Romagna e anche nella Provincia Autonoma di Trento.

Il primo test comunicato nell’informativa si è svolto in Emilia Romagna il 7 Ottobre 2025, alle ore 11:00, ipotizzando il crollo della Diga di Suviana.

Il secondo test, invece, è avvenuto il 9 Ottobre 2025, sempre alle ore 11:00 nella regione Emilia Romagna, per un ipotetico collasso della Diga del Molato.

Come detto, sempre in Emilia Romagna, oggi 15 Ottobre 2025 sono previsti due nuovi test per lo scenario di rischio relativo a incidenti industriali.

Con queste nuove simulazioni, in particolare, alle ore 10:00 sarà coinvolto lo stabilimento Zannoni S.R.L. a Forlì, mentre alle ore 11:00 lo stabilimento Eurogas Energia S.R.L. a Casalgrande e Sassuolo.

Il messaggio di test per incidente industriale

Con questi nuovi testi previsti oggi 15 Ottobre 2025, la popolazione che si trova nell’area attorno a ciascun stabilimento, con un raggio di 2 km, riceverà il seguente messaggio:

TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. È in corso la SIMULAZIONE di un incidente in un impianto industriale nella zona in cui ti trovi. Per conoscere il messaggio che riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST

Come sempre, la notifica sarà accompagnata da un suono di allarme ad alto volume, seguita in alcuni casi anche da una sintesi vocale che ripete quanto scritto, sia in italiano che in inglese.

In ogni caso, il messaggio rimanda sempre alla homepage del sito di IT-alert, dove è possibile accedere a una pagina di approfondimento che consente di visionare il testo della notifica che i cittadini riceverebbero in caso di pericolo reale.

Inoltre, dalla stessa pagina, è possibile raggiungere l’apposito questionario che la Protezione Civile invita a compilare per contribuire a migliorare il servizio, anche qualora non si dovesse ricevere alcuna notifica.

Si ricorda, che per ricevere i messaggi del sistema di allarme IT-alert, anche quelli di test, non è necessario compiere alcuna azione o scaricare alcuna app.

In ogni caso, le date dei test potrebbero subire variazioni nel caso in cui i sistemi di protezione civile regionali si dovessero trovare impegnati in attività per eventuali allerte meteo-idro in atto o per situazioni di emergenza.

Come funziona il sistema IT-alert

Il servizio di allarme IT-alert, come già raccontato più volte, funziona grazie alla tecnologia cell broadcast, letteralmente “trasmissione tramite celle”, che consente di inviare messaggi a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata.

Le notifiche arrivano anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica, senza alcuna ripercussione sui livelli di privacy impostati.

Questa tecnologia consente di mandare messaggi in modo unidirezionale, senza la possibilità per gli operatori telefonici di ricevere risposte e sapere con certezza i cellulari che sono stati effettivamente raggiunti: chi invia l’informazione non detiene alcun dato in merito ai dispositivi, neanche il numero di telefono.

Il servizio è basato sul cosiddetto “accampamento” dei telefoni nel raggio di copertura delle antenne che vengono attivate: al momento dell’invio della notifica, tutti i dispositivi accesi e con connessione telefonica agganciati alle antenne selezionate riceveranno il messaggio.

I messaggi arriveranno ugualmente anche nel caso in cui la voce IT-alert (presente nei vari dispositivi nella sezione avvisi di emergenza) dovesse essere disattivata sui dispositivi, poiché viene utilizzato il livello massimo di azione per l’invio.

Se sono spenti o privi di campo, ovviamente, i dispositivi non riceveranno i messaggi del sistema, mentre se la suoneria è impostata in modalità silenziosa potrebbero non suonare.

Si sottolinea, oltretutto, che la notifica del messaggio di IT-alert sui dispositivi dipende anche dal modello di cellulare o smartphone, dal sistema operativo e della versione installata. In alcuni casi, infatti, l’utilizzo di una vecchia versione del sistema operativo può comportare problemi nella ricezione dei messaggi.

I test dei mesi precedenti, a questo proposito, hanno rilevato che anche i telefoni di vecchia generazione e non smartphone ricevono la notifica IT-alert.

Nuovo test in Trentino domani 16 Ottobre 2025

Come già accennato, oltre a questi test in Emilia Romagna, lo scorso 3 Ottobre 2025 è stata annunciata anche una nuova simulazione nella Provincia Autonoma di Trento.

Questo nuovo test, in particolare, si terrà domani 16 Ottobre 2025, alle ore 10:00, per simulare un ipotetico collasso della Diga di Forte Buso.

In questo caso, saranno interessati i seguenti comuni: Predazzo, Ziano di Fiemme, Panchià, Tesero, Cavalese, Castello-Molina di Fiemme, Capriana, Valfloriana, Altavalle, Sover, Segonzano, Cembra-Lisignago, Lona-Lases, Albiano, Giovo, Lavis, Terre d’Adige, Vallelaghi, Trento, Aldeno, Besenello, Nomi, Calliano, Volano, Pomarolo, Villa Lagarina, Rovereto, Nogaredo, Isera, Mori, Ala, Avio; Comuni interessati in Provincia di Bolzano: Anterivo – Altrei

Si ricorda che il sistema di allarme pubblico IT-alert è entrato ufficialmente in funzione dal 13 Febbraio 2024, divenendo operativo per quattro tipologie di rischiocollasso di una grande digaincidenti rilevanti in stabilimenti industrialiincidenti nucleari o situazioni di emergenza radiologica e attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e dell’Isola di Vulcano.

Come ribadito dalla Protezione Civile, che si occupa di gestire il servizio, è comunque fondamentale testare il sistema periodicamente, in modo da garantire che, in caso di un’emergenza reale, i messaggi di allerta vengano trasmessi correttamente dalle celle telefoniche e ricevuti sui dispositivi nelle zone a rischio.

Per i restanti scenari previsti dalla Direttiva del 7 Febbraio 2023 del Ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, ossia maremoto generato da un sismaattività vulcanica dello Stromboli e precipitazioni intense, l’8 Febbraio 2024 era stata invece stabilita la proroga del periodo di sperimentazione (tutt’ora attiva).

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